RECORD GLOBALE PER LE RINNOVABILI Mentre in Italia le installazioni di nuovi impianti avanzano lentamente, a livello globale gli investimenti sulle energie rinnovabili hanno infranto un nuovo record, arrivando a 358 mld di dollari nei primi sei mesi di quest’anno (+22% sullo stesso periodo del 2022). Il dato viene messo in evidenza dal nuovo rapporto 2H 2023 renewable energy investment tracker, elaborato come consueto da BloombergNef. Ancora una volta è la Cina a dominare il panorama degli investimenti globali in rinnovabili, arrivando da sola a quota 177 mld di dollari (+16%), seguita a distanza da Usa (36 mld di dollari) e Germania (11,9). Ovunque gli investimenti si sono concentrati soprattutto sull’energia solare, con impianti sia di piccola sia di grande scala, toccando quota 239 mld di dollari (+43%): ovvero, due dollari su tre investiti in rinnovabili, sono andati ad alimentare l’industria fotovoltaica. Anche in questo caso è cinese circa la metà di tutti gli investimenti globali nel settore, ma anche in Europa, Medio Oriente e Africa diversi paesi hanno registrato investimenti da record, tra cui Germania, Polonia e Paesi Bassi, con una domanda trainata dall’invasione russa dell’Ucraina e dalla conseguente crisi energetica in Europa. Fonte: Greenreport STRATEGIA 2030 PER IL RISCHIO MAREMOTI La Commissione Oceanografica Intergovernativa dell’UNESCO (IOC Unesco) che si occupa della gestione del rischio di tsunami nel Mediterraneo e nell’Atlantico orientale, ha reso pubblico il documento che presenta gli obiettivi principali per migliorare i sistemi di allerta rapidi attivati nell’area per proteggere le popolazioni costiere. La strategia 2021- 2023 che, nel rispondere alla necessità sociale di proteggere le persone dalle inondazioni da maremoto, contribuisce al Decennio della Scienza Oceanografica per lo Sviluppo Sostenibile promosso dalla Commissione Oceanografica Intergovernativa dell’UNESCO, si basa su tre pilastri di attività: la valutazione del pericolo e del rischio di tsunami; l’identificazione del fenomeno, l’allerta e la disseminazione delle informazioni; la consapevolezza del rischio e le misure per affrontarlo. Il documento delinea le principali azioni di implementazione della strategia e indica anche gli elementi necessari per la valutazione dell’efficacia della loro efficacia. Fonte: ioc-tsunami TSUNAMI DAY Ogni anno, il 5 novembre, la Commissione Oceanografica Intergovernativa (IOC) dell’UNESCO celebra la giornata in cui si è invitati a riflettere su quanto viene fatto per mitigare i possibili disastrosi impatti su persone e cose causati da tsunami indotti per lo più da forti terremoti. Quest’anno il World Tsunami Awareness Day, celebrato dall’Organizzazione delle Nazioni Unite, ha messo in evidenza quanto le disparità economiche e sociali tra la popolazione mondiale possano rendere ancora più drammatici gli effetti dei maremoti. Ai governi nazionali si chiede, perciò, di realizzare efficaci sistemi di allerta rapida e di incentivare le attività di comunicazione e preparazione alla gestione del rischio. Dal canto suo, lo specifico programma sugli tsunami della IOC-UNESCO continua a supportare l’iniziativa Get to high ground che organizza esercitazioni per l’evacuazione rapida e controllata degli abitanti di zone che potrebbero essere colpite da fenomeni di improvviso innalzamento del livello del mare. Fonte: Undrr DEOSSIGENAZIONE DELL’OCEANO Sul ruolo importante svolto dall’oceano nel fornire il 50% dell’ossigeno che respiriamo tutti i giorni qui sulla terra è focalizzata una pubblicazione della collana Future Science Brief redatta sotto l’egida dello European Marine Board. Questa associazione di interfaccia tra scienza e politica, nata a Bruxelles nel 1995, riunisce 37 organizzazioni che si occupano di mare in 18 diversi paesi europei. I cambiamenti climatici in corso e l’apporto di nutrienti dalla terra stanno causando un fenomeno di progressiva deossigenazione dell’oceano che rischia di impattare seriamente sulla salute degli ecosistemi