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2.000 metri sotto il mare. ISPRA alla scoperta dei monti sommersi nel Mediterraneo
2.000 metri sotto il mare. ISPRA alla scoperta dei monti sommersi nel Mediterraneo
19/09/2024

E’ salpata da Trapani alla volta del complesso vulcanico sottomarino Cimotoe, al largo di Pantelleria, la nave commissionata da Ispra per indagare le profondità marine lungo la dorsale tirrenica, con l’obiettivo di censire nei prossimi due anni 79 monti sottomarini da 200 fino a 2.000 metri di profondità, per una superficie planare complessiva di oltre 13000 chilometri quadrati. Si tratta di aree mai monitorate prima, alcune quasi completamente sconosciute: un’impresa tecnologica e scientifica senza precedenti in Italia, che rientra nell’ambito del progetto MER (Marine Ecosystem Restoration) finanziato dal PNRR e che prevede l’impiego di strumentazioni avanzate e di un team multidisciplinare di esperti per studiare e proteggere habitat marini di straordinaria biodiversità

PNRR MER: ISPRA lancia i ghostbusters dei mari per catturare le reti fantasma e salvare flora e fauna marine
PNRR MER: ISPRA lancia i ghostbusters dei mari per catturare le reti fantasma e salvare flora e fauna marine
27/07/2024

C'è una minaccia silenziosa e spesso invisibile che si aggira tra le onde: si tratta delle cosiddette "Ghost Nets", le "reti fantasma" utilizzate per la pesca che vengono abbandonate o perse in mare e rappresentano una delle forme più insidiose di inquinamento marino. Nell'ambito del progetto MER (Marine Ecosystem Restoration) finanziato dal PNRR, ISPRA ha dato il via alle procedure per ripulire le acque da queste attrezzature in 20 siti lungo le coste italiane di Liguria, Toscana, Lazio, Campania, Sicilia, Puglia, Marche, Emilia-Romagna e Veneto. Il piano, che include la rimozione, la raccolta, il trasporto, lo smaltimento e il riciclo delle “reti fantasma” andrà avanti fino al 30 giugno 2026.

Linea di costa: in Italia, 120 km2 di superficie complessiva di spiagge, oltre due terzi nelle regioni del sud e nelle isole maggiori
Linea di costa: in Italia, 120 km2 di superficie complessiva di spiagge, oltre due terzi nelle regioni del sud e nelle isole maggiori
26/06/2024

I dati aggiornati dell'ISPRA sul Portale della Linea di costa

In Italia, la superficie complessiva delle spiagge misura meno del territorio del solo municipio di Ostia, a Roma: 120 km2, una superficie che comprende le grandi spiagge di Rimini o della Locride, fino alle piccole e suggestive "pocket beach" tra le scogliere dell'Asinara o alle spiaggette che sopravvivono tra i porti, i lungomare o le scogliere artificiali davanti le nostre città di mare. La misura appare piccola, mediamente le spiagge italiane sono profonde circa 35m, e occupano circa il 41% delle coste, ovvero circa 3400 km, su un totale di più di 8300 km.

Venezia, ISPRA arruola nuovi “custodi” per la laguna
Venezia, ISPRA arruola nuovi “custodi” per la laguna
07/06/2024

Installate 9 nuove stazioni di misura del livello del mare, delle onde e delle condizioni meteo per il monitoraggio e la previsione degli eventi estremi e di Acqua Alta a Venezia

Monitorare il livello del mare, delle condizioni meteorologiche e delle onde nelle lagune di Venezia e di Marano Grado per prevedere gli eventi estremi e supportare la gestione del rischio costiero, con dati precisi e accurati, anche in relazione all’operatività del sistema Mose. E' con questo obiettivo che Ispra potenzierà il suo sistema di monitoraggio meteo-marino ampliando la propria Rete Mareografica nella Laguna di Venezia e dell'Alto Adriatico nell'ambito del progetto MER (Marine Ecosystem Restoration) finanziato dal PNRR.

