fonti fossili come anche la cattiva gestione dei rifiuti conseguenti. L’inquinamento da plastica, secondo l’Unep, può essere ridotto dell’80% entro il 2040 usando le tecnologie esistenti riducendo del 55% la produzione di plastica vergine e puntando sull’economia circolare; si potrebbero così risparmiare 4,52 trilioni di dollari a livello globale e creare 700mila nuovi posti di lavoro. Fonte: Greenreport L’UE LIMITA LE MICROPLASTICHE AGGIUNTE La Commissione ha adottato lo scorso settembre misure che limitano l’aggiunta intenzionale di microplastiche a prodotti disciplinati dalla legislazione REACH dell’UE sulle sostanze chimiche. Con queste nuove norme, sarà vietata la vendita di microplastiche in quanto tali e di prodotti contenenti microplastiche aggiunte intenzionalmente e che liberano microplastiche quando utilizzati. La restrizione adottata si basa su un’ampia definizione di microplastiche, in cui rientrano tutte le particelle di polimeri sintetici inferiori a cinque millimetri che siano organiche, insolubili e resistenti alla degradazione. L’obiettivo è ridurre le emissioni di microplastiche intenzionali dal maggior numero possibile di prodotti. Fra i prodotti comuni interessati da questa restrizione vi sono: il materiale granulare da intaso utilizzato per le superfici sportive artificiali; i cosmetici, nel cui ambito le microplastiche sono utilizzate per molteplici scopi, quali l’esfoliazione (micrograni); detergenti, ammorbidenti per tessuti, glitter, fertilizzanti, prodotti fitosanitari, giocattoli, medicinali e dispositivi medici eccetera. Fonte: Italy representation ACQUE REFLUE: MEDICINALI E COSMETICI Gli eurodeputati della commissione Ambiente hanno recentemente adottato la propria posizione sulla nuova direttiva per il trattamento delle acque reflue urbane. Nel documento si evidenzia l’importanza di riutilizzare le acque reflue urbane provenienti da tutti gli impianti di trattamento, in particolare nelle aree con stress idrico, nonché nei processi industriali e nei sistemi di tele raffreddamento; un approccio sfidante per l’Italia, dove ad oggi si riusa appena il 4% delle acque reflue depurate, che invece potrebbero trovare ampie applicazioni in agricoltura. E’ stata concordata l’istituzione di un sistema di responsabilità estesa del produttore (Epr) a carico dei produttori di cosmetici e medicinali per uso umano, riconosciuti come le principali fonti di microinquinanti nelle acque reflue urbane. Tra i principali obiettivi spiccano l’ampliamento dell’attuale campo di applicazione della direttiva, per garantire che tutti gli agglomerati di oltre 750 abitanti siano dotati di depuratori per le acque reflue entro il 2032; l’introduzione di un obbligo giuridico per l’installazione di filtri in microfibra nelle nuove lavatrici vendute in Ue entro il 2027. L’Italia è dunque chiamata a fare ampi e rapidi progressi, dopo essere stata deferita e condannata ormai molteplici volte dalla Corte Ue per il mancato rispetto delle precedenti versioni della direttiva sulle acque reflue, tanto da pagare multe per oltre 140 mln di euro. Fonte: Greenreport FISHING OPPORTUNITIES La Commissione Europea ha presentato la proposta per le opportunità di pesca nel 2024 per il Mar Mediterraneo e il Mar Nero, mirando a garantire una gestione sostenibile delle risorse ittiche. Si propone l’utilizzo di strumenti introdotti in precedenza, basati su pareri scientifici, tra cui misure per i pescherecci e limiti di cattura. Gran parte delle opportunità di pesca sarà delineata in seguito, dopo la sessione annuale della Commissione generale per la pesca nel Mediterraneo e valutazioni scientifiche attese entro ottobre. Nel Mediterraneo sono previste riduzioni graduali delle catture per alcune specie, in linea con piani di gestione recentemente concordati. Nel Mar Nero, si propongono limiti di cattura per alcune specie. Queste proposte sostengono la sostenibilità delle attività di pesca, conformi alla strategia 2030 della Commissione per la pesca nel Mediterraneo e Mar Nero. Queste proposte riflettono l’impegno per la gestione sostenibile