Berti et al. /
Qualità dell’ambiente urbano – XI Rapporto (2015)
ISPRA Stato dell’Ambiente 63/15 pagg. 174 – 195
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seri danni. L’esondazione dell’Arno si è poi propagata verso Sud, in direzione di Pisa,
dove la maggiore altezza idrometrica misurata ha raggiunto il picco a 4,84 metri
(
Foto 2.3.13
), ma gli effetti della piena si sono andati smorzando, rispetto alle zone a
Nord della città.
Il Prefetto di Pisa ha disposto la chiusura degli uffici pubblici dell’area comunale nella
giornata del 31 gennaio, con eccezione di quelli preposti alle attività di ordine e
sicurezza pubblica, di protezione civile, della sanità, del soccorso, dei trasporti e della
mobilità, di quelli addetti alle società di erogazione di servizi, nonché a tutte le altre
attività di supporto alla sicurezza e al soccorso. I principali accessi alla città situati in
corrispondenza dei ponti sul fiume sono stati chiusi a scopo precauzionale.
L’incipiente allagamento di diversi locali sotterranei dell’ospedale cittadino di Santa
Chiara, nella mattina del 31 gennaio, ha costretto l’Azienda Ospedaliera Universitaria
Pisana ad adottare provvedimenti di messa in sicurezza dell’ospedale, visto il rischio
esondazione del fiume, con la collocazione di paratie di protezione e la sospensione di
tutte le attività.
A scopo precauzionale, per il concreto rischio di esondazione, sono anche state
effettuate evacuazioni del personale della RSA sul lungarno.
Nel pomeriggio dello stesso giorno il livello idrometrico ha cominciato a scendere
considerevolmente e i principali provvedimenti di salvaguardia e prevenzione sono
stati revocati.
Consistenti danni alle attività agricole sono stati causati nell’area comunale dal Canale
dei Navicelli, che è esondato rompendo gli argini all'altezza dell'Azienda Agricola
Castagnolo.
Foto 2.3.13
– Passaggio del picco di piena dell’Arno nella città di Pisa, 31 gennaio 2014
(Fonte:
http://www.youreporter.it)