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Laraia et al. /

Qualità dell’ambiente urbano – XI Rapporto (2015)

ISPRA Stato dell’Ambiente 63/15 pagg. 402-426

408

Nel 2014 le 85 città prese in esame contribuiscono per quasi il 27% al totale

nazionale della

raccolta differenziata

e fanno registrare, in termini assoluti, un valore

di quasi 3,6 milioni di tonnellate.

I maggiori livelli di raccolta differenziata si rilevano a Pordenone, che si attesta ad una

percentuale superiore al 79%, Trento con una percentuale pari al 76% e Treviso con

oltre il 70%, mentre Novara, Bolzano, Asti, Andria, Parma, Salerno, Bergamo,

Benevento, Rimini, Vicenza, Teramo e Udine superano il 60%.

A seguire in ordine percentuale, Lucca, Perugia, Modena, Reggio Emilia, Cuneo,

Rovigo, Varese, Piacenza, Ravenna, Monza, Ferrara, Forlì, Ancona, Como, Venezia,

Pesaro, Verona, Milano, Caserta, Padova, Prato, Avellino, Alessandria, Firenze,

Cosenza, Sassari, Aosta e Torino con valori compresi tra il 60% e il 40%. Tra il 40%

e il 20% si trovano Terni, Ascoli Piceno, Brescia, Bologna, Livorno, La Spezia, Pistoia,

Pavia, Pisa, Barletta, Roma, Arezzo, Viterbo, Pescara, Genova, Brindisi, L’Aquila,

Imperia, Cagliari, Latina, Trieste, Olbia, Trani, Bari, Savona, Matera, Rieti, Napoli,

Potenza e Trapani (

Mappa tematica 4.1.3

e

Tabella 4.1.3

).

Per le altre città la raccolta differenziata si colloca al di sotto del 20% e a percentuali

addirittura inferiori al 10% per alcune di queste (Catania, Reggio Calabria, Palermo,

Messina, Catanzaro, Foggia e Siracusa).

Rispetto al triennio 2012-2014 il maggior incremento, in valore assoluto, della

percentuale di raccolta differenziata si riscontra nel Comune di Andria (con un

aumento di quasi 40 punti percentuali). Incrementi notevoli si possono notare anche

per Bolzano, Como, Treviso, Parma, Viterbo, Venezia, Barletta, Cosenza, Milano (13

punti percentuali in più), Cuneo, Trani, Trento, Bergamo, Roma (quasi 11 punti

percentuali in più) e Lucca, tutte con un aumento di oltre 10 punti percentuali.

Incrementi significativi (tra i 5 e i 9 punti percentuali) si rilevano anche per Caserta,

Imperia, L’Aquila, Sassari, Bari, Perugia, Bologna, Rieti, Firenze, Padova, Modena,

Vicenza e Trieste. In controtendenza invece i Comuni di Palermo, Rovigo, Catania,

Ragusa, Cagliari, Lecce, Novara, Alessandria, Salerno, Reggio Calabria, Pesaro (5

punti percentuali in meno), Ancona e Aosta (6 punti percentuali in meno) e Avellino

(addirittura 8 punti percentuali in meno), che presentano una diminuzione del

trend

di

oltre 2 punti percentuali. Per le altre città si evince una situazione sostanzialmente

stabile visto che l’incremento non oscilla tra il meno 1 e i più 5 punti percentuali

rispetto al 2012.

LA RACCOLTA DIFFERENZIATA