PNRR MER. La sentinella mobile di ricerca oceanografica che trasforma il mare in laboratorio
PNRR MER. La sentinella mobile di ricerca oceanografica che trasforma il mare in laboratorio
14/05/2024

Presto in campo UMRO, un furgone, unico nel suo genere in Europa, dotato di radar per osservare lo stato delle acque e monitorare le coste

Una sentinella mobile che porta la ricerca scientifica oceanografica direttamente sul campo e trasforma il mare in laboratorio. E' con questo obiettivo che Ispra ha avviato, nell'ambito del progetto “Marine Ecosystem Restoration (MER)”, finanziato dal PNRR, la realizzazione di UMRO, l’Unità Mobile di Ricerca Oceanografica, unica nel suo genere in Europa per monitorare lo stato del mare, il campo di correnti superficiali e la batimetria, cioè la misurazione della profondità dei fondali costieri, mediante un 'Wave Radar'. Nel monitoraggio delle coste i dati radar sono estremamente utili per comprendere le cause e gli effetti dell’erosione e le interazioni delle onde con le infrastrutture costiere. 

PNRR. ISPRA, prende il largo il Progetto MER. Per ‘restaurare’ i mari italiani
PNRR. ISPRA, prende il largo il Progetto MER. Per ‘restaurare’ i mari italiani
29/02/2024

Al via la mappatura senza precedenti di tutta la costa italiana

La tecnologia LiDAR per la mappatura e il ripristino dei mari

Nell’ambito del progetto Marine Ecosystem Restoration (MER) è stata assegnata la gara d’appalto per mappare gli habitat costieri dell’intera costa Italiana, un’iniziativa innovativa nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

L’ISPRA ha selezionato il consorzio guidato da Fugro per utilizzare la sua tecnologia all'avanguardia per la mappatura degli ambienti costieri, un approccio rivoluzionario che è destinato a trasformare la conservazione e gli sforzi per il ripristino degli ecosistemi marini.

Rapporto Ambiente SNPA. Bene le rinnovabili, raccolta differenziata e controlli. Ancora da lavorare su consumo di suolo, gas serra e rifiuti speciali
Rapporto Ambiente SNPA. Bene le rinnovabili, raccolta differenziata e controlli. Ancora da lavorare su consumo di suolo, gas serra e rifiuti speciali
21/02/2024

Obiettivi ambientali europei e trend nazionali elaborati dal Sistema nazionale per la protezione ambientale 

Un Paese in linea con gli obiettivi europei e di sviluppo sostenibile per la produzione di energia da fonti rinnovabili, che raggiunge buoni livelli di raccolta differenziata dei rifiuti e diminuisce lo smaltimento in discarica. Continua il lento miglioramento della qualità dell’aria, soprattutto del particolato PM2,5 buoni risultati con l’agricoltura biologica, aumentano i controlli agli impianti produttivi.

Meno bene la situazione delle emissioni di gas serra, l’incidenza del turismo sui rifiuti urbani, la produzione di rifiuti speciali e il consumo di suolo. Stabile la situazione dei piani di adattamento ai cambiamenti climatici, della gestione delle aree protette e del rumore.

Anche i fiumi vittime dei rifiuti dispersi
Anche i fiumi vittime dei rifiuti dispersi
28/09/2023

Nei 12 fiumi analizzati, 85% plastiche, di cui 35% monouso e 5% carta

I risultati dell’attività di monitoraggio dell’ISPRA 

Su 12 fiumi italiani, il 35% circa degli oggetti dispersi nei fiumi sono di plastica monouso.
E’ quanto emerge dai risultati di un’attività di monitoraggio - durata 12 mesi e svolta in collaborazione con la Fondazione Sviluppo Sostenibile e Nauta srl -  dei macro rifiuti galleggianti di grandezza maggiore di 2,5 cm su 12 fiumi in Italia: Adige, Agri, Magra, Misa, Neto, Ombrone, Pescara, Po, Reno, Sarno, Simeto e Tevere. I risultati preliminari, presentati oggi presso l’ISPRA, evidenziano che i fattori che più influenzano la presenza dei rifiuti dispersi negli ambienti fluviali derivano da insediamenti urbani.

Coralli da record, sotto osservazione rifiuti marini  e specie aliene
Coralli da record, sotto osservazione rifiuti marini e specie aliene
25/09/2023

La fotografia dei mari italiani nel monitoraggio di SNPA per la Strategia marina 

Censite formazioni coralligene in 8 regioni italiane e 160 siti oggetto di studio: Eunicella, Pentapora e Paramuricea i nomi scientifici (generi) delle principali specie target osservate nei fondali. In 9 regioni sono presenti anche “letti a rodoliti”: si tratta di piccole alghe calcaree simili nella forma ai popcorn, rinvenute in 37 aree di monitoraggio.

