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Martarelli et al. /

Qualità dell’ambiente urbano – XI Rapporto (2015)

ISPRA Stato dell’Ambiente 63/15 pagg. 220 – 247

234

I depositi alluvionali, costituiti da ghiaie con lenti limoso-argillose o limoso-sabbiose,

permeabili per porosità, nel settore pedemontano formano acquiferi monostrato, con

corpi ghiaiosi affioranti in superficie e coperture limoso-argillose e limoso-sabbiose

poco spesse. Gli acquiferi sono sostenuti dal substrato scarsamente permeabile della

formazione della Laga. La trasmissività dei depositi varia in media da 10

-2

a 10

-4

m

2

/s. L’alimentazione è dovuta principalmente alle piogge e in parte all’infiltrazione

delle acque superficiali dei fossi e dei torrenti.

Le litologie affioranti e l’assetto strutturale favoriscono la presenza di numerosi

fenomeni franosi che, con riferimento alla classificazione di Varnes, sono da riferire a

movimenti di scivolamento e colamento, o più frequentemente di tipo complesso,

come si può vedere dallo stralcio della carta inventario dei fenomeni franosi allegato

(

Figura 2.6.9

); alcune aree sono inoltre interessate da movimenti di versante lenti,

che coinvolgono soprattutto le coperture eluvio-colluviali e i litotipi argillosi. Nell’area

di Teramo i fenomeni franosi di maggiori dimensioni interessano il versante in destra

del F. Tordino, a Sud della città, e corrispondono a frane di scivolamento o di

scivolamento-colamento (frane complesse); particolarmente estese sono le frane in

località De Contra; queste sono state interessate da riattivazione nell’ultimo ciclo

stagionale, come documentato da vari quotidiani e siti

web

locali, creando problemi

alla viabilità e danneggiamenti. Estesi fenomeni franosi sono presenti anche in località

Viola, a Nord.

Figura 2.6.9 –

Stralcio del Catalogo frane (frane poligonali) estratto dal Geoportale

nazionale

Fonte: Geoportale nazionale (

http://www.pcn.minambiente.it/GN/)

L’analisi della cartografia della pericolosità idrogeologica (

Figura 2.6.10

) evidenzia nel

territorio di Teramo la presenza di aree a pericolosità da frana prevalentemente

elevata (aree interessate da dissesti con alta possibilità di riattivazione) e di una

fascia a pericolosità idraulica molto elevata lungo il fondovalle del fiume Tordino.

L’area è interessata inoltre da aree di pericolosità da scarpata per possibili dissesti

in corrispondenza delle scarpate di erosione fluviale che bordano il terrazzo su cui

sorge il centro abitato.