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L’economia circolare e il nuovo pacchetto rifiuti UE: opportunità e criticità per il sistema italiano

Il nuovo pacchetto di direttive UE sui rifiuti è fortemente improntato ai principi dell’economia circolare e introduce strumenti atti a sostenere la transizione verso tale modello. Tra le misure individuate per il raggiungimento di questo obiettivo, si segnalano quelle legate alla introduzione di ambiziosi target di preparazione per il riutilizzo e riciclaggio dei rifiuti urbani, di riciclaggio degli imballaggi, nonché la riduzione entro il 2035 della quantità di rifiuti urbani collocati in discarica al 10%, o a una percentuale inferiore, del totale dei rifiuti urbani prodotti. La Conferenza si pone come obiettivo una valutazione preliminare delle possibili ricadute del nuovo pacchetto legislativo UE sul sistema italiano (Pubblica Amministrazione, operatori del settore, cittadini, ecc.) in termini sia di opportunità che di criticità. “Il recepimento delle direttive comunitarie è un’occasione strategica per indirizzare le politiche del paese” ha esordito il DG ISPRA Alessandro Bratti intervendo all’evento. Nel ribadire l’importanza del tema economia circolare, ha evidenziato la necessità di assicurare un approccio omogeneo, sia a livello europeo che nazionale, in particolare sul tema end of waste. “In questa partita  è necessario definire regole chiare e, a tale scopo, è fondamentale il ruolo del Ministero dell’Ambiente” ha proseguito Bratti, auspicando che il Ministero assicuri una funzione di coordinamento tra tutti i soggetti coinvolti, per evitare sovrapposizioni di competenze.

  • L’economia circolare e il nuovo pacchetto rifiuti UE: opportunità e criticità per il sistema italiano
  • 2018-11-08T10:00:00+01:00
  • 2018-11-08T14:00:00+01:00
  • Il nuovo pacchetto di direttive UE sui rifiuti è fortemente improntato ai principi dell’economia circolare e introduce strumenti atti a sostenere la transizione verso tale modello. Tra le misure individuate per il raggiungimento di questo obiettivo, si segnalano quelle legate alla introduzione di ambiziosi target di preparazione per il riutilizzo e riciclaggio dei rifiuti urbani, di riciclaggio degli imballaggi, nonché la riduzione entro il 2035 della quantità di rifiuti urbani collocati in discarica al 10%, o a una percentuale inferiore, del totale dei rifiuti urbani prodotti. La Conferenza si pone come obiettivo una valutazione preliminare delle possibili ricadute del nuovo pacchetto legislativo UE sul sistema italiano (Pubblica Amministrazione, operatori del settore, cittadini, ecc.) in termini sia di opportunità che di criticità. “Il recepimento delle direttive comunitarie è un’occasione strategica per indirizzare le politiche del paese” ha esordito il DG ISPRA Alessandro Bratti intervendo all’evento. Nel ribadire l’importanza del tema economia circolare, ha evidenziato la necessità di assicurare un approccio omogeneo, sia a livello europeo che nazionale, in particolare sul tema end of waste. “In questa partita  è necessario definire regole chiare e, a tale scopo, è fondamentale il ruolo del Ministero dell’Ambiente” ha proseguito Bratti, auspicando che il Ministero assicuri una funzione di coordinamento tra tutti i soggetti coinvolti, per evitare sovrapposizioni di competenze.
  • Quando il 08/11/2018 dalle 10:00 alle 14:00 (Europe/Berlin / UTC100)
  • Dove Ecomondo - Fiera di Rimini
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In tale contesto è strategica l’azione del SNPA che, oltre a mantenere un elevato livello di conoscenza e competenza tecnica, in particolare sulle nuove tecnologie, deve assicurare un confronto continuo con i portatori d’interesse e con le imprese, che hanno bisogno di un sistema di controlli efficiente ed efficace. Il Sistema deve mantenere autorevolezza e indipendenza, anche al fine di incrementare la credibilità e la fiducia da parte della popolazione e di favorire l’accettabilità di nuovi impianti di trattamento e recupero dei rifiuti, che costituiscono uno degli elementi indispensabili per l’attuazione dell’economia circolare. Il Sistema oggi, grazie alla legge 132, ha un nuovo strumento per condividere regole comuni e renderne uniforme l’applicazione sull’intero territorio, anche attraverso l’emanazione di norme tecniche vincolanti, pertanto è fondamentale che sia coinvolto in modo attivo sin dalla fase iniziale del recepimento delle direttive europee, garantendo il confronto con tutti i soggetti coinvolti in tale percorso.

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