Attenti al pesce scorpione. Due nuovi avvistamenti in Calabria
Attenti al pesce scorpione. Due nuovi avvistamenti in Calabria
27/06/2023

Un altro risultato messo a segno dalla Citizen Science

Avvistati nelle acque calabresi due esemplari di pesce scorpione Pterois miles, specie aliena originaria del Mar Rosso, il primo catturato pochi giorni fa in località ‘Le Castella’ (KR) da pescatori professionisti alla profondità di circa 24 metri, il secondo avvistato e fotografato in data 25 giugno durante un’immersione ricreativa lungo le coste di Marina di Gioiosa Ionica (RC), da un subacqueo a circa 12 metri di profondità.
Gli avvistamenti sono stati prontamente segnalati a ISPRA, alla Capitaneria di Porto di Crotone e al progetto AlienFish dell’Ente Fauna Marina Mediterranea, coinvolti insieme al CNR-IRBIM nella campagna di allerta denominata Attenti a quei 4!

Monitoraggio di balene, delfini e tartarughe del mediterraneo. Progetto Life Conceptu Maris: in un anno, 556 avvistamenti e 13 incontri con i giganti del mar Tirreno
Monitoraggio di balene, delfini e tartarughe del mediterraneo. Progetto Life Conceptu Maris: in un anno, 556 avvistamenti e 13 incontri con i giganti del mar Tirreno
16/05/2023

Ora sali a bordo con i ricercatori

Al via la campagna Citizen Science del progetto europeo: cittadini, professionisti e studenti potranno affiancare i ricercatori a bordo dei traghetti

Arrivano i primi dati sulla specie di balene, delfini e tartarughe nel bacino del Mediterraneo: solo nel 2022, nel corso di 40 giornate di monitoraggio, più di 10.000 km percorsi, e 288 ore di osservazione, i ricercatori ISPRA hanno registrato un totale di 556 avvistamenti, in particolare di stenella striata (465) e tursiope (67), 13 incontri con giganti del mare quali balenottera comune e capodoglio, e qualche avvistamento isolato di delfino comune e di grampo. Straordinario l’avvistamento dei sei salti di uno dei capodogli dell’area.

Relitto aereo sul fondale a largo di Sciacca
Relitto aereo sul fondale a largo di Sciacca
11/04/2023

La scoperta dell’Università di Palermo nell’ambito della campagna oceanografica finanziata dall’ISPRA per la realizzazione del foglio della Carta Geologica “Sciacca”
A circa 7,5 miglia nautiche da Sciacca, il 17 marzo scorso, durante l’acquisizione di dati acustici con un Side Scan Sonar, che restituisce immagini dei fondali marini, il gruppo di geologia marina dell’Università degli Studi di Palermo ha rilevato un corpo sommerso: l’immagine acustica visualizzata sul monitor ha mostrato una forma assimilabile a un relitto di un aereo, lungo circa 20 metri e con apertura alare di circa 30 metri.

Ritrovato sulla costa laziale un pesce istrice tropicale
Ritrovato sulla costa laziale un pesce istrice tropicale
09/03/2023

E' il secondo esemplare segnalato nel Mar Mediterraneo dal 2008

L’invito di ISPRA e CNR-IRBIM:

“Segnalare vuol dire imparare a conoscere, continuate a supportare la ricerca”

E’ un pesce istrice, conosciuto anche come pesce porcospino punteggiato, l’esemplare di circa 60 cm spiaggiato a Santa Marinella e segnalato da un pescatore grazie alla campagna “Attenti a quei 4!” lanciata da ISPRA e CNR IRBIM per informare i cittadini sulla presenza di quattro pesci alieni potenzialmente pericolosi per la salute umana.

