Le Unità Idrografiche in supporto ai progetti PNRR-MER
Nell’ambito della tutela marina dei fondali e del ripristino degli ecosistemi marittimi e costieri, la Marina Militare si fa da sempre protagonista e continua a dimostrare grande presenza e impegno. Con il nuovo accordo di collaborazione siglato tra la Marina Militare Italiana (MMI) - Istituto Idrografico della Marina (IIM) e l’ISPRA è ora in corso un imponente intervento di mappatura batimetrica a larga scala lungo le intere coste italiane.
Molti sono gli obiettivi perseguiti all’interno del progetto. Tra i più ambiziosi figurano la mappatura e monitoraggio degli habitat costieri, l’aggiornamento della rete mareografica nazionale e la realizzazione di una rete nazionale di boe d’altura per l’osservazione del moto ondoso e delle correnti marine, il ripristino delle praterie di Posidonia oceanica e l’impiego di innovativi sistemi di mappatura topografica e batimetrica in grado di restringere i tempi di acquisizione e creare quindi nuove opportunità di studio e lavoro.
In tale contesto, le Unità Classe Ninfe, Navi Idrografiche della Marina Militare, stanno operando in sinergia suddividendosi i perimetri bagnati della Penisola e acquisendo dati batimetrici ad alta risoluzione di zone caratterizzate dalla presenza di praterie di fanerogame e strutture orografiche necessarie al controllo delle tecnologie impiegate.
Nave Aretusa e Nave Galatea, consegnate alla Marina nel 2002, hanno una peculiare struttura a catamarano, presentano quali caratteristiche principali un’elevata manovrabilità e precisione nel mantenimento della posizione e sono dotate ognuna di un’imbarcazione idrografica minore adatta ad operare in bassi fondali.
Le due Unità, grazie ai moderni sistemi imbarcati e tramite l’impiego di ecoscandagli multifascio, sono in grado di eseguire rilievi idrografici portuali, costieri e di altura, riuscendo a mappare i fondali marini con altissima risoluzione e ad identificare anche le più piccole feature di fondo. Fondamentali sono anche le misurazioni dei dati oceanografici, utili allo studio dei parametri fisico chimici della colonna d’acqua, e il prelievo dei sedimenti giacenti sui fondali, sostanziali per poter effettuare una classificazione ed un’analisi sedimentologica.
Nell’ambito del Progetto MER, le Unità sono impegnate da aprile 2024 nella conduzione di rilievi idro-oceanografici nei mari Italiani, nei pressi di Ravenna, Ortona, Brindisi, Gallipoli, Trapani, Napoli, Civitavecchia e Scoglio d’Africa
In affiancamento alle due unità navali, l’Istituto Idrografico della Marina, attraverso la sua sezione Spedizioni, ha messo in campo una moderna imbarcazione costiera/portuale a controllo remoto dotata sia di ecoscandaglio ad alta frequenza e risoluzione con un fascio estremamente ampio, per la mappatura dei bassi e bassissimi fondali, e di un lidar topografico, per la mappatura topografica dei porti e della costa. L’uso duale e contemporaneo dei due sensori permette di rilevare le aree costiere e litoranee nella loro interezza e senza quasi soluzione di continuità tra aree asciutte e bagnate.
Il vettore USV (Unmanned Surface Vehicle) ha operato nelle acque di Imperia, Santa Margherita Ligure, Maratea, Gioia Tauro, Vibo Valentia, Sciacca e Marina di Ragusa permettendo di acquisire sia i dati batimetrici che topografici.
L’impiego di sensori ottici laser costituisce un’eccezionale soluzione utile ad integrare e a colmare i limiti delle tecniche di acquisizione topografica e batimetrica tradizionali. Grazie a tale sinergia tecnologica si colmano i limiti di impiego delle tecnologie impiegate finora e sono moltissimi gli ambiti di impiego che ne andranno a beneficiare, traducendosi infine in beni e servizi alla portata di mano di ogni cittadino.