Uso dei fanghi di depurazione in agricoltura: attività di controllo e vigilanza del territorio
ISPRA ha avviato una collaborazione con alcune ARPA e organismi regionali e promosso un progetto sulle attività di controllo e vigilanza sul territorio, connesse all’uso dei fanghi di depurazione in agricoltura, al fine di sviluppare proposte di metodi e tecniche per garantire l’efficacia dei controlli stessi.
Finalità ultime sono una migliore utilizzazione dei suoli e la riduzione di ripercussioni negative sulla loro qualità, valorizzando anche le cartografie pedologiche regionali e le conoscenze e competenze sui suoli in parte già disponibili presso gli organismi regionali.
In particolare, il progetto mira a mettere a punto uno schema metodologico che, tenendo conto delle istanze agronomiche e di sostenibilità ambientale, precisi gli aspetti più discrezionali della normativa vigente (All. II A al D.Lgs. 27 gennaio 1992, n. 99) e possa rappresentare un riferimento anche per altre regioni, in modo da raccogliere anche elementi utili per contribuire alla revisione della normativa stessa.
Ambiti di particolare approfondimento sono la definizione di criteri per rilevare eventuali modifiche intervenute nei suoli in seguito allo spandimento dei fanghi, con l’uso di metodologie di campionamento ed analisi omogenee e ripetibili anche da parte di laboratori diversi e l’ampliamento dei controlli a sostanze non previste nel D.Lgs 99/92 o inserite, per quanto riguarda le analisi dei fanghi, nelle proposte di revisione della direttiva CE - Working document, 3rd draft 27.04.2000. Ciò sembra essere reso ancora più urgente a seguito dei recenti indirizzi comunitari sulla problematica degli effetti combinati della poliesposizione chimica, che hanno portato a chiedere maggiori attenzioni in sede di valutazione del rischio chimico.