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Chiesura et al. / Qualità dell’ambiente urbano – XI Rapporto (2015)

ISPRA Stato dell’Ambiente 63/15 pagg. 272-286

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inseriscono in questo intervallo con valori che vanno dal 1,3% di Cuneo al 5,2% di

Rovigo. In valore assoluto si tratta di una tipologia che, ad eccezione di grandi città

(Torino, Milano, Roma), si estende per superfici ben al di sotto del milione di m

2

.

Gli

orti urbani

rivestono un ruolo importante non solo ambientale (grazie al recupero

di aree abbandonate), ma anche sociale, rappresentando un’opportunità di

aggregazione all’interno delle città, ed economico, contribuendo alla promozione e

vendita di prodotti locali. Gli orti urbani sono presenti in 35 città

13 ,

incidendo nella

maggior parte dei casi con percentuali inferiori o uguali al’1%, con l’eccezione di

Torino (9,2%), Parma (2,7%), Aosta (2,2%), Forlì (1,5%), Bologna e Ferrara (1,4%).

Fra le nuove città è presente Pavia con una percentuale del 0,6%. Questa tipologia è

presente prevalentemente al Nord, mentre al Sud e nelle Isole è presente in sole 4

città (Napoli, Andria, Barletta e Palermo).

Le

aree sportive all’aperto

sono presenti per oltre il 20% a Forlì (28,1%), a Piacenza

(26,3%) e a Rovigo (23,0%), dove è la tipologia più rappresentata. Tali aree incidono

per più del 10% in altre 7 città, tutte del Nord eccetto Firenze (Alessandria, Aosta,

La Spezia, Vicenza, Udine, Ferrara e Firenze). A Verona, Reggio Emilia, Roma,

Pescara, Campobasso e Cosenza sono invece assenti. Fra le nuove città questa

tipologia è presente con percentuali inferiori al 10%.

Le

aree boschive

rappresentano, dopo il verde storico, la tipologia di verde più

importante in termini di incidenza percentuale. Le percentuali più elevate si registrano

a Trento (92,5%), Potenza (91,4%), Catanzaro (84,4%) e Terni (83,7%). In alcune di

queste città le aree boschive hanno estensioni ragguardevoli: a Trento, per esempio,

raggiungono quasi i 45 milioni di m

2

e a Potenza ben oltre i 22 milioni di m

2

. Fra le

nuove città questa tipologia è presente solo a Rovigo dove rappresenta la seconda

tipologia più rappresentata (20,6%).

Presente in 21 città

14

, il

verde incolto

si rinviene con buone percentuali soprattutto al

Sud e sulle Isole, ad eccezione di Como dove incide per l’85,2% (pari a quasi 5 milioni

di m

2

) sul patrimonio verde totale. L’incidenza maggiore si registra poi a Pescara

(40,8%), Reggio Calabria (37,9%), Catania (33,9%) e Cagliari (28,4%). In valore

assoluto però la maggiore estensione si ha per Reggio Calabria con oltre 7 milioni di

m

2

di verde incolto. Nelle altre città è presente in percentuali inferiori al 15%.

Nella voce

“Altro”

, infine, sono comprese tutte quelle aree che non rientrano nelle

precedenti voci. Incidenze non trascurabili si registrano per Pavia (32,6%), Cuneo

(30,0%) e Cagliari (28,5%, dove incidono delle aree verdi di pertinenza militare) e

Alessandria (24%, dove incidono le aree agricole gestite dal Comune). In tutte le altre

città i valori sono al di sotto del 20%. Questa tipologia comprende anche gli orti

botanici, presenti in un numero elevato di città (44 su 85), comprese 8 fra quelle

escluse dall’analisi perché dotate di una superficie a verde inferiore all’1% (Savona,

Arezzo, Latina, Foggia, Barletta, Siracusa e fra le nuove città Pisa e Ascoli Piceno).

13

A queste si aggiungono 8 città fra quelle escluse dalla analisi perché dotate di una superficie a verde

inferiore al 1% (Asti, Ravenna, Arezzo, Latina, Andria e Barletta e fra le nuove Pisa e Rieti). Inoltre in 2

città (Trieste e Ancona) gli orti urbani sono presenti con una percentuale tale da non essere rappresentata

nel Grafico 3.1.1.

14

A queste si aggiungono 14 città fra quelle escluse dalla analisi perché dotate di una superficie a verde

inferiore al 1% (Asti, Savona, Ravenna, Viterbo, Latina, Foggia, Andria, Barletta e Taranto e fra le nuove

Imperia, Pisa, Ascoli Piceno, Teramo e Trani).