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Cusimano et al. / Qualità dell’ambiente urbano – XI Rapporto (2015)

ISPRA Stato dell’Ambiente 63/15 pagg. 320-355

324

La

Superficie Agricola Utilizzata (SAU)

comprende le superfici sulle quali sono

presenti

seminativi, coltivazioni legnose agrarie

(fruttiferi, olivi, viti e agrumi), orti

familiari e

prati permanenti

e pascoli

24

. La SAU, insieme al numero di aziende, è

l’altro indicatore fondamentale per la descrizione del fenomeno analizzato, poiché

fornisce l’informazione su quanta parte di territorio è destinata all'uso agricolo. La sua

analisi in serie storica descrive, inoltre, in maniera sintetica l’evoluzione del grado di

utilizzo del territorio nel corso del tempo e del modo in cui esso si trasforma.

Nella

Tabella 3.4.2

(sezione Tabelle) sono riportati gli ettari di SAU per ciascun

Comune (anni 1982, 1990, 2000 e 2010) e le variazioni assolute e percentuali

nell’arco temporale della serie storica disponibile (1982-2010). I dati al 2010 fanno

rilevare una marcata eterogeneità da Comune a Comune, con valori che variano da un

minimo di 182 ha di SAU nel Comune di Como a valori massimi di 44.885 ha a

Foggia, seguita da Roma (43.271 ha) e Ravenna (41.422 ha).

Come per l’indicatore sul numero di aziende agricole, si registra un

trend

negativo

della SAU negli ultimi 30 anni, fatte salve alcune eccezioni in cui l’area agricola risulta

essere, invece, in aumento. In 73 città su 85 la SAU diminuisce con valori percentuali

molto differenziati e compresi tra il -1,4% di Viterbo e il -83,7% di Cagliari. In 51 di

queste 73 città la riduzione di superficie agricola è maggiore rispetto a quella media

nazionale (-18,3%), in parte a causa dalla cementificazione dei terreni agricoli.

Sarebbe però errato considerare questo fenomeno come unico fattore esplicativo di

questa tendenza. Come affermato dal Prof. Barberis

25

: “

errore assai comune è di

identificare questa differenza con la superficie urbanizzata. Solo in parte, infatti,

queste superfici sono state sepolte dal cemento

”. Molto spesso, infatti, queste aree

sono abbandonate e incolte, o ancora sono diventate boschi o foreste, preservando il

verde da una parte, ma danneggiando l’economia agricola dall’altra. Tornando ai dati,

Roma risulta essere la città che ha perso più area agricola in termini assoluti nel

corso del tempo, con oltre 32 mila ettari in meno rispetto al 1982. Nonostante ciò,

la capitale, con oltre 43 mila ettari nel 2010, rimane la città con più area agricola

dopo Foggia (44.885 ha). Dopo Roma, le città che hanno visto ridursi maggiormente

la SAU sono state: Sassari (-10.361 ha), Taranto (-8.841 ha), L’Aquila (-7.527 ha) e

Ragusa (-7.362 ha).

Un aumento di SAU si rileva solo in 12 città su 85, quasi tutte localizzate al Nord

(Padova, Vicenza, Trento, Alessandria, Aosta, Bolzano/Bozen, Venezia e Ravenna),

eccetto Trapani, Pisa, Rieti e Firenze dove, tra l’altro, si registra l’incremento

maggiore sia in valore assoluto che percentuale (+3.831 ha e +115,6%).

24

Sono escluse le superfici boscate o destinate ad arboricoltura da legno (pioppeti), quelle sotterranee

dedicate alla

funghicoltura,

quelle temporaneamente inutilizzate ma sui quali la coltivazione potrebbe

facilmente riprendere con pratiche agricole ordinarie ed altre superfici aziendali occupate da fabbricati,

cortili, stalle, strade poderali, ecc..

25

Barberis, Greco, Dimitri, Fusco, Moretti (2013),

Capitale Umano e stratificazione sociale nell’Italia

agricola secondo il 6° Censimento generale dell’agricoltura 2010

, edito da Istat.

SUPERFICIE AGRICOLA UTILIZZATA