Table of Contents Table of Contents
Previous Page  169 / 1029 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 169 / 1029 Next Page
Page Background

Qualità dell’ambiente urbano – XI Rapporto (2015) – Capitolo 2

ISPRA Stato dell’Ambiente 63/15 ISBN 978-88-448-0749-8

www.isprambiente.gov.it

129

Altra causa di degrado ambientale del territorio e fattore di pressione a carico della

risorsa suolo è rappresentata dalle attività di estrazione di minerali. L’indicatore

presentato nel contributo

2.5

rappresenta la situazione rispetto alle attività

estrattive, in essere e dismesse, di minerali di prima (miniere) e seconda categoria

(cave) secondo le definizioni del RD 1443/27. L’attività estrattiva risulta in sensibile

calo negli ultimi anni, costituendo una fonte di forte degrado ambientale, sia per

quanto riguarda le operazioni di estrazione che per le problematiche relative alla

destinazione d’uso delle miniere/cave dismesse, specialmente nel caso di miniere

abbandonate. La frammentazione delle competenze, determinata dal passaggio di

competenze dallo Stato alle Regioni, e la disomogeneità nelle informazioni disponibili

sulle attività concluse o abusive, in assenza di una linea di indirizzo nazionale, rende

difficile avere un quadro completamene chiaro della situazione. Per poter analizzare il

settore dal punto di vista ambientale, socio-economico e di gestione del territorio e

delle risorse è stata avviata, nell’ambito del Piano Statistico Nazionale, una rilevazione

congiunta ISTAT-ISPRA che avrà cadenza annuale.

Le carte geologiche prodotte nell’ambito del Progetto CARG possono fornire un

quadro di pericolosità geologica utile per la comprensione delle condizioni di rischio di

un territorio. Le informazioni sulle caratteristiche litologiche, paleontologiche,

mineralogiche, deposizionali e strutturali delle rocce consentono di ricostruire le

geometrie dei corpi rocciosi, individuare la presenza di acquiferi, interpretare le

dinamiche geomorfologiche in atto e la loro estensione areale, e supportano l’analisi

della possibile interazione delle condizioni di pericolosità geologica con le azioni

previste in piani e/o progetti di sviluppo. Le aree urbane costituiscono un tema di

particolare attenzione per la cartografia geologica poiché deve ricostruire l’assetto

superficiale e profondo di aree sottratte all’osservazione diretta a causa della

copertura artificiale, attraverso i dati disponibili (da sondaggi, pozzi e indagini

geofisiche). A partire dalla edizione del 2005, sono state elaborate analisi di dettaglio

per circa 40 degli attuali 85 Comuni del Rapporto sulla Qualità dell’Ambiente Urbano,

e nel paragrafo

2.6

di questa edizione vengono presentati gli studi per i Comuni di La

Spezia, Parma, Forlì, Pisa, Teramo, Avellino, Crotone.

In questo contesto territoriale di elevata e differenziata criticità ambientale è

importante anche indagare il rapporto con gli strumenti di pianificazione, che

governano o dovrebbero governare le trasformazioni del territorio. Lo stato di

attuazione degli strumenti urbanistici, riportato nel contributo

2.7

, evidenzia una

grande variabilità, con 63 Comuni dotati di un piano adottato/approvato dopo il 2000,

mentre ben 15 Comuni hanno un piano antecedente al 1990, di cui 2 risalenti

addirittura agli anni ‘60. La Valutazione Ambientale Strategica (VAS) è applicata

ancora solo ad una bassa percentuale di piani, il 37%, nonostante sia

importantissima per monitorare gli effetti ambientali dei piani. D’altra parte è ancora

alta la percentuale di Comuni con il vecchio Piano Regolatore Generale (il 54,1% di

cui solo il 3,5% con VAS), seguita da quelli con il Piano Strutturale Comunale (il

18,8% di cui il 12,9% con VAS) e il Piano Urbanistico Comunale (l’11,8% di cui il

5,9% con VAS). L’approfondimento sul Piano di Assetto del Territorio di Venezia del

2014, ha evidenziato i seguenti obiettivi di sostenibilità ambientale: la

razionalizzazione dell’uso del suolo, la limitazione delle coperture artificiali e il

recupero e rifunzionalizzazione del tessuto areale ed edilizio dismesso.