Evidenza
Su 8.300 km di costa, il 13% occupato da opere artificiali
Ogni anno 5 km di costa naturale in meno Presentati oggi i nuovi dati ISPRA sulle coste italiane Ogni anno persi 5 Km di costa naturale negli ultimi 20 anni, a causa della costruzione di nuove strutture artificiali: una misura che equivale all'intero litorale di una località balneare come Fregene.L’artificializzazione è ancora più rilevante nelle zone retrostanti le spiagge, nelle quali ogni anno dune costiere, terreno coltivato, vegetazione e formazioni naturali vengono sostituite da oltre 10 Km di opere antropiche.
Il lupo: in aumento la popolazione italiana
ISPRA stima oltre 3000 esemplari in Italia On line i risultati del primo monitoraggio nazionale del lupo Un numero stimato intorno ai 950 esemplari si muove nelle regioni alpine, mentre sono quasi 2400 quelli distribuiti lungo il resto della penisola. Complessivamente in Italia si stima la presenza di circa 3300 lupi. Se si calcola l’estensione delle aree di presenza del lupo (41.600 km 2 nelle regioni alpine e 108.500 km 2 nelle regioni peninsulari), si può affermare che la specie occupa la quasi totalità degli ambienti idonei nell’Italia peninsulare. Ovunque la popolazione di lupo è cresciuta, sulle alpi si è registrato l’aumento più significativo.
Maria Siclari è il nuovo Direttore Generale dell'ISPRA
La Dr.ssa Maria Siclari è il nuovo Direttore Generale di ISPRA. Subentra al Dr Alessandro Bratti che ha concluso il suo mandato. Laureata in Economia e Commercio all’Università degli studi di Messina, già Capo Dipartimento del Servizio geologico d’Italia dell’ISPRA, tra i precedenti incarichi ricoperti quello di Direttore generale dell’INGV e Vice Capo Dipartimento della Protezione Civile.
Emissioni gas serra nell’anno del lockdown: in calo dell’8,9% rispetto al 2019, obiettivo zero entro il 2050. Meno carbone, più energie rinnovabili
Ma le prime stime 2021 vedono + 6,8% rispetto al 2020 Online l’Inventario Nazionale ISPRA delle emissioni di gas serra e di altri inquinanti e gli indicatori di efficienza e decarbonizzazione
Posidonia oceanica: come stanno i 30 mila mq di trapianti? Presentati i risultati del progetto LIFE SEPOSSO
Di fronte ad una regressione preoccupante delle praterie italiane di Posidonia oceanica, i trapianti possono essere una delle soluzioni, ma risultano efficaci solo se eseguiti sulla base di buone pratiche e prevendendo un monitoraggio nel tempo di almeno 5-10 anni. Dopo due anni di controlli sui 15 trapianti di Posidonia oceanica effettuati in Italia negli ultimi 20 anni, il progetto LIFE SEPOSSO (Supporting Environmental governance for the Posidonia oceanica sustainable transplanting operations) presenta i risultati delle attività nel corso di una conferenza a Roma presso l’Auditorium della Tecnica. Grazie a 500 ore di lavoro, i biologi subacquei del progetto hanno scandagliato 30 mila metri quadri di fondali trapiantati con la Posidonia oceanica in diverse località italiane.