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Genta et al. / Qualità dell’ambiente urbano – XI Rapporto (2015)

ISPRA Stato dell’Ambiente 63/15 pagg. 866 - 914

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Gli

open data

sono dati che possono essere consultati e utilizzati liberamente da

qualunque soggetto, senza restrizioni di

copyright

, brevetto o altre forme di controllo

che ne limitino la riproduzione, in genere con il solo obbligo di citare la fonte e di

condividerli con lo stesso tipo di licenza con cui sono stati rilasciati in origine.

Scaricabili da Internet a titolo gratuito o a fronte di rimborso spese, sono pubblicati

preferibilmente in formato aperto e comunque modificabile, in modo da permetterne il

riutilizzo, la ridistribuzione e la eventuale combinazione in altre basi di dati. Gli

open

data

così definiti sono volti all’attuazione dell’interoperabilità dei sistemi e delle

organizzazioni e costituiscono un presupposto fondamentale all’attuazione dell’

open

government

: nella società della conoscenza i dati pubblici diventano materia prima per

l’elaborazione di ricerche, prodotti e servizi. Con la riforma del codice

dell’amministrazione digitale (D.lgs. 235/2010) il legislatore ha voluto recepire

espressamente la dottrina dell’

open data

, sollecitando le amministrazioni ad aprire il

proprio patrimonio informativo.

Come mostrato dal

Grafico 9.6.3

, il monitoraggio degli 85 Comuni italiani ha

evidenziato che 35 siti comunali (41% del campione) hanno pubblicato dati aperti. Si

evidenziano anche in questo caso differenze territoriali a favore delle amministrazioni

comunali del Nord-Est: il 60% dei siti comunali appartenenti a quest’area geografica

presenta almeno una sezione del sito dedicata agli

open data

, mentre i siti delle aree

geografiche Centro (37.5%), Nord-Ovest (35.3%), Sud (34.7%) e Isole (33%)

seguono con un notevole distacco.

L’indicatore rileva anche la disponibilità di un Sito

Open data

, ovvero un sito

web

collegato a quello istituzionale, che l’amministrazione dedica ai dati aperti. Presenti

nel 19% del campione, si tratta di siti che solitamente hanno una URL standardizzata

(dati.comune.nomecomune.it

) e che all’interno spesso riportano i

dataset

classificati

in aree tematiche. In merito, si sottolinea che il tema Ambiente è molto ricorrente,

anche nel caso in cui il Comune pubblichi i dati sul proprio sito istituzionale, senza

quindi ricorrere ad un sito

ad hoc

: gli Open data ambientali sono infatti presenti nel

32% del campione. La navigazione all’interno dei siti

open data

ha evidenziato la

presenza di altri strumenti di informazione e comunicazione ad essi dedicati: le

Notizie relative ai dati aperti (presenti nel 16% del campione), i

link

utili (8%), le FAQ

(9%) e, infine, il

Tag cloud,

uno strumento

offerto dal 14% dei comuni monitorati, allo

scopo di evidenziare graficamente quali sono le parole chiave (e quindi le categorie di

dati) più ricercate.

Alcune amministrazioni comunali (11% circa del campione), come il Comune di Roma,

mettono a disposizione l’elenco delle

App

realizzate a partire dai dati aperti, invitando

i cittadini a crearne di nuove. In alcuni casi, ancora piuttosto rari (7% del campione),

le amministrazioni hanno dedicato agli

open data

uno spazio sui

Social network

per

fornire notizie e aggiornamenti specifici: è questo il caso, ad esempio, del Comune di

Matera.

OPEN DATA