ISPRA aderisce a WaterWiseEU
Campagna di comunicazione lanciata dalla Commissione Europea per diffondere consapevolezza sulle problematiche legate all’acqua e sulle possibili soluzioni
Secondo gli studi ISPRA, si osserva in Italia un trend negativo sulla disponibilità naturale di risorsa idrica (cioè la differenza tra l’afflusso liquido al suolo e l’evapotraspirazione reale).
Gli scenari futuri delineano una riduzione del volume delle precipitazioni annue e un aumento della temperatura media, con conseguente possibile riduzione della disponibilità di risorsa idrica. Nel 2022 il nostro Paese ha toccato il minimo storico della disponibilità di risorsa idrica annua con 67 miliardi di metri cubi di acqua, il 50% in meno rispetto alla media annua del periodo 1951-2023.
Nel 2023 la riduzione della risorsa idrica annua rispetto alla stessa media storica è stata del 18.4%. Il deficit è stato più contenuto anche per effetto delle intense precipitazioni di maggio 2023 che hanno causato gli eventi alluvionali in Emilia-Romagna.
Il 43,6% delle nostre acque superficiali (fiumi, laghi, acque marino-costiere e di transizione) è in stato ecologico buono o superiore, il 75,1% è in stato chimico buono. Secondo le previsioni, nel 2027 l’85% sarà in stato ecologico buono o superiore, l’89% in stato chimico buono.
Per quanto riguarda le acque sotterranee, il 79% è in stato quantitativo buono (previsione al 2027: 92%) e il 70% è in stato chimico buono (previsione al 2027: 86%).