marini, accrescendone l’acidificazione e aumentando la frequenza di dannose onde di calore. Poiché l’oceano è il principale fornitore di ossigeno alla Terra fin dalla sua origine, gli esperti che hanno redatto la pubblicazione hanno formulato alcune raccomandazioni, affinché i responsabili politici e la comunità scientifica affrontino quanto prima questo problema e adottino idonee misure di mitigazione. Fonte: Marineboard NUOVO RAPPORTO SULLO STATO DELL’OCEANO Il servizio satellitare Copernicus ha recentemente pubblicato il settimo rapporto sullo stato della parte blu del nostro pianeta. Un video mette in risalto gli aspetti salienti del nuovo rapporto che è principalmente rivolto ai decisori politici, in quanto fornisce informazioni scientifiche a supporto delle politiche per il mare. I dati di tale pubblicazione annuale sono anche utili ed interessanti per la comunità dei ricercatori in discipline marine e per gli operatori economici dei vari settori produttivi che sfruttano le risorse del mare. Rispetto al precedente rapporto, i dati osservati indicano che sono aumentate le ondate di calore marino, ma anche quelle di freddo improvviso. Sono poi stati rilevati cambiamenti nella circolazione delle correnti e fenomeni di anomala produzione biologica. A supporto delle osservazioni marine sono poi presentati, nella nuova edizione del rapporto, anche nuovi strumenti e tecnologie che migliorano il monitoraggio delle grandezze fisiche, chimiche e biologiche che caratterizzano l’oceano. Fonte: Marine Copernicus BUONE PRATICHE IN OCEANOGRAFIA Si chiama Ocean Best Practices System il deposito digitale, a libero accesso, che è stato creato nel campo delle scienze marine e le loro applicazioni pratiche. Questa piattaforma di condivisione delle conoscenze acquisite e messe in pratica nell’oceanografia è gestita, e continuamente aggiornata, dalla sezione IODE (International Data and Information Exchange) della Commissione Oceanografica Intergovernativa dell’UNESCO. I documenti che sono prodotti e caricati dalla comunità di ricerca sull’osservazione e la previsione marine sono indicizzati da tutti i principali motori di ricerca. Le Ocean Best Practices accettate e messe a disposizione per la consultazione da parte di tutti i possibili soggetti interessati possono essere procedure, manuali, linee-guida, buone pratiche operative. Per il caricamento di tali documenti, il sistema fornisce alcune raccomandazioni sui contenuti e i formati. Un bando attualmente aperto per la raccolta di contributi ha come scadenza il prossimo dicembre. Fonte: Ocean best practices DALL’INQUINAMENTO ALLA SOLUZIONE L‘UNEP ha prodotto il rapporto From Pollution to Solution, con il quale ha effettuato una valutazione globale dei rifiuti marini e dell’inquinamento da plastica. Il rapporto esamina l’entità e la gravità dei rifiuti marini e dell’inquinamento da plastica e passa in rassegna le soluzioni e le azioni esistenti. Viene sottolineata la crescente minaccia di rifiuti marini e inquinamento da plastica in tutti gli ecosistemi dalla sorgente al mare. Il rapporto fornisce un aggiornamento completo sulla ricerca attuale (e sulle lacune di conoscenza) per quanto riguarda gli impatti diretti sulla vita marina, i rischi posti per gli ecosistemi e la salute umana, nonché i costi sociali ed economici. Nel complesso, il rapporto sottolinea la necessità di un’azione urgente e globale. Fonte: Unep ALGOCOLTURA A TERRA Inizia una nuova era nell’agricoltura marina, l’algocoltura. Le macroalghe stanno infatti rivelando il loro potenziale rivoluzionario. Ricche di sostanze bioattive, queste alghe offrono proprietà straordinarie, dall’azione anticancro e antivirale all’effetto antinfiammatorio, antiossidante e anticoagulante. L’algocoltura è in costante crescita, proponendosi come soluzione per i problemi climatici, ambientali e socioeconomici. Oltre a ridurre il biossido di carbonio, fornisce materie prime rinnovabili per alimenti, mangimi e biocarburanti. L’agricoltura su terraferma di macroalghe è
RkJQdWJsaXNoZXIy OTg5NTQ=