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37

1.6

L’EVOLUZIONE DEI LIVELLI DI ESPOSIZIONE

Nella descrizione delle varie “piattaforme”, o tecnologie come le abbiamo definite

finora, non si è parlato di potenza emessa ne’ dal terminale ne’ dalla SRB/NodeB. In

realtà, ovviamente, anche le potenze di emissione sono regolamentate e definite nelle

specifiche tecniche e negli standard di ogni tecnologia, attraverso tabelle

decisamente complesse e che distinguono i diversi casi. L’omissione di tale

argomento è stata voluta principalmente per due motivi:

-

avrebbe determinato un inutile appesantimento della trattazione, richiedendo

molte specificazioni,

-

le effettive potenze emesse dalle stazioni, sia come massima potenza

dell’impianto che come valori medi, dipendono da una moltitudine di fattori, ivi

comprese le specificità locali dei vari paesi, le caratteristiche territorio-

popolazione e le richieste del servizio.

Come per gli altri aspetti, infatti, anche ai fine della potenza di emissione, il traffico e

le richieste di accesso giocano un ruolo fondamentale nel funzionamento delle reti che

hanno dovuto evolversi verso soluzioni sempre più “dinamiche”.

A titolo di esempio, le figure seguenti mostrano come varia l’emissione delle stazioni

(e quindi, l’esposizione) nella tecnologia GSM e UMTS solo in relazione al traffico e alla

richiesta di servizio, indipendente da tutte le funzionalità di

power control

, dalle

caratteristiche della cella (territorio) e dell’impianto, dalle distanze.

Figura 26 – Variazione del livello di emissione (esposizione) di una BTS al variare

dell’occupazione di timeslot sulla portante BCCH sempre attiva alla massima potenza

(colonna di sinistra) e poi sulle portanti traffico attive solo quando necessario.

Fonte: D. Andreuccetti, “

Sorgenti per comunicazione mobile e modalità di esposizione

”,

Convegno Salute e campi elettromagnetici, Pontecchio Marconi (BO), 31 marzo 2009

La figura 26 è una utile schematizzazione semplificata, di come può variare

l’emissione di una stazione GSM (BTS) a seconda di come la rete gestisce

timeslot

e

portanti (in realtà più complessa); l’analisi spettrale riportata in figura 27 mostra la