Ungulati in Italia. Declino e ascesa
Il 12 dicembre si terrà il quinto ed ultimo incontro organizzato dal Gruppo speleologico del Cai con la commissione TAM (Tutela Ambiente Montano) del CAI di Roma.
Dopo un periodo di declino culminato nella seconda metà del secolo scorso, le specie di cervidi e bovidi presenti in Italia (Cervo, Capriolo, Daino, Muflone, Camoscio e Stambecco) hanno iniziato una fase di ripresa della consistenza e della distribuzione in tutta Italia, dovuto sia al miglioramento dell'ambiente (abbandono delle aree montane, incremento dei boschi), sia alla creazione di aree protette e ad intervento di reintroduzione e rinforzo delle popolazioni. Oggi abbiamo molti più ungulati selvatici rispetto a soli 20 anni fa, con ricadute positive sull'ambiente e su altre specie, quali ad esempio i grandi predatori. Però ci sono anche aspetti problematici, quali l'impatto negativo su alcune specie o ambienti prioritari, i danni causati all'agricoltura e gli incidenti stradali. La gestione di queste specie necessita quindi di un approccio complessivo, che tenga conto anche della componente sociale oltre che di quella conservazionistica.
- https://www.isprambiente.gov.it/it/news/ungulati-in-italia-declino-e-ascesa
- Ungulati in Italia. Declino e ascesa
- 2024-12-12T19:30:00+01:00
- 2024-12-12T21:30:00+01:00
- Il 12 dicembre si terrà il quinto ed ultimo incontro organizzato dal Gruppo speleologico del Cai con la commissione TAM (Tutela Ambiente Montano) del CAI di Roma. Dopo un periodo di declino culminato nella seconda metà del secolo scorso, le specie di cervidi e bovidi presenti in Italia (Cervo, Capriolo, Daino, Muflone, Camoscio e Stambecco) hanno iniziato una fase di ripresa della consistenza e della distribuzione in tutta Italia, dovuto sia al miglioramento dell'ambiente (abbandono delle aree montane, incremento dei boschi), sia alla creazione di aree protette e ad intervento di reintroduzione e rinforzo delle popolazioni. Oggi abbiamo molti più ungulati selvatici rispetto a soli 20 anni fa, con ricadute positive sull'ambiente e su altre specie, quali ad esempio i grandi predatori. Però ci sono anche aspetti problematici, quali l'impatto negativo su alcune specie o ambienti prioritari, i danni causati all'agricoltura e gli incidenti stradali. La gestione di queste specie necessita quindi di un approccio complessivo, che tenga conto anche della componente sociale oltre che di quella conservazionistica.
- Quando il 12/12/2024 dalle 19:30 alle 21:30 (Europe/Berlin / UTC100)
- Dove Roma, Sez. CAI, via di Monte Testaccio, 64
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All'incontro partecipa il ricercatore ISPRA Francesco Riga.
L’ISPRA ha di recente avviato anche un rapporto di collaborazione con il CAI finalizzato alla raccolta di informazioni ambientali lungo il Sentiero Italia Cai.