INVESTIMENTI CONTRO LA SICCITÀ Nell’ultimo anno ben nove regioni italiane hanno dovuto dichiarare lo stato d’emergenza per siccità, un problema che è destinato a ripetersi sempre più spesso mentre la crisi climatica avanza. L’Ispra documenta che nell’ultimo anno il 60% del territorio nazionale ha sofferto la siccità, e che nell’ultimo trentennio climatologico la disponibilità di acqua in Italia è già diminuita del 20%. Il rischio è quello di perdere un altro 40-90% delle risorse idriche entro la fine del secolo, se non verrà messo un freno al riscaldamento globale guidato dall’uso dei combustibili fossili. Per capire come far fronte a questo rischio, la fondazione Utilitatis ha pubblicato – in collaborazione con Enea e Protezione civile – il nuovo rapporto Scenari climatici e adattamento – Il ruolo delle utilities nella siccità, in cui si esamina cosa possono fare le imprese che gestiscono il servizio idrico integrato lungo lo Stivale. Il rapporto enuncia quattro pilastri per l’adattamento dei territori: aumentare la capacità di invaso, differenziare l’approvvigionamento idrico, incrementare il riuso dell’acqua e potenziare gli investimenti nella depurazione. Nel dettaglio, per contrastare gli effetti dei cambiamenti climatici, le aziende italiane del settore idrico sono pronte a mettere in campo investimenti per circa 11 miliardi di euro nei prossimi 3 anni: 7,8 saranno destinati ad interventi per garantire la sicurezza dell’approvvigionamento idrico delle aree urbane ed una maggiore resilienza delle infrastrutture, e 3,1 miliardi per contrastare il fenomeno delle dispersioni idriche. Fonte: Greenreport
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