Qualità dell’ambiente urbano – XI Rapporto (2015) – Capitolo 8
ISPRA Stato dell’Ambiente 63/15 ISBN 978-88-448-0749-8
www.isprambiente.gov.it759
SINTESI
a cura di Francesca Sacchetti e Rosalba Silvaggio
La complessa struttura legislativa nazionale dedicata alla prevenzione, al
contenimento e alla riduzione dell’inquinamento acustico (L.Q.447/95 e decreti
attuativi) convive con gli strumenti introdotti in ambito comunitario dalla Direttiva
2002/49/CE relativa alla determinazione e gestione del rumore ambientale. Al fine di
assicurare l’armonizzazione della normativa nazionale con la Direttiva 2002/49/CE, la
Legge 30 ottobre 2014, n.161-
Disposizioni per l’adempimento degli obblighi derivanti
dall’appartenenza dell’Italia all’Unione europea
, art.19, ha conferito delega al Governo
che può adottare decreti legislativi per il riordino dei provvedimenti normativi in
materia di inquinamento acustico e in tale ambito ISPRA, su mandato del Ministero
dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, in collaborazione con le Agenzie
regionali e provinciali per l’Ambiente nell’ambito dell’SNPA, sta attualmente fornendo il
supporto tecnico, congiuntamente al Sistema Nazionale per la Protezione
dell’Ambiente. Le aree urbane, nelle loro molteplici connotazioni, sono pienamente
coinvolte nell’attuazione degli strumenti di determinazione e gestione
dell’inquinamento acustico.
Le informazioni riportate nel presente Rapporto sono relative all’attuazione degli
strumenti di pianificazione acustica previsti dalla legislazione vigente e riguardanti i
Comuni (Piano di classificazione acustica comunale, Piano di risanamento comunale,
Relazione biennale sullo stato acustico comunale); alle attività di controllo del rispetto
dei limiti normativi (Controlli del rumore, Superamento dei limiti normativi) e agli studi
sull’entità di popolazione esposta al rumore intrapresi dalle città considerate (Studi
sulla popolazione esposta al rumore).
I dati, relativi al 2014, evidenziano lievi scostamenti nella comparazione con le
informazioni relative all’anno precedente e pongono l’attenzione sull’insufficiente
implementazione degli strumenti di pianificazione e su una condizione di perdurante
stasi: il Piano di classificazione acustica del territorio comunale risulta approvato in
58 delle 85 città considerate (68%), la Relazione biennale sullo stato acustico
comunale è stata elaborata in 13 delle 80 città aventi popolazione maggiore di
50.000 abitanti, per le quali risulta obbligatoria, e il Piano di risanamento comunale è
stato adottato in 14 città delle 85 considerate. Occorre sottolineare una diminuzione
delle attività di controllo, rispetto all’anno precedente (-17%). La quasi totalità dei
controlli (94%), per i quali si registra un’incidenza media di circa 9 controlli su
100.000 abitanti, è stata effettuata su segnalazione dei cittadini, che rilevano una
situazione diffusa di inquinamento acustico nelle aree urbane. I controlli interessano in
modo prevalente le attività di servizio e commerciali (77%), le attività produttive
(10%) e le infrastrutture stradali (5%). In più della metà dei controlli effettuati (52%)
è stato verificato il superamento dei valori limite normativi e le sorgenti
maggiormente critiche si sono rilevate le infrastrutture stradali, le quali registrano
un’incidenza di superamenti dei limiti nel 59% dei controlli effettuati, e le attività di servizio
o commerciali, con una incidenza di superamenti del 54%.