Frizza et al. /
Qualità dell’ambiente urbano – XI Rapporto (2015)
ISPRA Stato dell’Ambiente 63/15 pagg. 4-63
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Con il termine pendolarismo s’intende lo spostamento abituale di persone tra Comuni,
o all’interno dello stesso Comune di residenza, per motivi di lavoro o di studio. Il
fenomeno contribuisce alle criticità di rilievo già presenti nelle città quali: emissioni di
inquinanti atmosferici, inquinamento acustico, incidentalità ecc., influenza la scena
urbana in termini di infrastrutture, indebolisce i legami tra la popolazione e il
territorio, incide sulla vita quotidiana delle città e altro. Il pendolarismo comprende,
quindi, una pluralità di dimensioni non ultima quella degli ulteriori effetti negativi sulla
salute di coloro che si spostano. Le informazioni relative al pendolarismo vengono
raccolte dall’ISTAT in occasione dei censimenti generali della popolazione e delle
abitazioni. I dati riportati di seguito provengono dal 15° Censimento generale della
popolazione (data di riferimento 9 ottobre 2011
) 2. Prendendo in considerazione il
livello nazionale, la popolazione residente che si sposta giornalmente per motivi di
studio o lavoro è pari al 48,6% ossia quasi 29 milioni di individui. Nel 2001, invece,
erano oltre 26 milioni pari al 47%. Il 60,6% degli spostamenti totali avviene
all’interno dello stesso Comune e il rimanente 39,4% fuori dal Comune. Stessa
situazione per gli 85 Comuni indagati dove la popolazione che si sposta abitualmente
è il 48,6% della popolazione residente nei Comuni medesimi ossia quasi 8 milioni di
persone (vedi
Tabella 1.1.8
). Per l’86,5% di queste persone la destinazione è
all’interno dello stesso Comune di residenza. In merito alla popolazione che si sposta
all’interno dello stesso Comune di residenza in rapporto alla popolazione residente,
tra gli 85 Comuni in studio Trento (51,4%), Bolzano (49,9%) e Roma (49,1%)
presentano le percentuali più alte mentre Monza (28,2%), Cosenza (29,8%) e
Treviso (31,2%) quelle più basse. Riguardo la mobilità “da fuori”, ossia l’incidenza
delle persone che quotidianamente raggiungono per motivi di studio e di lavoro le 85
città in esame, va evidenziato che i valori percentuali più elevati pari al 60,8%,
59,6% e 53,5% si riscontrano rispettivamente per Pisa, Bergamo e Pavia. In valore
assoluto è invece Milano la città che accoglie il maggior numero di pendolari, seguita
da Roma. Chi varca i confini degli 85 Comuni (in uscita e in entrata) lo fa
principalmente utilizzando un mezzo di trasporto (vedi
Tabelle 1.1.10
e
1.1.11
),
mentre il 21% di chi si sposta all’interno degli stessi va a piedi. In merito agli
spostamenti entro i confini comunali si evidenzia che l’auto privata (conducente o
passeggero) rimane il mezzo più utilizzato in tutte le città in studio con picco a
L’Aquila (84%), fanno eccezione: Genova, Milano, Venezia e Napoli dove la percentuale
relativa all’uso dei mezzi pubblici risulta superiore a quella relativa all’auto privata
(vedi
Tabella 1.1.9
).
2
Il censimento del 2011 ha sperimentato per la prima volta due tipi diversi di questionari. A circa un terzo
delle famiglie è stato inviato un questionario rosso completo (
long form
) alle restanti uno ridotto (
short
form
). Nel questionario rosso sono state raccolte le informazioni sui tempi e i mezzi degli spostamenti
(modo campionario), mentre le informazioni base (ovvero se la persona si reca giornalmente al luogo di
studio o di lavoro, dove si trova tale luogo, da dove parte e dove rientra) sono state raccolte per tutti i
residenti, compresi quelli in convivenza (natura censuaria), L’Istat, pertanto, ha stimato, per la totalità della
popolazione, le variabili rilevate in modo campionario.
PENDOLARISMO