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Chiesura et al. / Qualità dell’ambiente urbano – XI Rapporto (2015)

ISPRA Stato dell’Ambiente 63/15 pagg. 272-286

276

La

disponibilità di verde pubblico pro capite

(m

2

/ab) considera la disponibilità per

abitante delle varie tipologie afferenti al verde urbano, escludendo dunque le aree

naturali protette. Come per il precedente indicatore, viene infatti qui analizzata la

disponibilità pro capite di spazi verdi che siano in qualche modo fruibili dai cittadini.

Anche per questo indicatore si fa specifico riferimento ai dati relativi ai 12 nuovi

Comuni (aggiornati al 2013).

In relazione allo stato dell’arte al 2013 (vedi

Mappa tematica 3.1.2

e

Tabella 3.3.1

nella sezione Tabelle), la situazione delle 12 nuove città è abbastanza eterogenea.

Cuneo e Pavia, rispettivamente con 54,6 m

2

/ab e con 40,6 m

2

/ab, sono in linea con la

maggior parte delle 73 città analizzate nel X Rapporto, per le quali si registravano

valori di disponibilità pro capite superiore ai 30 m

2

/ab (per un totale di 36 città su

73). Restano comunque lontane dalle città con le maggiori disponibilità (Matera,

Trento, Potenza, Terni, Pordenone e Reggio Calabria) tutte con valori superiori a 100

m

2

/ab. In 5 delle 12 città la dotazione di verde pro capite non supera i 10 m

2

/ab,

aggiungendosi ad altre 10 analizzate nella precedente edizion

e 8

: Crotone (3,1 m

2

/ab),

Trani (3,5 m

2

/ab), Trapani (5,5 m

2

/ab), Ascoli Piceno (7,4 m

2

/ab), Imperia (7,5

m

2

/ab). Le restanti 5 città sono in una condizione intermedia: Avellino (12 m

2

/ab),

Rieti (13,6 m

2

/ab), Teramo (18,1 m

2

/ab), Pisa (19,3 m

2

/ab) e Rovigo (27,7 m

2

/ab).

Analizzando congiuntamente i dati relativi alla percentuale di verde sulla superficie

comunale e quelli di disponibilità pro capite (si veda

Tabella 3.3.1

nella sezione

Tabelle) emerge che:

in varie città, ma non fra le nuove, si registrano valori elevati per entrambi

gli indicatori, ad esempio Como, Monza, Trento e Pordenone, Prato, Terni

Pescara, Potenza, Matera e Reggio Calabria e Cagliari;

città con una buona percentuale di verde sulla superficie comunale possono

mostrare valori di disponibilità pro capite medio-bassi in relazione alla

popolosità (come Torino, Milano, Roma

) 9

;

diverse città con bassa disponibilità pro capite di aree verdi registrano valori

bassi anche nella dotazione percentuale di verde, in particolare al Sud (come

a L’Aquila, Foggia, Barletta, Taranto, Lecce e fra le nuove città Trani e

Crotone) e nelle Isole (Siracusa e Olbia e fra le nuove città Trapani), ma con

alcuni casi anche al Centro (Ascoli Piceno) e al Nord (Savona e Genova e fra

le nuove Imperia).

Si fa notare che basse disponibilità di verde “fruibile” non necessariamente significano

basse dotazioni di altre aree verdi, come le aree protette, altrettanto importanti per

la qualità della vita e dell’ambiente urbano (come ad esempio a L’Aquila, Pisa e

Barletta).

8

Taranto, Olbia, Genova, Barletta, Savona e L’Aquila, Siracusa, Bari, Foggia e Lecce.

9

Essendo il dato riferito al numero di residenti, è naturale osservare che a parità di quantità di verde i

Comuni meno popolosi tenderanno a presentare valori maggiori, mentre quelli più popolosi avranno rapporti

inferiori.

DISPONIBILITÀ DI VERDE PUBBLICO PRO CAPITE