Table of Contents Table of Contents
Previous Page  110 / 1029 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 110 / 1029 Next Page
Page Background

Medici /

Qualità dell’ambiente urbano – XI Rapporto (2015)

ISPRA Stato dell’Ambiente 63/15 pagg. 64-75

70

Il tasso di crescita è calcolato considerando le imprese nate nel corso dell’anno (In),

meno le imprese cessate (Ic), diviso le imprese registrate all’inizio dell’anno (Ia):

Tasso di crescita=(In-Ic)/Ia. La fonte dei dati è Movimprese, la rilevazione trimestrale

condotta per Unioncamere da Infocamere, e il livello territoriale è quello provinciale.

Un’evoluzione positiva dell’indicatore viene associata generalmente alla crescita

dell’economia e del prodotto interno lordo e, a livello provinciale, del valore aggiunto,

l’aggregato principale della contabilità nazionale, quale misura quantitativa della

ricchezza prodotta in un territorio. Non sempre è così, tuttavia, in quanto entrano in

gioco anche altri fattori tra cui le dimensioni e la produttività delle imprese.

Nel 2014 (vedi

Mappa tematica 1.2.3

e

Tabella 1.2.3

) Milano, mantenendo invariato

il tasso di crescita del 2013 (2,1%), cede il primo posto nella classifica del più alto

tasso di crescita a Roma (1,7% nel 2013 e 2,2% nel 2014), ma resta per il quarto

anno consecutivo al primo posto per valore aggiunto

pro capite

(47.335,10 di euro

) 8

mentre Roma e provincia dal quarto posto scendono al sesto (31.794,40 di euro).

In 16 province il tasso di crescita, negativo nel 2013, è diventato positivo: Varese,

Como, Verona, Padova, Reggio Emilia, Bologna, Pistoia, Arezzo, Viterbo, Brindisi,

Lecce, Potenza, Matera, Crotone, Ragusa e Trapani. In 12 di queste province il valore

aggiunto

pro capite

è diminuito

9

e in 4 è aumentat

o 10

. Il tasso di crescita aumenta nel

2014 nelle province di Palermo, Reggio Calabria, Catanzaro, Cosenza, Foggia,

Salerno, Caserta, Teramo, Terni, Pisa, Livorno, Firenze, La Spezia, Trieste, Trento,

Bolzano e Novara. In 14 di queste province il valore aggiunto

pro capite

è diminuito

11

e solo in 3 province è cresciuto. In 31 province il tasso di crescita delle imprese è

negativo (42 nel 2013).

Anche nel 2014 il valore aggiunto ai prezzi correnti

pro capite

delle province del Sud e

delle Isole (15.256 euro) è più basso della media nazionale pari a 24.022,9, mentre

quelle del Nord (30.361,2 euro), del Nord-Est (28.622) e del Centro (26.293,1

euro) registrano tutte un valore più alto.

8

I dati del valore aggiunto provinciale

pro capite

sono tratti dalle tavole statistiche allegate al volume

Rapporto Unioncamere 2015,

Alimentare il digitale

.

Il futuro del lavoro e della competitività in Italia

, a cura

del Centro Studi Unioncamere, maggio 2015.

9

Varese, Como, Padova, Genova, Reggio nell’Emilia, Pistoia, Viterbo, Avellino, Lecce, Potenza, Matera,

Crotone, Trapani, Ragusa.

10

Cuneo, Verona, Bologna, Arezzo, Brindisi.

11

Novara, Trieste, La Spezia, Livorno, Pisa, Terni, Teramo, Caserta, Salerno, Foggia, Cosenza, Catanzaro,

Reggio di Calabria, Palermo.

TASSO DI CRESCITA DELLE IMPRESE