Table of Contents Table of Contents
Previous Page  337 / 1029 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 337 / 1029 Next Page
Page Background

Qualità dell’ambiente urbano – XI Rapporto (2015) – Capitolo 3

ISPRA Stato dell’Ambiente 63/15 ISBN 978-88-448-0749-8

www.isprambiente.gov.it

per la qualità della vita urbana sia da un punto di vista socio-economico (livelli di

occupazione, reddito, produzione di beni e servizi, indotto, ecc.), che ambientale

(presidio del territorio, multifunzionalità, biodiversità, ecc.). I dati raccolti e analizzati

da ISTAT fotografano una realtà in difficoltà: tra le 85 città oggetto di studio, solo

Lecce risulta aver avuto un incremento sostanziale di aziende attive negli ultimi 30

anni (+196, pari ad un +9,2%), mentre in tutti gli altri Comuni le variazioni sono

significativamente negative oscillando dal -3,5% di Trapani al -95,2% di Cagliari.

Inoltre, ben 53 Comuni su 85 fanno registrare una diminuzione percentuale di aziende

maggiore rispetto al dato medio nazionale (-48,3%), e in 50 di questi il numero di

aziende risulta più che dimezzato. In termini assoluti il Comune in cui si rileva la

maggior perdita di aziende è Barletta (-4.298 unità), seguita da Palerm

o 2

(-3.050).

Anche i dati sulla superficie agricola utilizzata (SAU) al 2010 fanno rilevare una

marcata eterogeneità da Comune a Comune, con valori che variano da un minimo di

182 ha di SAU nel Comune di Como a valori massimi di 44.885 ha a Foggia, seguita

da Roma (43.271 ha) e Ravenna (41.422 ha). Come per l’indicatore sul numero di

aziende agricole, si registra un

trend

negativo della SAU negli ultimi 30 anni, con

valori percentuali compresi tra il -1,4% di Viterbo e il -83,7% di Cagliari. In 51 di

queste 73 città la riduzione di superficie agricola è maggiore rispetto a quella media

nazionale (-18,3%), in parte a causa dalla cementificazione dei terreni agricoli.

Sarebbe però errato considerare questo fenomeno come unico fattore esplicativo di

questa tendenza

3 :

molto spesso, infatti, queste aree sono abbandonate e incolte, o

ancora sono diventate boschi o foreste, preservando il verde da una parte, ma

danneggiando l’economia agricola dall’altra.

Questo ricco ed eterogeneo patrimonio di natura, nella molteplicità di forme e funzioni

che emerge in modo chiaro dalle analisi contenute in questo capitolo, rappresenta un

bene pubblico che va gestito e monitorato dall’amministrazione comunale, in modo da

tutelarne nel tempo i benefici. I dati analizzati (paragrafo

3.5

) mostrano che gli

strumenti più diffusi per la gestione del verde sono il Censimento (81 Comuni lo

hanno effettuato), e il Regolamento (39 Comuni lo hanno adottato). Emerge tuttavia

una difficoltà dell’amministrazione locale nel definire una strategia di medio-lungo

periodo del sistema del verde (e blu) urbano e peri-urbano, se solo l’8% del campione

analizzato risulta essere dotato di un Piano del Verde, nonostante la buona presenza

di una Rete ecologica individuata nell’ambito della pianificazione urbanistica locale.

Eppure lo strumento svolgerebbe un ruolo chiave nell’indirizzare le trasformazioni del

territorio urbano e peri-urbano – sempre più frammentato e destinato ad usi di

natura privata (residenziali, commerciali, industriali, ecc.) – verso usi e funzioni di

riequilibrio ambientale, ricreazione e socialità, educazione e cultura ambientale.

ISPRA fornisce il necessario supporto tecnico-scientifico al Comitato nazionale per il

verde pubblico istituito con legge 10/2013 “Norme per lo sviluppo degli spazi verdi

urbani”, nella proposta di criteri e linee guida per un piano nazionale del verde urbano

.

2

Per un approfondimento sulle aree agricole di Palermo vedasi anche Barbera, G., 2010 “Evoluzione delle

aree agricole nella conca d’oro palermitana”. In: VII Rapporto ISPRA “Qualità dell’ambiente urbano”, Ed.

2010 (p. 272)

3

Barberis, Greco, Dimitri, Fusco, Moretti (2013),

Capitale Umano e stratificazione sociale nell’Italia

agricola secondo il 6° Censimento generale dell’agricoltura 2010

, edito da Istat.

271