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Munafò et al. /

Qualità dell’ambiente urbano – XI Rapporto (2015)

ISPRA Stato dell’Ambiente 63/15 pagg. 130 – 154

Qualità dell’ambiente urbano – XI Rapporto (2015)

ISPRA Stato dell’Ambiente 63/15 ISBN 978-88-448-0749-8

www.isprambiente.gov.it

Riassunto

Il suolo è un sottile mezzo poroso biologicamente attivo, risultato di complessi e

continui fenomeni di interazione tra processi fisici e chimici nella zona di contatto tra

atmosfera, idrosfera, litosfera e biosfera, ed è una risorsa naturale non rinnovabile,

che supporta le attività umane grazie alle sue funzioni ambientali, economiche, sociali,

scientifiche e culturali (APAT, 2008; Fumanti, 2009; ISPRA 2014). La formazione del

suolo è un processo estremamente lento, tale da impiegare vari decenni per lo

sviluppo di pochi centimetri appena (ISPRA, 2014), per cui una volta distrutto o

gravemente degradato non sarà possibile per le generazioni future vedere ripristinato

un suolo sano (Commissione Europea, 2012). Il consumo di suolo deve essere inteso

come un fenomeno associato alla perdita di una risorsa ambientale fondamentale,

dovuta all’occupazione di superficie originariamente agricola, naturale o seminaturale

e si riferisce a un incremento della copertura artificiale di terreno, legato alle

dinamiche insediative. Trattasi di un processo prevalentemente dovuto alla

costruzione di nuovi edifici, capannoni e insediamenti, all’espansione delle città, alla

densificazione o alla conversione di terreno entro un’area urbana,

all’infrastrutturazione del territorio. Il concetto di consumo di suolo deve, quindi,

essere definito come una variazione da una copertura non artificiale (suolo non

consumato) a una copertura artificiale del suolo

(suolo consumato). La

rappresentazione più tipica del consumo di suolo è, infatti, data dal crescente insieme

di aree coperte da edifici, capannoni, strade asfaltate o sterrate, aree estrattive,

discariche, cantieri, cortili, piazzali e altre aree pavimentate o in terra battuta, serre

e altre coperture permanenti, aeroporti e porti, aree e campi sportivi impermeabili,

ferrovie ed altre infrastrutture, pannelli fotovoltaici e tutte le altre aree

impermeabilizzate, non necessariamente urbane. Tale definizione si estende,

pertanto, anche in ambiti rurali e naturali ed esclude, invece, le aree aperte naturali e

seminaturali in ambito urbano (ISPRA, 2013).

Parole chiave

Impermeabilizzazione, Superficie artificiale, Consumo di suolo

2.1 IL CONSUMO DI SUOLO

M. Munafò, T. Luti, I. Marinosci

ISPRA Dipartimento Stato dell’Ambiente e Metrologia Ambientale

L. Congedo

Università di Roma “La Sapienza”

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