delle risorse ittiche in entrambi i mari. Fonte: European Commission STRUMENTI EU PER SICCITÀ E SCARSITÀ D’ACQUA La Commissione europea ha pubblicato due nuovi strumenti di previsione per migliorare la preparazione dell’UE alla lotta contro la siccità e la scarsità d’acqua. I due strumenti, lo European Drought Impacts Database e lo European Drought Risk Atlas, sono a disposizione del pubblico nell’ambito della valutazione dei rischi sulla scarsità d’acqua e la siccità dello European Drought Observatory. Lo European Drought Impacts Database include una raccolta di dati sull’impatto delle siccità tra il 1977 e il 2022, mentre lo European Drought Risk Atlas utilizza l’apprendimento automatico per simulare l’impatto che un aumento di temperatura di +1,5, 2 e 3 gradi Celsius può avere in futuro. Sviluppate dagli scienziati del Centro comune di ricerca della Commissione, le proiezioni mostrano in quali regioni dell’Unione europea l’acqua diventerà più scarsa che altrove e quali settori economici e sottosettori saranno più colpiti. Le proiezioni suggeriscono che le siccità si verificheranno significativamente più spesso che in passato, soprattutto nel Mediterraneo e nell’Europa orientale. Di conseguenza, i rendimenti di alcune colture possono diminuire significativamente soprattutto nell’Europa meridionale e in parte anche occidentale. Le proiezioni suggeriscono che l’approvvigionamento idrico pubblico potrebbe anche essere sotto pressione nei paesi nordici come la Svezia e la Finlandia. Nel settore energetico, i livelli di acqua più bassi nei fiumi possono rendere più difficile il raffreddamento delle centrali nucleari in Francia, mentre i rischi di siccità per la navigazione interna possono rimanere significativamente alti in Germania e aumentare nella regione del Danubio. Fonte: First PREVENIRE E GESTIRE RISCHI DI ALLUVIONE La Commissione ha recentemente pubblicato un nuovo strumento che fornisce dati sulle alluvioni e contribuisce alla valutazione del rischio. Lo strumento è stato elaborato nell’ambito della direttiva dell’UE relativa alla valutazione e alla gestione dei rischi di alluvioni, che stabilisce i meccanismi di gestione del rischio. Per la prima volta, lo strumento fornirà una mappa unica delle zone a potenziale rischio significativo di alluvione e un portale di accesso a tutte le informazioni correlate, fornendo ai decisori una visione d’insieme dei dati necessari per gestire il rischio. Lo strumento di visualizzazione online mette in luce che oltre 14.000 zone dell’UE sono a rischio significativo di alluvioni. I dati sul rischio di alluvioni sono forniti dagli Stati membri con il sostegno della Commissione e dell’Agenzia europea dell’ambiente. I dati comprendono le valutazioni preliminari del rischio di alluvioni redatte dagli Stati membri, le mappe della pericolosità e del rischio di alluvioni e i piani di gestione del rischio di alluvioni. Fonte: Italy representation FIT FOR 55 La Commissione UE ha adottato i due pilastri finali del pacchetto legislativo ‘Fit for 55’ per il rispetto degli obiettivi climatici UE entro il 2030, a beneficio della transizione verde per cittadini e attività industriali. Con l’adozione della Direttiva sull’energia rinnovabile UE revisionata e del Regolamento sull’aviazione ReFuelEU, l’UE si è posta obiettivi climatici legalmente vincolanti in tutti i settori economici. Il pacchetto Fit for 55 è stato realizzato nel luglio 2021 per rispondere ai requisiti della Legge UE sul clima sulla riduzione delle emissioni di gas serra di almeno il 55% entro il 2030, in seguito aggiornato con la crescita delle ambizioni sulle energie rinnovabili e il focus sull’efficienza energetica del REPowerEU. I documenti normativi interessati, dei quali alcuni in corso di completamento o di implementazione da parte degli Stati membri, prevedono la riduzione delle emissioni, un target per il rafforzamento del supporto a PMI e cittadini, l’imposizione di un prezzo sull’inquinamento e la generazione di investimenti nella transizione verde. Fonte: First
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