Tuscano /
Qualità dell’ambiente urbano – XI Rapporto (2015)
ISPRA Stato dell’Ambiente 63/15 pagg. 548 - 565
Il
particolato atmosferico
(PM) è costituito da microscopiche particelle solide e liquide
sospese in atmosfera. I componenti del particolato possono essere diversi: nitrati e
solfati, composti organici (ad esempio idrocarburi policiclici aromatici), metalli,
particelle di suolo e allergeni, come frammenti di polline e spore fungine.
Le particelle più grandi possono essere fonte di irritazione per occhi, naso e gola. Il
particolato sotto i 10 micrometri di diametro è facilmente inalabil
e 6e più le particelle
sono piccole più possono arrivare in profondità nei polmoni. Le particelle fini (PM2,5)
possono raggiungere le profondità degli alveoli polmonari, potenziando quelli che sono
i possibili effetti tossici e sistemici associabili al particolato atmosferico.
Numerosi studi scientifici hanno da tempo collegato l'esposizione al PM, sia a breve
che a lungo termine, a una serie di problematiche legate alla salute della popolazione.
I soggetti più vulnerabili ai rischi connessi all’esposizione sono quelli con malattie
cardiache o polmonari, gli anziani e i bambini. Per soggetti con malattie cardiache,
cardiovascolari o polmonari l’inalazione del particolato può aggravare i sintomi di
queste patologie. Gli anziani sono a maggior rischio, per la maggiore probabilità di
avere patologie cardio-polmonari non diagnosticate. Per i bambini l’aumento del
rischio è dovuto a diversi motivi, ad esempio un apparato respiratorio non ancora
completamente sviluppato; livelli di attività più elevati e maggiore frequenza di
respirazione; maggiori probabilità di avere l'asma o malattie respiratorie acute. Studi
più recenti suggeriscono che l'esposizione a lungo termine al particolato può anche
essere associata con il rischio di parto pre-termine e basso peso dei neonati alla
nascita. È comunque d’obbligo ricordare che il PM, così come l’inquinamento
atmosferico in generale, è stato ufficialmente inserito dalla IARC (
International
Agency for Research on Cancer
) nei composti cancerogeni (Gruppo 1) per gli essere
umani.
La
Mappe tematiche
in figura
6.2.1
e
6.2.2
(rif.
Tabella 6.2.2
), mostrano i valori di
PM10 e PM2,5 a cui la popolazione è stata mediamente esposta nel 2014, nelle aree
urbane considerate. La colorazione delle fasce di concentrazione è relativa al livello di
rischio per la salute umana, nel caso del PM10 al valore soglia OMS di 20
μ
g/m
3
, nel
caso del PM2,5 al valore soglia OMS di 10
μ
g/m
3
.
Per entrambi gli inquinanti quasi tutti i valori considerati ai fini dell’esposizione media
annua sono al di sotto dei limiti normativi,ma è da ricordare che i valori consigliati
dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) come soglia per la protezione della
salute umana sono rispettivamente 20
μ
g/m
3
e 10
μ
g/m
3
e la percentuale di
popolazione urbana esposta a valori superiori a questa soglia è ancora dell’88% nel
caso del PM10 e dell’80% nel caso del PM2,5.
6
tra 10 micrometri e 2,5 micron di diametro è infatti chiamato "particolato grossolano inalabile” . Inferiore
a 2,5 micrometri di diametro è denominato "particolato fine"
PM10 - PM2,5 ESPOSIZIONE DELLA POPOLAZIONE
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