Caricchia et al. / Qualità dell’ambiente urbano – XI Rapporto (2015)
ISPRA Stato dell’Ambiente 63/15 pagg. 504-546
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Il
benzene
(
C
6
H
6
) fa parte della classe dei composti organici volatili, per la relativa
facilità di passare in fase vapore a temperatura e pressione ambiente. Le principali
sorgenti di emissione sono i veicoli alimentati a benzina (gas di scarico e vapori di
automobili e ciclomotori), gli impianti di stoccaggio e distribuzione dei combustibili, i
processi di combustione che utilizzano derivati dal petrolio e l'uso di solventi
contenenti benzene.
Il benzene è uno di quegli inquinanti per i quali le politiche adottate nel corso dei
decenni passati hanno avuto successo nell’abbattere fortemente le emissioni ed
anche i livelli nell’aria ambiente: le azioni fondamentali realizzate in particolare per la
riduzione del benzene sono state l’introduzione della catalizzazione del parco auto e la
riduzione del contenuto di benzene nei carburanti.
La tossicità del benzene per la salute umana risiede essenzialmente nell'effetto
oncogeno. In conseguenza di una esposizione prolungata nel tempo sono stati
accertati effetti avversi gravi quali ematossicità, genotossicità e cancerogenicità. In
conseguenza della accertata cancerogenicità (gruppo 1 della International
Agency for
Research on Cancer
- IARC, carcinogeno di categoria 1 per l'UE), per il benzene non
sono definiti livelli di esposizione al di sotto dei quali non c'è rischio di sviluppo degli
effetti avversi citati; l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), definisce un rischio
incrementale di contrarre leucemia in seguito all’esposizione per tutta la vita alla
concentrazione media di 1 µg/m
3
pari a 6x10
-6
(World Health Organization-WHO-
2000).
La normativa (D.lgs. 155/2010) definisce per il benzene ai fini della protezione della
salute umana un valore limite annuale di 5,0 µg/m
3
. I dati disponibili per il 2014 sono
relativi a 68 aree urbane (i dati riferiti all’agglomerato di Milano sono rappresentativi
anche di Como e Monza, oltre che di Milano). I dati relativi alle singole aree urbane,
espressi come media annuale, sono riportati nella
Tabella 6.1.8
. Per ciascuna area
urbana, sono riportati il valore minimo e massimo dei dati registrati distintamente in
stazioni di fondo urbano e suburbano e in stazioni di traffico e industriali.
Nella
Mappa tematica 6.1.7
è illustrata la situazione relativa al 2014: il valore limite
è rispettato in tutte le aree urbane. Valori particolarmente bassi, inferiori a 1,0
µg/m
3
si riscontrano in 19 aree urbane (Cuneo, Brescia, Trento, Verona, Treviso,
Rovigo, Prato, Perugia, Ancona, Latina, Campobasso, Benevento, Andria, Brindisi,
Lecce, Catanzaro, Trapani, Sassari e Olbia). I valori più elevati, superiori a 2,0 µg/m
3
,
ma comunque inferiori al valore limite si registrano a Torino, Genova, Milano, Como,
Monza, Firenze, Roma, Barletta, Palermo, Siracusa e Cagliari. A Palermo il valore più
elevato: 3,2 µg/m
3
. Le restanti aree urbane presentano valori compresi tra 1 e 2
µg/m
3
come media annuale.
La riduzione dei livelli di benzene a valori inferiori al valore limite, già osservata da
diversi anni sia in Italia che nel resto d’Europa, è particolarmente importante in
considerazione dei noti gravi effetti sulla salute associati all’esposizione inalatoria.
C
6
H
6
- BENZENE