Table of Contents Table of Contents
Previous Page  215 / 1029 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 215 / 1029 Next Page
Page Background

Marinosci et al./

Qualità dell’ambiente urbano – XI Rapporto (2015)

ISPRA Stato dell’Ambiente 63/15 pagg. 156 – 173

162

Per quanto concerne la dispersione del territorio si ricorre all’utilizzo di un terzo

indicatore, l’

ED (

Edge Density

)

, strettamente legato alle caratteristiche morfologiche

dei confini urbani (

Tabella 2.2.2

).

Tabella 2.2.2 -

Indicatore di frammentazione urbana

Indicatore

Descrizione e significato

ED

(Edge Density)

Rapporto tra la somma totale dei perimetri dei poligoni delle aree

urbanizzate e la loro superficie. Descrive la frammentazione del

paesaggio in termini di densità dei margini del costruito.

Tale indicatore indica la frammentazione dei margini urbani e, passando da aree

urbane con forma compatta o con confini regolari ad altre con confini più frastagliati,

assume valori sempre maggiori. L’ED, misurato in metri per ettaro, presenta un

range

di variazione di valori piuttosto ampio, con un valore medio per i Comuni

analizzati di circa 340 m/ha (ISPRA, 2015).

Le grandi città, essendo caratterizzate da una maggiore superficie edificata anche

compatta, hanno valori di ED più bassi. I risultati ottenuti per le 85 aree urbane

(

Tabella 2.2.4

nella sezione Tabelle e

Mappa Tematica 2.2.2)

mostrano un ED con

range

di variazione piuttosto ampio, dai 124 m/ha di Torino ai 598 m/ha di

Benevento.

Nel campione delle grandi aree urbane, ben 9 città superano il valore di 500 m/ha.

Valori così elevati sono rappresentativi di aree urbane a fortissima frammentazione,

come nel caso di Avellino, Arezzo, Sassari, Lucca, Pistoia e Benevento.

Al contrario valori molto bassi si presentano nelle grandi aree metropolitane con

centri più compatti. Tuttavia questo dato non può essere letto in assoluto come indice

dell’assenza di dispersione. Infatti, i valori più bassi si associano non solo a Comuni

con un centro compatto e scarsa dispersione, tra le quali Firenze, Bologna, Genova,

Pescara, Livorno, Pavia, Bolzano, Savona, La Spezia, Bergamo e Brescia, ma si

associano anche a città, quali Torino, Milano, Napoli, Brescia e Taranto, nelle quali la

tendenza alla frammentazione si sviluppa prevalentemente al di fuori nei Comuni

limitrofi in quanto il centro compatto supera il confine comunale.

FRAMMENTAZIONE DEI MARGINI URBANI