REFORM - REstoring rivers FOR effective catchment Management
A novembre 2011, a seguito della call FP7-ENV-2011 emessa dalla EU nell’ambito del 7° Programma Quadro di Ricerca e Sviluppo, è partito il progetto europeo REFORM − REstoring rivers FOR effective catchment Management (Grant Agreement No. 282656). Il progetto si inquadra nel tema ENV.2011.2.1.2-1 “Hydromorphology and ecological objectives of WFD” e si avvale di un budget di 7 M€.
REFORM intende creare attraverso un percorso di ricerca quadriennale (nov. 2011–ott. 2015) un quadro metodologico da utilizzare in occasione del secondo ciclo di pianificazione distrettuale (sensu Direttiva Quadro Acque 2000/60/CE), fornendo gli strumenti per l’integrazione degli obiettivi delle diverse direttive europee (quadro acque, alluvioni, sotterranee, energie rinnovabili, habitat, e uccelli) che interessano la gestione e la tutela dei sistemi fluviali.
Il progetto, coordinato dall’Ente olandese Deltares, vede il coinvolgimento di 21 Istituti universitari o di ricerca europei con il ruolo di core partner e di 4 Enti governativi europei con il ruolo di applied partner, tra cui ISPRA, attraverso il Dipartimento Tutela Acque Interne e Marine, CEDEX, EA e DLG, La presenza di ISPRA nel partenariato è forte anche dello sviluppo, insieme all’Università degli Studi di Firenze (core partner di REFORM), del metodo nazionale di analisi e valutazione idromorfologica dei corsi d’acqua, pubblicato nel D.M. 260/2010 del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare.
Nell’ambito di REFORM saranno sviluppati strumenti per valutare le ricadute non solo ecologiche, ma anche economiche, dei diversi scenari di utilizzo del territorio e delle risorse idriche nel lungo termine imposto dalla pianificazione. Tali strumenti diverranno, in seguito, cogenti a livello europeo. La partecipazione di ISPRA permette, altresì, che i metodi e gli strumenti implementati in REFORM tengano conto delle peculiari caratteristiche fisiche dei sistemi fluviali italiani e delle modalità di pianificazione, e che il metodo già sviluppato dall’ISPRA, opportunamente adattato, possa essere in seguito utilizzato anche da altri Stati Membri.
Le attività di REFORM si strutturano in 7 Work Package (WP) tecnici, interconnessi tra di loro, che vanno dalla meta-analisi (WP 1) alla disseminazione e concertazione con i portatori di interesse e con i decisori politici (WP 7), passando per lo sviluppo di un quadro di riferimento idromorfologico (WP 2), per lo studio degli effetti delle variazioni idromorfologiche sugli ecosistemi fluviali e le piane alluvionali (WP 3), per la valutazione degli effetti e del potenziale di riabilitazione dei fiumi (WP 4 e WP 5), e per la realizzazione di applicazioni e strumenti per la riabilitazione fluviale e per un monitoraggio vantaggioso sia in termini di costi che di efficacia (WP 6). Il WP 8 è invece trasversale rispetto agli altri in quanto dedicato al coordinamento e alla gestione di REFORM.
Per REFORM è stato importante fin dall’inizio del progetto stabilire un rapporto positivo e reciproco con i decisori politici, e con i portatori di interesse e i professionisti coinvolti nella redazione dei piani di gestione dei bacini idrografici e dei piani di gestione del rischio di alluvioni e nel reporting dello stato di conservazione degli habitat. Ciò è stato possibile attraverso la definizione di una efficace strategia di disseminazione. Questa prevede da una parte la comunicazione costante dei risultati ottenuti (ad es., attraverso la newsletter o il sito web di REFORM) e dall’altra la consultazione dei principali stakeholder (ad es., attraverso la pubblicazione di sintesi programmatiche o la consultazione dei risultati con la piattaforma REFORM Wiki) per valutare la coerenza degli scopi dei deliverable di progetto con le necessità individuate per supportare efficacemente il secondo ciclo di pianificazione distrettuale. Il processo di consultazione è inoltre rafforzato dal collegamento tra REFORM e alcuni Working Group europei della Strategia Comune di Implementazione (CIS) della Direttiva Quadro Acque (Ecostat, Floods, ecc.) nonché dall’organizzazione di seminari e workshop ad hoc, come quello tenutosi a Bruxelles nel febbraio 2013 dal titolo “REFORM Stakeholder Workshop on River Restoration to Support Effective Catchment Management” o come quello tenutosi a Roma a settembre 2015 dal titolo “REFORM Stakeholder Workshop on Linking E-flows to Sediment Dynamics”.