Il progetto PNRR MER ricostruisce i nostri mari
Il progetto PNRR MER ricostruisce i nostri mari
28/02/2023

Una nuova nave per sondare fino a 4000 metri. Sensori in grado di coprire 17.581 km2 di superficie

Ripristino della rete ondametrica nazionale  per gli scenari dei cambiamenti climatici

Pescatori e ricercatori protagonisti della salvaguardia del mare
Pescatori e ricercatori protagonisti della salvaguardia del mare
24/02/2023

Recuperate 2 tonnellate di rifiuti. Da 97 a 732 gli oggetti per km2 estratti dai fondali

Concluso con successo il progetto Mo.Ri.net - Monitoraggio, censimento, raccolta e avvio al riciclo delle reti fantasma

Roma capitale della scienza per la Notte europea dei ricercatori e delle ricercatrici 2022
Roma capitale della scienza per la Notte europea dei ricercatori e delle ricercatrici 2022
26/09/2022

Il 30 settembre e il 1 ottobre 2022 a Roma, dalle 18.30 alle 23.30, un partenariato d’eccellenza composto da enti di ricerca ed università accoglie il pubblico nella cornice della Città dell’Altra Economia con tanti appuntamenti gratuiti per diffondere la cultura scientifica.

Attenti a quei 4! I pesci alieni nei nostri mari da conoscere e riconoscere
Attenti a quei 4! I pesci alieni nei nostri mari da conoscere e riconoscere
01/08/2022

Come? Ce lo insegna la Campagna ISPRA e CNR IRBIM

Pesce palla maculato, pesce scorpione, pesce coniglio scuro e pesce coniglio striato. Sono tutte arrivate dal canale di Suez le quattro specie aliene invasive di origine tropicale segnalate nei mari italiani, per la prima volta in Sicilia, a cui prestare attenzione per evitare spiacevoli incidenti.

L’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) e l'Istituto per le risorse biologiche e le biotecnologie marine del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Irbim) lanciano la campagna “Attenti a quei 4” per informare i cittadini, spiegare come riconoscerle e monitorare la loro presenza e distribuzione nelle acque italiane, grazie anche alle segnalazioni di pescatori e subacquei.

Su 8.300 km di costa, il 13% occupato da opere artificiali
Su 8.300 km di costa, il 13% occupato da opere artificiali
25/05/2022

Ogni anno 5 km di costa naturale in meno 
Presentati oggi i nuovi dati ISPRA sulle coste italiane

Ogni anno persi 5 Km di costa naturale negli ultimi 20 anni, a causa della costruzione di nuove strutture artificiali: una misura che equivale all'intero litorale di una località balneare come Fregene.L’artificializzazione è ancora più rilevante nelle zone retrostanti le spiagge, nelle quali ogni anno dune costiere, terreno coltivato, vegetazione e formazioni naturali vengono sostituite da oltre 10 Km di opere antropiche.

Posidonia oceanica: come stanno i 30 mila mq di trapianti?  Presentati i risultati del progetto LIFE SEPOSSO
Posidonia oceanica: come stanno i 30 mila mq di trapianti? Presentati i risultati del progetto LIFE SEPOSSO
15/03/2022

Di fronte ad una regressione preoccupante delle praterie italiane di Posidonia oceanica, i trapianti possono essere una delle soluzioni, ma risultano efficaci solo se eseguiti sulla base di buone pratiche e prevendendo un monitoraggio nel tempo di almeno 5-10 anni. Dopo due anni di controlli sui 15 trapianti di Posidonia oceanica effettuati in Italia negli ultimi 20 anni, il progetto LIFE SEPOSSO (Supporting Environmental governance for the Posidonia oceanica sustainable transplanting operations) presenta i risultati delle attività nel corso di una conferenza a Roma presso l’Auditorium della Tecnica. Grazie a 500 ore di lavoro, i biologi subacquei del progetto hanno scandagliato 30 mila metri quadri di fondali trapiantati con la Posidonia oceanica in diverse località italiane.

Dove la transizione ecologica è già cominciata (e dove no)
Dove la transizione ecologica è già cominciata (e dove no)
13/12/2021

Roma, 13 dicembre - Camera dei deputati
Sotto pressione città, pianure e coste. In via di rinaturalizzazione montagne, foreste e aree protette. Un percorso tra presente e passato dell’ambiente italiano per capire dove ci portano le sfide della transizione ecologica.

La spiaggia ecologica a Favignana: valorizzare la posidonia spiaggiata e lotta alle plastiche in mare
La spiaggia ecologica a Favignana: valorizzare la posidonia spiaggiata e lotta alle plastiche in mare
17/09/2021

Iniziative organizzate da Ispra e AMP Isole Egadi - Favignana, dal 17 al 19 settembre 2021

L’Area Marina Protetta Isole Egadi, un’area ad altissima valenza dal punto di vista naturalistico, comprende la prateria di Posidonia oceanica più estesa e meglio conservata del Mediterraneo, circa 7.700 ettari. A Favignana la posidonia spiaggiata rappresenta un elemento della vita quotidiana, che gli abitanti a volte si trovano a dover spazzare via anche dall’interno delle loro abitazioni.

