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Piccini / Qualità dell’ambiente urbano – XI Rapporto (2015)

ISPRA Stato dell’Ambiente 63/15 pagg. 382-397

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Nel quinquennio preso in considerazione, 20 Comuni (Alessandria, Aosta, Asti,

Barletta, Cuneo, Ferrara, Forlì, Monza, Novara, Padova, Parma, Piacenza, Pordenone,

Rimini, Rovigo, Torino, Trani, Treviso, Udine e Vicenza) non hanno avuto nessun

incendio sul loro territorio e non sono pertanto riportati nelle tabelle. Altri 21 Comuni

presentano un numero di eventi estremamente basso, non superiore a 5 incendi in

tutto il periodo. All’opposto il maggior numero di incendi si è verificato a Messina

(155), Lecce (123), Reggio Calabria (113), Genova (101) e Roma (84). Per l’insieme

di tutti i Comuni l’anno di maggior impatto è stato il 2012 con 483 eventi, quello di

minor impatto il 2013 con 234 (

Grafico 3.7.1

e

Tabella 3.7.1

nella sezione Tabelle).

Nei 5 Comuni con il maggior numero di eventi l’andamento del fenomeno evidenzia il

valore più elevato a Messina nel 2011, mentre Genova, Reggio Calabria e Roma

presentano il valore massimo nel 2012. In controtendenza Lecce che presenta una

progressiva crescita (

Grafico 3.7.2

e

Tabella 3.7.1

nella sezione Tabelle).

In termini di superficie totale percorsa da incendio nel periodo i valori più elevati si

riscontrano a Reggio Calabria (3.152 ha, di cui 1.743 nel solo 2012), Genova (1.833

ha, di cui 1.204 nel solo 2009) e Andria (1.696 ha). Per l’insieme di tutti i Comuni

l’anno di maggior impatto è stato il 2012 con 7.111 ha, quello di minor impatto il

2013 con 1.555 ha (

Grafico 3.7.3

e

Tabella 3.7.2

nella sezione Tabelle).

Prendendo in considerazione i Comuni per i quali è disponibile il dato di superficie

forestale (categorie Corine Land Cover 311, 312, 313 e 324; vedi anche il capitolo

3.8 “I boschi urbani: verso un inventario nazionale” del X RAU Ed. 2014) il rapporto

tra superficie totale percorsa da incendio (media annua del periodo 2000-2013) e

superficie forestale è particolarmente elevato a Bari (63%, ma con una superficie

forestale assai limitata, pari a circa 18 ha), Reggio Calabria (circa il 18%) e Catania

(circa il 14%). Nelle altre città per le quali è disponibile il dato di superficie forestale

l’incidenza degli incendi è assai più bassa, nella maggior parte dei casi sempre

inferiore all’1%. La superficie boscata percorsa da incendio più elevata è stata

registrata a Reggio Calabria (2.153 ha), Crotone (973 ha), Messina (904 ha),

Taranto (785 ha) e Genova (763 ha). Tutti gli altri Comuni presentano valori inferiori

a 400 ha. Per l’insieme di tutti i Comuni l’anno di maggior impatto è stato il 2012 con

3.687 ha, quello di minor impatto il 2013 con 513 ha (

Grafico 3.7.3

e

Tabella 3.7.3

nella sezione Tabelle).

La superficie non boscata percorsa da incendio riguarda i terreni coltivati o incolti e i

pascoli limitrofi alla superficie boscata propriamente detta: i valori più elevati sono

stati registrati ad Andria (1.373 ha), Genova (1.071 ha) e Palermo (1.025 ha). Di

tutti gli altri Comuni, 10 presentano valori inferiori a 1.000 ha e superiori a 300,

mentre i restanti sono tutti inferiori a 100 ha. Per l’insieme di tutti i Comuni l’anno di

maggior impatto è stato il 2012 con 3.424 ha, quello di minor impatto il 2013 con

1.042 ha (

Grafico 3.7.3

e

Tabella 3.7.4

nella sezione Tabelle).

A fronte di una superficie media percorsa da incendio per singolo evento, per tutti i

Comuni e per tutti gli anni del quinquennio considerato, pari a circa 11 ha, si

registrano valori sensibilmente superiori, pari a oltre il doppio, a Matera (24 ha),

Terni (25 ha), Palermo (27 ha), Reggio Calabria (28 ha) e soprattutto Andria con 41

ha. Per l’insieme di tutti i Comuni il

trend

complessivo alla diminuzione della superficie

media dell’evento è stato interrotto da un aumento verificatosi nel 2012, cui è però

seguito, nel 2013, il valore più basso a partire dal 2009 (circa 7 ha) (

Grafico 3.7.4

e

Tabella 3.7.5

nella sezione Tabelle).