Chiesura et al. / Qualità dell’ambiente urbano – XI Rapporto (2015)
ISPRA Stato dell’Ambiente 63/15 pagg. 272-286
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In generale la tipologia più diffusa è quella del
verde storico
, patrimonio di grande
valore culturale, estetico e paesaggistico, che incide per oltre il 50% sul verde
pubblico totale in 8 città: Matera (98,8
% 11), Lucca (87,8%), Monza (86,8%), Novara
(79,4%), Pordenone (78,2%), Caserta (53,3%), Perugia (51,7%) e fra le nuove
Pavia (50,6%, pari in valore assoluto a circa 1,4 milioni di m
2
). Nelle altre città la
percentuale di verde storico è molto variabile, da un minimo dello 0% a Bolzano a un
massimo di 46,6% a Napoli. Nelle altre 3 nuove città si registrano quindi valori
compresi in questo intervallo: Avellino (2,4%), Cuneo (3,0%) e Rovigo (10,1%).
I
parchi urbani
sono presenti in 34 città, prevalentemente del Nord e del Centro,
mentre nelle città del Sud e delle Isole, se presenti, hanno percentuali basse (uniche
eccezioni Pescara e Cosenza con valori rispettivamente pari al 22,7% e 24,8% e, fra
le nuove città, Avellino con il 22,7%). In nessuna città questa tipologia raggiunge
percentuali superiori al 50% e i valori più alti si registrano per Milano (41,4%, pari
ad oltre 9 milioni di m
2
) e Roma (39,4%, pari a quasi 18 milioni di m
2
) dove
rappresenta la tipologia predominante. Nelle restanti città i valori sono compresi in
un intervallo che va da un minimo di 0,3% per Pordenone a un massimo di 19,8% per
Genova.
Il
verde attrezzato
rappresenta la tipologia più direttamente fruibile dai cittadini ed è
presente in tutte le città, seppur in alcuni casi con basse percentuali. I valori più alti
si registrano per: Bari (61,2%, pari a circa 1,5 milioni di m
2
), Brescia e Verona
(51,4%, stessa percentuale che corrisponde però a diverse estensioni,
rispettivamente circa 3 e oltre 4 milioni di m
2
). Altre città con valori superiori al 40%
sono: Livorno (49,2%), Ancona (45,1%), Piacenza (41,3%), Bolzano (41,1%) e fra le
nuove città Avellino (40,8%). Inoltre per Avellino e Cuneo (con il 33,3%) questa è la
tipologia più presente. Considerando i valori assoluti, le città con le maggiori
estensioni sono Milano e Roma con rispettivamente oltre 6 e oltre 10 milioni di m
2
.
Le
aree di arredo urbano
sono presenti in tutte le città, con percentuali in generale
molto eterogenee che vanno da un minimo di Trento (0,5%) ad un massimo di
Cosenza (47,2%). Fra le nuove città i valori più alti si registrano a Cuneo (23,1%) e
Avellino (19,3%), mentre a Pavia e Rovigo si hanno valori rispettivamente di 4,5% e
di 4,1%.
Le
aree destinate a forestazione urbana
sono presenti in 19 città, principalmente del
Nor
d 12. In generale la percentuale di verde destinata a forestazione è inferiore al
10%, con le eccezioni di Messina (64%), Modena (26,2%) e Venezia (18,5%), tutte
e tre con valori assoluti per questa tipologia intorno ai 2 milioni di m
2
. Fra le nuove
città questa tipologia è presente solo a Pavia e Rovigo con basse percentuali
(rispettivamente 1,8% e 0,4%).
I
giardini scolastici
incidono per più del 10% in 8 città, con valori più alti a Bari
(14,2%), Campobasso (12,3%) e Varese (11,9%). Percentuali inferiori all’1% si
registrano a Terni (0,5%) a Potenza, Matera e Messina (0,1%). Le nuove città si
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Il valore così elevato per Matera è dovuto alla presenza in questo capoluogo del Parco Archeologico
Storico Naturale delle Chiese Rupestri, che oltre a rappresentare la quasi totalità del verde urbano, ricade
anche fra le aree naturali protette (sia come area protetta che come sito Natura 2000).
12
Le aree a forestazione urbana sono inoltre presenti in 4 delle città escluse dalla analisi perché dotate di
una superficie a verde inferiore al 1% (Ravenna, Foggia, Siracusa e Sassari) e a Potenza (ma con una
percentuale tale da non essere rappresentata nel
Grafico 3.1.1
). A Reggio Emilia il dato della forestazione
urbana non è calcolabile perché ricompreso nelle tipologie Verde storico e Parchi urbani. Pertanto tale dato
non è rappresentato nel
Grafico 3.1.1
.