Specie aliene, più pericolose nel Mediterraneo
Specie aliene, più pericolose nel Mediterraneo
05/09/2021

La presenza e l’eventuale introduzione di nuove specie aliene può essere più pericolosa nel Mediterraneo che in altri bacini in virtù del fatto che il Mare Nostrum, nonostante costituisca meno dell’1% dell’estensione totale delle acque marine del nostro pianeta, ospita circa il 7,5% delle specie animali mondiali (circa 17.000, una ricchezza specifica 10 volte superiore alla media).

Mediamente viene segnalata una nuova specie non indigena ogni 9 giorni, ma è quasi impossibile fornire un numero esatto delle NIS che attualmente stanno trovando un ambiente favorevole lungo le nostre coste. Inoltre, data la particolare morfologia del Mediterraneo e in virtù dei collegamenti con i bacini adiacenti, l’incremento è stato nettamente superiore rispetto ad altri bacini come il Mar Nero, il Mar Baltico o l’Oceano Atlantico. Questa invasione porta l’involontaria firma dell’essere umano.

Posidonia oceanica: documentario ISPRA fa il punto su 20 anni di trapianti
Posidonia oceanica: documentario ISPRA fa il punto su 20 anni di trapianti
27/07/2021

Così come accade per le foreste sulla terra, anche in mare è possibile recuperare le prateria di Posidonia oceanica danneggiate. Grazie al progetto europeo LIFE SEPOSSO, coordinato dall'ISPRA, è stato realizzato per la prima volta in Italia e nel Mediterraneo un monitoraggio nazionale delle attività di trapianto eseguite negli ultimi 20 anni.

Il monitoraggio della Foca Monaca, una specie da proteggere
Il monitoraggio della Foca Monaca, una specie da proteggere
23/08/2021

La foca monaca è uno dei simboli del Mediterraneo che alimenta da anni curiosità e persino leggende. Fino al momento della sua scomparsa negli anni Settanta, era una specie molto presente, ma odiata dai pescatori perché distruggeva le reti. Talmente invisa da essere usata come simbolo negativo e spauracchio con i bambini. Oggi la situazione è cambiata radicalmente, la foca monaca non è più “una strega dei mari”, essendo uno dei pinnipedi più minacciati al mondo, la storia e la cultura l’hanno ampiamente riabilitata, annoverandola tra le specie da difendere. Ricomparsa improvvisamente alcuni anni fa, dal 2011 ISPRA  e l’Area Marina Protetta delle Isole Egadi hanno iniziato a  monitorarne la presenza.

Microplastiche, cibo per i pesci
Microplastiche, cibo per i pesci
16/08/2021

Gli oggetti di plastica impiegano centinaia di anni per degradarsi, e anche allora la plastica non sparisce, è solo ridotta in particelle piccolissime, dette microplastiche più piccole di 5 mm. Grazie a complessi progetti di ricerca sappiamo che nella pancia dei pesci che consumiamo abitualmente c’è la plastica: una nuova conferma arriva da uno studio condotto da Greenpeace in collaborazione con l’Università Politecnica delle Marche (UNIVPM) e l’Istituto per lo studio degli impatti antropici e sostenibilità in ambiente marino (IAS) del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Genova. Dalle cozze agli sgombri, alle acciughe: dalle analisi di oltre 300 organismi rappresentativi di diverse specie di pesci e invertebrati, raccolti nel Mar Tirreno centrale durante il tour “May day SOS Plastica” di Greenpeace nella primavera 2019, è emerso che il 35 per cento di questi aveva ingerito fibre tessili e microplastiche. Un fenomeno che pone molti interrogativi, ai quali ISPRA sta cercando di dare risposte scientifiche. Il fenomeno che minaccia l‘equilibrio dell’ecosistema marino è grave e mette a dura prova la salute ambientale e anche la nostra poiché i rischi e le conseguenze del consumo di pesce contaminato non sono ancora chiari.

