Faticanti et al. /
Qualità dell’ambiente urbano – XI Rapporto (2015)
ISPRA Stato dell’Ambiente 63/15 pagg. 746 - 755
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Sono riportati i dati di
traffico merci
in 20 porti la cui circoscrizione territoriale ricade
nell’ambito delle aree urbane prese in esame. In particolare, 18 porti sono sede di
Autorità Portuale (Ancona, Bari, Brindisi, Cagliari, Catania, Genova, La Spezia,
Livorno, Messina, Napoli, Olbia, Palermo, Ravenna, Salerno, Savona, Taranto, Trieste
e Venezia), il porto di Barletta ricade nella circoscrizione territoriale dell’Autorità
Portuale di Bari mentre il porto di Pescara è sede di Autorità Marittima. I dati,
relativi all’intervallo di tempo che si estende dal 2005 al 2013, sono stati reperiti
dalla Associazione porti italiani (Assoporti), dalle Autorità Portuali e dalle Capitanerie
di Porto. La scelta di aver considerato solo gli anni successivi al 2005 ha permesso
di fare un’analisi numerica su dati più consolidati ed attendibili che si estendono su un
arco temporale lungo quasi un decennio. Per mancanza di dati, si è assunto che i
volumi di traffico del porto di Barletta del 2005 e 2006 siano uguali ai volumi
movimentati nel 2007 e che a Pescara non siano state movimentate merci dal 2011
al 2013 a causa dell’insabbiamento del porto. Inoltre, avendo a disposizione soltanto
il volume totale di traffico del porto di Messina, per l’anno 2013 si è assunta la
stessa ripartizione nelle varie categorie merceologiche dell’anno precedente. Infine
non sono riportati, perché non reperibili, i dati di traffico del porto di Trapani, una
delle nuove città portuali oggetto dell’XI Rapporto sulla Qualità dell’Ambiente Urbano.
I dati riportati nel
Grafico 7.4.1
mostrano l’andamento del totale delle merci
movimentate nei 20 porti presi in esame dal 2005 fino al 2013. Analogamente alle
precedenti edizioni del Rapporto, i dati sono stati distinti in 5 classi di trasporto:
rinfuse liquide, rinfuse solide, merci su rotabili (Ro/Ro), merci in contenitore ed altre
merci. Dopo una crescita continua che ha toccato il massimo nel 2007 (circa 396
milioni di tonnellate di merci movimentate), la crisi economica globale ha pesato
fortemente sul trasporto marittimo portando il volume totale di merci movimentato
nei 20 porti in esame al minimo toccato nel 2009 (circa 330 milioni di tonnellate di
merci); dopo un biennio di lenta ripresa, i traffici portuali si sono attestati intorno a
350 milioni di tonnellate. Rispetto all’anno precedente, nel 2013 aumenta la
movimentazione di merci su rotabili (+5,2%) e contenitori (+2,7%) mentre si contrae
il traffico di altre merci (-4,4%) e di rinfuse solide (-4,7%); risulta poco variato il
traffico di rinfuse liquide (+0,5%).
Nel
Grafico 7.4.2
sono riportate le ripartizioni percentuali dei vari segmenti
commerciali sul totale delle merci movimentate. Nel 2013, così come per gli anni
precedenti, le rinfuse liquide rappresentano le merci più movimentate nei 20 porti,
129 milioni di tonnellate che costituiscono il 37% del totale delle merci. Le merci in
contenitore, le merci imbarcate su Ro/Ro e le rinfuse solide raggiungono valori
percentuali simili che oscillano fra il 17% ed il 21% mentre le altre merci
rappresentano una quota parte minoritaria pari al 6%. Rispetto al 2005, tali
percentuali sono variate in modo contenuto: il trasporto delle rinfuse sia liquide che
solide (38% e 21% rispettivamente nel 2005) si è leggermente contratto a favore
del trasporto delle merci su rotabili e contenitori (16% e 17% rispettivamente nel
2005) che rappresentano forme di trasporto più moderne e sostenibili.
TRAFFICO MERCI