Istituto Superiore per la Protezione
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Museo Mineralogico di BrossoL'attività mineraria nella valle di Brosso può essere suddivisa in tre periodi. Il più antico va probabilmente dal Medioevo sino al Settecento. Sono i secoli in cui si afferma l'autonomia della comunità con l'adozione degli Statuti che regolano il lavoro in miniera. In questo periodo si estrae l'ematite che viene trattata con il sistema del bassofuoco alla brossese. Tra Settecento e Ottocento questo sistema produttivo decade progressivamente anche a causa della concorrenza delle altre valli dove si sta diffondendo l'altoforno per la fusione del ferro. Prende strada quindi lo sfruttamento della pirite, in passato scartata, da cui si ricava il vetriolo. Verso la metà dell'Ottocento la fabbrica del vetriolo non è più competitiva e i nuovi proprietari delle miniere, la famiglia Sclopis, utilizzano la pirite per la produzione di acido solforico nei loro impianti di Torino.https://www.isprambiente.gov.it/it/attivita/museo/regioni/musei/museo-mineralogico-di-brossohttps://www.isprambiente.gov.it/logo.png
Note:
La piccola e scoscesa valle del torrente Assa che scende da Brosso verso la piana di Ivrea, conserva la testimonianza di una lunghissima attività mineraria e metallurgica.
Apertura e orari:
L'itinerario archeologico lungo il torrente Assa e la mostra mineralogica sono visitabili nei giorni prefestivi e festivi nei mesi di ottobre-novembre e marzo-aprile, dalle 10.00 alle 17.0
L'attività mineraria nella valle di Brosso può essere suddivisa in tre periodi. Il più antico va probabilmente dal Medioevo sino al Settecento. Sono i secoli in cui si afferma l'autonomia della comunità con l'adozione degli Statuti che regolano il lavoro in miniera. In questo periodo si estrae l'ematite che viene trattata con il sistema del bassofuoco alla brossese. Tra Settecento e Ottocento questo sistema produttivo decade progressivamente anche a causa della concorrenza delle altre valli dove si sta diffondendo l'altoforno per la fusione del ferro. Prende strada quindi lo sfruttamento della pirite, in passato scartata, da cui si ricava il vetriolo. Verso la metà dell'Ottocento la fabbrica del vetriolo non è più competitiva e i nuovi proprietari delle miniere, la famiglia Sclopis, utilizzano la pirite per la produzione di acido solforico nei loro impianti di Torino.