L’invasione delle plastiche in mare
L’invasione delle plastiche in mare
12/08/2021

Il 90% della plastica in mare arriva da appena 10 corsi d’acqua che attraversano soprattutto l’Asia e l’Africa. La presenza dei rifiuti in mare costituisce un'enorme minaccia per l'ecosistema marino, negli ultimi anni è cresciuta la consapevolezza dei cittadini su questo grave problema. Per prevenire il degrado all’ecosistema marino ogni Paese dell’Unione è chiamato a sviluppare la propria strategia. In Italia, tale strategia è coordinata dal Ministero della Transizione Ecologica (MITE), supportata dal Sistema Nazionale di Protezione Ambientale (SNPA), costituito da ISPRA e le ARPA, con il coinvolgimento delle amministrazioni centrali, delle Regioni, degli Enti locali, delle Universitá e degli altri Enti di Ricerca.

ll monitoraggio delle meduse da satellite
ll monitoraggio delle meduse da satellite
09/08/2021

Bloom di meduse, ovvero un incremento improvviso ed incontrollato del loro numero, un vero assembramento. Sempre più spesso ne sentiamo parlare. I motivi di queste presenze significative sono molteplici, tra i principali: pesca intensiva, che toglie loro predatori e l’aumento della temperatura che facilità lo sviluppo di nuove specie, quali quella tropicale, introdotta in mediterraneo accidentalmente. Per tenere sotto osservazione il problema,  è utile affiancare alle campagne di monitoraggio in mare, anche il controllo satellitare capace di prevedere lo spostamento di questi animali in determinate aree geografiche. In questo ambito trova spazio un’attività ISPRA, rivolta allo sviluppo di un metodo per l’individuazione satellitare di banchi di meduse a largo per poter sviluppare un sistema di difesa delle zone più vicine alla costa.

La Rete Ondametrica Nazionale (RON) dell’ISPRA, dati disponibili in tempo reale
La Rete Ondametrica Nazionale (RON) dell’ISPRA, dati disponibili in tempo reale
05/08/2021

Tutte le attivitá di costruzione navale e di navigazione, le opere marittime, dai porti alle opere di protezione costiera, le istallazioni offshore e tutte le attivitá umane e infrastrutture che insistono sulla fascia costiera richiedono la conoscenza approfondita dello stato fisico del mare ed in particolare del moto ondoso. Le boe accelerometriche che costituiscono la rete nazionale gestita dall’ISPRA, rappresentano un’ importante fonte di dati meteorologici di altezza e di direzione dell’onda in tempo reale e sono accessibili liberamente attraverso i siti internet: www.mareografico.it oltre che sul portale ISPRA.

L’importanza della riforestazione delle praterie di Posidonia
L’importanza della riforestazione delle praterie di Posidonia
02/08/2021

Quando si realizzano opere marino-costiere come un porto o un gasdotto è possibile che le praterie di Posidonia oceanica vengano danneggiate. Oltre alla perdita dell’habitat, si possono creare altre ricadute sull’ambiente marino, con la conseguenza di perdere molti dei servizi essenziali che la prateria fornisce, come quello di aumentare la biodiversitá marina, fornire nutrizione e rifugio per molte specie, tra cui molti dei pesci pescati dalle nostre flotte, intrappolare il carbonio sottraendolo all’atmosfera, difendere le spiagge dall’erosione e aumentare il turismo nelle aree costiere.

Ma esiste la possibilitá di recuperare questo habitat con la riforestazione delle praterie di Posidonia. Il Progetto europeo LIFE SEPOSSO, coordinato dall’ISPRA, va in questa direzione.

Per saperne di più guarda anche il documentario del progetto Life SEPOSSO POSIDONIA OCEANICA, prendiamocene cura. - YouTube

Sea Forest Life, un progetto contro il degrado delle praterie di Posidonia
Sea Forest Life, un progetto contro il degrado delle praterie di Posidonia
29/07/2021

Nonostante la loro riconosciuta importanza, dagli anni 50 si assiste al degrado delle praterie, spesso a causa di attivitá umane che agiscono sinergicamente tra loro. Tra tali attivitá vi è sicuramente l’ancoraggio sia di piccole imbarcazioni da diporto, sia di imbarcazioni di grandi dimensioni. Il progetto Sea Forest Life, si sta occupando delle praterie presenti in 4 differenti aree all’interno di tre parchi nazionali: il Parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, il Parco Nazionale dell’Arcipelago di La Maddalena e il Parco Nazionale dell’Asinara. Lo scopo del Progetto è quello di svolgere azioni concrete per la conservazione del podisonieti, mirando alla diminuzione del loro degrado.