Bianco / Qualità dell’ambiente urbano – XI Rapporto (2015)
ISPRA Stato dell’Ambiente 63/15 pagg. 364-381
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Gli insetticidi di sintesi maggiormente utilizzati in ambito urbano per la lotta adulticida
alle zanzare (
Aedes
e
Culex spp.)
sono i piretroidi, come risulta dai capitolati e dalle
ordinanze comunali (Bianco, 2015). Essi producono gravi effetti ambientali: non sono
selettivi, uccidono anche insetti utili come le api, sono tossici per uccelli, pesci e
mammiferi e causano malformazioni negli anfibi. Possono alterare gravemente la
fauna utile (insetti impollinatori, pipistrelli, rondini, anfibi, crostacei, ecc.) o innocua e
possono portare, se ripetuti, alla comparsa di fenomeni di resistenza degli insetti
“target” o di altri organismi nocivi (Zamburlini, 2009; Ronchetti et al., 2015).
Essi, inoltre, sono costosi e inefficienti data l’impossibilità di controllare il dosaggio
efficace, con conseguente spreco di insetticida e diffusione di sostanze tossiche in
ambienti già inquinati come quelli delle aree urbane. Al di fuori delle situazioni di
emergenza sanitaria, la lotta contro gli adulti andrebbe considerata solo in via
straordinaria in una logica di lotta integrata, che, in linea con la Direttiva
2009/128/CE e con il D.lgs. 3 aprile 2006, n. 152 “Norme in materia ambientale”,
dovrebbe prevedere interventi adulticidi solo in caso di rischio epidemico e mirati su
siti specifici. Le normali attività di prevenzione e controllo dovrebbero essere basate
sulla sola lotta biologica.
Nella
Tabella 3.6.1
si sintetizzano i dati ottenuti dalle informazioni presenti nelle
ordinanze e nei capitolati comunali. Non tutti i Comuni praticano la lotta integrata.
Solo i Comuni di Torino ed Alessandria prevedono l’utilizzo di piretrine, ammesse in
agricoltura biologica, nella lotta adulticida. Pochi Comuni virtuosi praticano
regolarmente la lotta biologica (Roma, Torino, Reggio Emilia) con l’eccezione della
diffusa propaganda all’uso di pesci larvivori ove possibile, ma molti ne inseriscono
propositivamente la pratica nelle Ordinanze e nelle Linee Guida. Sono considerate
favorevolmente le ordinanze sulle zanzare o sul benessere degli animali che vietano la
distruzione dei nidi di rondini ed altri uccelli insettivori (Torino, Novara, Parma,
Ravenna, Prato, Ferrara) e proteggono i pipistrelli (Milano, Novara, Firenze).
Si stanno inoltre diffondendo pratiche larvicide accettate in lotta biologica. In
particolare, sono considerate favorevoli dal punto di vista ambientale l’uso di
Bacillus
thuringiensis
var.
israelensis,
in ambiti non contigui ad aree di interesse ambientale,
negativo l’uso di larvicidi sintetici se privo di specifiche rispetto alla contiguità di
acque fluenti con quelle trattate. Sono, altresì, considerate negativamente ordinanze
o capitolati di affidamento dei servizi che non specifichino le sostanze da utilizzare nel
caso di trattamenti da parte di privati o ditte specializzate.
Per quanto riguarda le altre forme di lotta biologica si segnala la presenza in alcune
ordinanze (Varese, Vicenza) di misure per ridurre il rischio nei cimiteri (vasi per i fiori
secchi colmati di sabbia, fili di rame o prodotti larvicidi nei sottovasi). Pochi sono i
Comuni che utilizzano dispositivi anti-zanzare sui tombini (Firenze, Rimini, Roma,
Lucca, Cagliari, Padova) nonostante tale pratica sia in grado di ridurre le infestazioni
fino al 90 % (Furlan, 2005).
UTILIZZO DI PRATICHE ECOMPATIBILI NELLA GESTIONE
DEGLI INSETTI MOLESTI NELLE AREE URBANE