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Caricchia et al. / Qualità dell’ambiente urbano – XI Rapporto (2015)

ISPRA Stato dell’Ambiente 63/15 pagg. 504-546

506

Il

particolato atmosferico PM10

(l’insieme delle particelle aerodisperse di diametro

aerodinamico inferiore o uguale a 10

μ

m) è un inquinante con una natura chimico-

fisica particolarmente complessa. Il PM10, alla cui costituzione contribuiscono più

sostanze, in parte è emesso in atmosfera come tale direttamente dalle sorgenti

(PM10 primario) e in parte si forma in atmosfera attraverso reazioni chimiche fra

altre specie inquinanti (PM10 secondario). Il PM10 può avere sia origine naturale sia

antropica: tra le sorgenti antropiche un importante ruolo è rappresentato dal traffico

veicolare. Tra gli inquinanti atmosferici il particolato è quello con il maggior impatto

sulla salute umana. I principali effetti, sia per esposizione a breve che lungo termine,

sono a carico del sistema respiratorio e cardio-vascolare. Anche l’incremento di

tumore polmonare è stato associato recentemente all’inquinamento ambientale, ed in

particolare alla frazione fine dell’aerosol: il PM outdoor è stato inserito dall’Agenzia

Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) tra i cancerogeni di gruppo 1 (agenti

sicuramente cancerogeni per l’uomo) (Loomis et al, 2013). Il D.lgs. 155/2010

stabilisce per il PM10 ai fini della protezione della salute umana un valore limite

annuale di 40 µg/m³ e un valore limite giornaliero di 50 µg/m³ da non superare più di

35 volte in un anno.

I dati disponibili per il 2014 sono relativi a 77 aree urbane (i dati riferiti

all’agglomerato di Milano sono rappresentativi anche di Como e Monza, oltre che di

Milano). I dati relativi alle singole aree urbane, espressi come numero di giorni con

concentrazione media giornaliera superiore ai 50 µg/m³ e come media annuale

(µg/m³), sono riportati nella

Tabella 6.1.1

. Per ciascuna area urbana, sono riportati il

valore minimo e massimo dei dati registrati distintamente in stazioni di fondo urbano

e suburbano e in stazioni di traffico e industriali.

La

Mappa tematica 6.1.1

illustra la situazione relativa al 2014. Il contemporaneo

superamento del valore limite annuale e giornaliero in almeno una delle stazioni di

monitoraggio della città, che sta ad indicare una situazione di pessima qualità dell’aria

relativamente al particolato PM10, è stato registrato solo a Benevento. La

particolare collocazione geografica di questa città (l’abitato sorge in una area in quota

modesta, circondata dalle colline appenniniche) determina frequenti ed intensi periodi

di stagnazione atmosferica, con scarso rimescolamento verticale, cui si

accompagnano fenomeni di inquinamento atmosferico piuttosto intensi e prolungati.

Il superamento del solo valore limite giornaliero riguarda 29 aree urbane: fanno parte

di questo gruppo la quasi totalità delle città del bacino padano e alcune città di grandi

e medie dimensione del Centro, Sud e Isole (Terni, Roma, Pescara, Napoli, Caserta,

Avellino, Palermo, Siracusa e Cagliari).

Nella gran parte delle città (47) entrambi i limiti sono rispettati: sono in questa

situazione, oltre alla gran parte delle città del Centro, Sud e Isole, anche un discreto

numero di città del Nord (Novara, Cuneo, Aosta, Savona, Genova, La Spezia, Varese,

Bolzano, Trento, Pordenone, Udine, Trieste, Bologna, Ferrara, Ravenna, Forlì).

Situazioni particolarmente favorevoli, dove i livelli di PM10 oltre che rispettare i limiti

normativi del D.lgs. 115/2010, sono quasi in linea anche con i valori proposti.

PM10 – PARTICOLATO AERODISPERSO