Istituto Superiore per la Protezione
e la Ricerca Ambientale

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La fauna raccontata dai ricercatori

Il Gruppo speleologico del Cai con la commissione TAM (Tutela Ambiente Montano) del CAI di Roma organizza una serie di incontri di approfondimento sulla fauna e la biodiversità. L’ISPRA ha di recente avviato anche un rapporto  di collaborazione con il CAI  finalizzato alla raccolta di informazioni ambientali lungo il Sentiero Italia Cai. Agli incontri parteciperanno ricercatrici e ricercatori ISPRA con l’intento di divulgare i dati scientifici raccolti in vari progetti di monitoraggio e ricerca. Sarà l’occasione per approfondire l’ecologia, le abitudini e le curiosità su alcune specie che si possono incontrare anche durante le escursioni nell’Appennino.

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Il primo argomento affrontato (il 7 novembre alle 19.30 a Roma presso la sede CAI di via di Monte Testaccio 64) sarà una specie carismatica che affascina da sempre tutti: il lupo.

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A cominciare dagli anni ‘70 la popolazione italiana del lupo è passata dal rischio di estinzione ai 3500 individui stimati nell’indagine nazionale del 2020-21. Il progetto fu un’esperienza unica, coordinata da ISPRA con il contributo di una vasta rete di operatori, tra cui molti volontari appartenenti ad associazioni come il CAI. Questo aumento della specie ha riguardato tutta l’Europa ma in Italia la conservazione e gestione del lupo è stata peculiare. Oggi molti di noi, pur rimanendo nelle città, potrebbero imbattersi in un esemplare di questa specie, mentre soltanto dieci anni fa ci si poteva ritenere fortunati nello scorgerlo in lontananza in una piana innevata delle montagne abruzzesi. La condivisione dello spazio tra uomo e animali selvatici è sempre maggiore, questo cambiamento dovrebbe condurci verso abitudini più idonee alla convivenza e verso una visione del mondo naturale il più possibile laica. Nell'ambito di questo incontro, il personale di ISPRA che segue l’evoluzione di questa popolazione, la sua gestione e in particolare i conflitti che scaturiscono dalla sua presenza, racconterà quanto è avvenuto e sta avvenendo riguardo la gestione e la conservazione del lupo in Italia.

Seguiranno incontri sul cinghiale e sugli ungulati

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Fenomenologia del cinghiale. I risultati delle più recenti ricerche scientifiche condotte sulla specie saranno raccontati per sfatare i miti e le leggende che circondano i cinghiali e per spiegare i processi hanno portato questa specie ad essere l'ungulato selvatico più numeroso in Italia (oltre 1-1.5 milioni di animali) e presente, senza soluzione di continuità, dalle alpi alle spiagge di Sicilia e Sardegna, nei boschi come in città.

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Dopo un periodo di declino culminato nella seconda metà del secolo scorso, le specie di cervidi e bovidi presenti in Italia (Cervo, Capriolo, Daino, Muflone, Camoscio e Stambecco) hanno iniziato una fase di ripresa della consistenza e della distribuzione in tutta Italia, dovuto sia al miglioramento dell'ambiente (abbandono delle aree montane, incremento dei boschi), sia alla creazione di aree protette e ad intervento di reintroduzione e rinforzo delle popolazioni. Oggi abbiamo molti più ungulati selvatici rispetto a soli 20 anni fa, con ricadute positive sull'ambiente e su altre specie, quali ad esempio i grandi predatori. Però ci sono anche aspetti problematici, quali l'impatto negativo su alcune specie o ambienti prioritari, i danni causati all'agricoltura e gli incidenti stradali. La gestione di queste specie necessita quindi di un approccio complessivo, che tenga conto anche della componente sociale oltre che di quella conservazionistica.