Salvati et al. / Qualità dell’ambiente urbano – XI Rapporto (2015)
ISPRA Stato dell’Ambiente 63/15 pagg. 444-465
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PERCENTUALE DI ACQUE REFLUE COLLETTATE
(RETE FOGNARIA E SISTEMI INDIVIDUALI)
Le reti fognarie raccolgono le acque di scarico provenienti dagli agglomerati urbani e
industriali e le convogliano agli impianti di depurazione, dove vengono sottoposte ad
un processo di riduzione del loro carico inquinante.
La normativa di riferimento prevede che l’intero carico inquinante prodotto da
agglomerati con almeno 2.000 a.e. debba essere convogliato in rete fognaria.
La normativa prevede altresì che una frazione delle acque reflue prodotte possa
essere convogliata in sistemi individuali o altri sistemi appropriati.
I sistemi individuali o altri sistemi appropriati indicati con la sigla IAS, devono
rappresentare una valida alternativa ai tradizionali sistemi di collettamento delle
acque reflue urbane quando non sono presenti le condizioni ambientali ed economiche
idonee all’installazione delle reti fognarie.
Il ricorso ai sistemi individuali o altri sistemi appropriati deve essere limitato a
situazioni in cui “
la realizzazione di una rete fognaria non sia giustificata o perché non
presenterebbe vantaggi dal punto di vista ambientale o perché comporterebbe costi
eccessivi...”.
In tali condizioni gli IAS devono essere in grado di garantire lo stesso
livello di protezione ambientale che si potrebbe ottenere attraverso la rete fognaria
che convoglia i reflui ad un depuratore.
Il
Grafico 5.2.3
evidenzia che
in talune delle città oggetto di studio sono risultate
presenti frazioni non trascurabili del carico organico indirizzate nei cosiddetti sistemi
individuali.
La percentuale di
reflui
convogliata in sistemi individuali risulta superiore al 2% del
totale dei reflui prodotti in 33 delle 85 città, fino a raggiungere il 10% nelle città di
Verona, Crotone e Reggio Calabria, l’11% a Taranto, il 14% a Lecce, il 15% a
Treviso, il 20% a Palermo, il 22% a Venezia, il 36% a Pordenone ed il 50% a
Catania.
Il
Grafico 5.2.3
evidenzia altresì che sono risultate presenti frazioni di acque reflue
non collettate e, pertanto, non convogliate ad impianti di depurazione nelle città di
Catanzaro e Napoli (3%), Genova e Como (4%), Potenza (5%), Cosenza (6%),
Catania (9%).