Il workshop di Bruxelles è stato utile per la definizione di una piattaforma di discussione e condivisione di esperienze tra ricercatori di REFORM, esperti coinvolti a livello europeo con le attività legate ai processi di degradazione e riabilitazione dei sistemi fluviali, e membri del Working Group Ecoast .
A Roma, un panel internazionale di esperti provenienti da agenzie ambientali e dal mondo accademico si è riunito a settembre 2015 per identificare un approccio comune volto a specificare misure efficienti basate sulle portate ecologiche (regime idrologico compatibile col raggiungimento del buono stato ecologico sensu Direttiva Quadro Acque – e-flow) dei corsi d’acqua, che tengano conto della dinamica dei sedimenti e dell’evoluzione morfologica. Obiettivo di questo Workshop tematico è stato quello di supportare la linea guida europea su “Ecological flows in the implementation of the Water Framework Directive” anche attraverso la stesura di un policy discussion paper ad hoc dal titolo "Linking e-Flows to sediment dynamics".
L’attività di consultazione e discussione con i decisori politici, i portatori di interesse e i professionisti di settore è avvenuta anche a livello nazionale con l’organizzazione di appositi workshop, come il “4th REFORM National Stakeholder Workshop” tenutosi a Roma il 10 settembre 2015.
La parte di ricerca è ovviamente altrettanto importante come è dimostrato dalle numerose pubblicazioni scientifiche prodotte durante le attività di progetto e dalle presentazioni fatte durante seminari e conferenze internazionali. Un compendio delle diverse attività di ricerca è stato, inoltre, presentato nel corso del REFORM International Conference on River and Stream Restoration “Novel Approaches to Assess and Rehabilitate Modified Rivers”, svoltosi a Wageningen dal 30 giugno al 2 luglio 2015.
Deliverable di REFORM disponibili al 14 gennaio 2016
RESEARCH HIGHLIGHT – Lo sviluppo di un modello di classificazione fluviale e di indicatori della dinamica di interazione tra le acque sotterranee e quelle superficiali
Nell’ambito del WP 6, il gruppo di lavoro ISPRA impegnato nel progetto REFORM ha sviluppato un modello di classificazione fluviale in base al regime idrologico, elaborato sulla base di precedenti lavori idro-ecologici.
Il modello classifica i fiumi in 9 tipi, 3 intermittenti e 6 permanenti, sulla base di un set di indicatori idrologici, quali l’indice del flusso di base, il coefficiente di variazione della portata, il grado di intermittenza, la frequenza annuale, la prevedibilità stagionale e il timing delle piene.
I parametri utilizzati nel modello di classificazione tengono conto dei seguenti elementi: la dinamica di interazione tra le acque superficiali e le acque sotterranee; il tipo prevalente di alimentazione del corso d’acqua (acque sotterranee, acque di fusione nivo-glaciale, alimentazione da parte di acque di scorrimento superficiale); il grado di intermittenza, che permette di classificare i fiumi temporanei nelle tre classi in base alle soglie di intermittenza, di intensità e di frequenza degli eventi di piena.
Nello sviluppo di questa metodologia ci si è preoccupati di garantire la semplicità d’uso e di interpretazione dei risultati nonché fornire un utile strumento di classificazione agli operatori coinvolti nella redazione e gestione dei piani di bacino. Tramite questo strumento, è possibile analizzare dal punto di vista idrologico differenti periodi storici valutando l’impatto che determinati tipi di pressione possono determinare sul bacino.
Lo studio è stato presentato al XII Congresso dell’International Association of Engineering Geology and the Environment (IAEG 2014) tenutosi a Torino il 15–19 settembre 2014, ed è stato pubblicato sulla rivista Engineering Geology for Society and Territory della Springer.
Il gruppo di lavoro ISPRA è, inoltre, impegnato nello sviluppo di indicatori della dinamica di interazione tra le acque sotterranee e quelle superficiali. Questo aspetto rientra tra gli obiettivi primari di REFORM, per quanto attiene alla valutazione dello stato dei fiumi, delle piane alluvionali e delle acque sotterranee connesse e alle misure di riqualificazione idro-morfologica dei fiumi europei.
ISPRA sta realizzando per REFORM il quadro degli indicatori descrittivi della complesse dinamiche di relazione tra acque superficiali e acque sotterranee, con l’obiettivo di fornire esempi chiari dei possibili casi di interazione e di indicare idonei strumenti di monitoraggio a supporto della gestione dei sistemi fluviali.