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Marinosci et al./

Qualità dell’ambiente urbano – XI Rapporto (2015)

ISPRA Stato dell’Ambiente 63/15 pagg. 156 – 173

158

La conoscenza delle diverse forme di urbanizzazione e della tipologia insediativa

costituisce la base fondamentale per poter affrontare in modo efficace la questione

della sostenibilità e della resilienza urbana. L’urbanizzazione diffusa e dispersa

produce non solo perdita di paesaggi, suoli e relativi servizi ecosistemici, ma è anche

un modello insediativo energivoro e predisponente alla diffusione del sistema di

mobilità privata. In definitiva, le forme di urbanizzazione sono uno dei fattori

determinanti della sostenibilità ambientale e della resilienza urbana, poiché

determinano le forme con le quali si organizzano le funzionalità delle città stesse, in

termini di accessibilità dei servizi urbani e di capacità di trasformazione e di

adattamento alle diverse domande sociali e ai cambiamenti ambientali prodotti dal

cambiamento climatico.

L’analisi delle forme di urbanizzazione e delle tipologie insediative avviata da ISPRA

negli ultimi anni ha portato all’identificazione di alcuni efficaci indicatori per

rappresentare i fenomeni di trasformazione territoriale. Gli indicatori sono sviluppati a

partire dall’elaborazione dei dati satellitari ad alta risoluzione con riferimento anche

attraverso differenti

set

di metriche per rappresentare la densità del costruito

all’interno delle aree urbane consolidate, nei margini urbani e nelle aree disperse.

Questo tipo di analisi assume un’importanza aggiuntiva alla luce della tendenza delle

dinamiche di urbanizzazione a disaccoppiarsi dalle dinamiche demografiche. Negli

ultimi decenni, infatti, il legame tra demografia e processi di urbanizzazione non è più

univoco e le città sono cresciute anche in presenza di stabilizzazione, in alcuni casi di

decrescita, della popolazione residente (ISPRA, 2015).

Per valutare i processi di trasformazione urbana nei Comuni presi in considerazione in

questa edizione del Rapporto sulla qualità dell’ambiente urbano, vengono utilizzate due

tipologie di analisi. La prima analizza indicatori che consentono di rappresentare il

fronte di trasformazione delle città, ovvero i margini e le aree a bassa densità. In

questo caso sono considerati quattro diversi indicatori, che descrivono la densità del

costruito attraverso, la compattezza, il livello di diffusione e di dispersione, tra cui

l’

Edge Density

(ED), che descrive la densità del costruito attraverso il rapporto tra la

somma totale dei perimetri dei poligoni delle aree costruite e la superficie comunale

indagata, ovvero indicatori di compattezza quali il

Largest Class Patch Index

(LPI), di

diffusione quale il

Remaining Mean Patch Size

(RMPS) e di dispersione quale l’Indice

di dispersione urbana (IDU), nel seguito descritti.

Diffusione e dispersione urbana sono intese rispettivamente come crescita della città

attraverso la creazione di centri di dimensione medio-piccola all’esterno dei principali

poli metropolitani e di frammentazione dei centri abitati, con conseguente perdita di

limiti tra territorio urbano e rurale. La seconda analisi fornisce una classificazione

morfologica attraverso una opportuna combinazione degli stessi indicatori.

I dati di base sono stati elaborati utilizzando, analogamente al precedente Rapporto, il

limite amministrativo comunale come riferimento spaziale e come dato di base la

DIFFUSIONE E COMPATTEZZA URBANA