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Lucci et al. / Qualità dell’ambiente urbano – XI Rapporto (2015)

ISPRA Stato dell’Ambiente 63/15 pagg. 830 - 840

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Sullo sfondo del concetto di sostenibilità ed in rapporto alla complessità delle attuali

relazioni sociali, le diverse configurazioni della

Pianificazione Partecipata

rappresentano concreti punti di forza cui rapportarsi per una rinnovata cultura di

governance

, con il sostegno dell’impulso impresso dalla normativa europea al principio

della partecipazione del cittadino alla vita democratica, del partenariato con la

Pubblica Amministrazione, della concertazione.

L’inclusione dei cittadini ai diversi momenti decisionali ha verosimilmente costituito il

più importante fattore di innovazione nel rapporto con le amministrazioni,

attestandosi spesso come strumento di successo per gli atti pianificatori, efficace

particolarmente alla scala localistica. Fondamentale è stata l’esperienza raccolta nel

passato all’interno dei processi di Agenda21 locale con speciale peculiarità per la

sperimentazione e innovazione delle diverse forme della partecipazione.

Pur a fronte di rilevanti impasse nelle fasi di risposta da parte dei decisori, dagli anni

’90 del secolo scorso partecipazione e concertazione sono andate a ricomprendere

strumenti e iniziative legati ai differenti aspetti della vita di una comunità,

confermando la capacità di interpretare l’evoluzione e trasformazione dei territori

locali con l’azione degli attori urbani e/o territoriali.

Tra gli strumenti analizzati, la Progettazione Partecipata

8

con il supporto di Processi

di Urbanistica Partecipata, Contratti di Quartiere e Forum può significare una

possibile risposta capace, in diversi casi, di costruire ponti tra portatori di interesse

di natura contraria e di comporre situazioni conflittuali.

In attesa di una legislazione nazionale che del tema partecipativo disciplini obiettivi

specifici e aspetti operativi, si guarda ai circoscritti esempi regionali ed alle direttive

europee

9

che senza avere carattere prescrittivo sono comunque in grossa parte

recepite nel TUEL, Testo Unico degli Enti Locali

10 .

Queste direttive non sono però prescrittive, ma sono gli Stati membri a scegliere se

adottarle o meno; d’altro canto esse sono state recepite in gran parte nel già citato

TUEL e nei numerosi regolamenti comunali della partecipazione, approvati negli ultimi

anni da numerose amministrazioni pubbliche.

Nella

Mappa tematica 9.2.2

sono illustrate la distribuzione e la tipologia dei principali

strumenti di partecipazione

rilevati nelle 85 città campione.

8

Per i termini e gli acronimi cfr. Glossario come da nota 5

9

Cfr la L.42/2001, che impone a piani e programmi territoriali di rilievo la procedura di VAS con il

coinvolgimento delle comunità locali nell’analisi di scenario o la L.35/2003, con la conferma della necessità

di attivare processi di partecipazione territoriale.

10

D.lgs. n.267 18/08/2000 - Testo Unico delle leggi sull'ordinamento degli Enti locali, aggiornato al

29/07/2015

STRUMENTI DI PARTECIPAZIONE