Munafò et al. /
Qualità dell’ambiente urbano – XI Rapporto (2015)
ISPRA Stato dell’Ambiente 63/15 pagg. 130 – 154
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per l’intero territorio italiano, secondo il sistema di classificazione al primo livello della
rete di monitoraggio del consumo di suolo e riporta tutti gli elementi classificati come
suolo consumato: edificato; strade asfaltate e sterrate; piazzali, parcheggi, cortili e
altre aree pavimentate o in terra battuta; serre permanenti; aeroporti e porti; aree e
campi sportivi impermeabili; sedi ferroviarie; campi fotovoltaici a terra; aree
estrattive non rinaturalizzate, discariche, cantieri.
La cartografia è stata realizzata
2utilizzando immagini
RapidEy
e 3riferite agli anni
2011 e 2012. Nel processo di classificazione sono stati utilizzati anche dati ancillari,
compatibili con la risoluzione geometrica dello strato (database topografici e CTR
vettoriali) e l’informazione vettoriale di
OpenStreetMap
per migliorare l’identificazione
delle strade. L’elevata risoluzione (5 metri) della cartografia prodotta e resa
disponibile da ISPRA, riferita all’anno 2012
4 ,ha permesso di valutare la percentuale
di consumo di suolo su tutto il territorio nazionale e quindi sugli 85 Comuni italiani del
Rapporto, anche se tali valori, possono risentire di una parziale sottostima (circa un
punto percentuale a scala nazionale), dovuta all’impiego di un metodo cartografico,
rispetto al metodo campionario. La metodologia campionaria, in particolare, fornisce
generalmente valori più elevati della superficie consumata percentuale, evidenziando
oltre alla capacità di “cattura” degli elementi isolati, puntuali e lineari, che per motivi
di risoluzione sfuggono agli strati in formato
raster
, anche una certa tendenza a
classificare come suolo non consumato, alcune tipologie di aree urbane di fatto
impermeabili e consumate (ad esempio: chiome alberature stradali, sedimi
ferroviari,..).
Figura 2.1.1
Un esempio del Comune di Roma visto con i due approcci metodologici
differenti: a sinistra la carta nazionale del consumo di suolo a 5 m, a destra la rete di
monitoraggio dei punti.
Fonte: Elaborazioni ISPRA su dati ISPRA/ARPA/APPA
2
La fase di produzione della cartografia nazionale è avvenuta con il supporto di Planetek Italia.
3
Rapid Eye
è una costellazione di 5 satelliti che acquisiscono immagini multispettrali.
4
I dati del 2012 sono stati ulteriormente validati e migliorati e, per alcuni Comuni, aggiornati a cura delle
ARPA/APPA.