Approvati due Rapporti IPBES da 196 Paesi delle Nazioni Unite Link al Nexus Link al Transformative Change Report Perdita di biodiversità e della disponibilità d’acqua, insicurezza alimentare, i rischi per la salute e i cambiamenti climatici? Come affrontarli? Quali decisioni prendere? Se perseguiamo gli approcci tradizionali, si genererebbero dei costi stimati. E’ quanto emerge dai due rapporti di valutazione dell’IPBES, l’Intergovernmental Science-Policy Platform on Biodiversity and Ecosystem Services, approvati il 16 dicembre scorso da scienziati, esperti e rappresentanti dei governi di 196 Paesi delle Nazioni Unite. La piattaforma, nata nel 2012, che ha il compito di valutare lo stato della biodiversità e dei servizi eco-sistemici, con l’obiettivo di promuovere l’interfaccia tra scienza e politica. L’Italia ha aderito alla piattaforma intergovernativa nel gennaio del 2020 e partecipa ai lavori anche attraverso il supporto tecnico di ISPRA.
Primo piano
Il Mezzogiorno accorcia le distanze da centro e nord. Meno conferimento in discarica Nello scenario economico dello scorso anno, con il Prodotto Interno Lordo in aumento dello 0,7%, la produzione nazionale di rifiuti urbani, dopo il calo del precedente biennio, si attesta a quasi 29,3 milioni di tonnellate con un incremento dello 0,7%. Nei 14 comuni con popolazione residente al di sopra dei 200 mila abitanti, tra 2022 e 2023 si registra una sostanziale stabilità della produzione. E’ quanto emerge dall’ultima edizione del Rapporto Rifiuti Urbani dell’ISPRA, presentato oggi alla presenza del Vice Ministro per l’Ambiente e per la Sicurezza Energetica Vannia Gava.