Martarelli et al. /
Qualità dell’ambiente urbano – XI Rapporto (2015)
ISPRA Stato dell’Ambiente 63/15 pagg. 220 – 247
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I depositi alluvionali, costituiti da ghiaie con lenti limoso-argillose o limoso-sabbiose,
permeabili per porosità, nel settore pedemontano formano acquiferi monostrato, con
corpi ghiaiosi affioranti in superficie e coperture limoso-argillose e limoso-sabbiose
poco spesse. Gli acquiferi sono sostenuti dal substrato scarsamente permeabile della
formazione della Laga. La trasmissività dei depositi varia in media da 10
-2
a 10
-4
m
2
/s. L’alimentazione è dovuta principalmente alle piogge e in parte all’infiltrazione
delle acque superficiali dei fossi e dei torrenti.
Le litologie affioranti e l’assetto strutturale favoriscono la presenza di numerosi
fenomeni franosi che, con riferimento alla classificazione di Varnes, sono da riferire a
movimenti di scivolamento e colamento, o più frequentemente di tipo complesso,
come si può vedere dallo stralcio della carta inventario dei fenomeni franosi allegato
(
Figura 2.6.9
); alcune aree sono inoltre interessate da movimenti di versante lenti,
che coinvolgono soprattutto le coperture eluvio-colluviali e i litotipi argillosi. Nell’area
di Teramo i fenomeni franosi di maggiori dimensioni interessano il versante in destra
del F. Tordino, a Sud della città, e corrispondono a frane di scivolamento o di
scivolamento-colamento (frane complesse); particolarmente estese sono le frane in
località De Contra; queste sono state interessate da riattivazione nell’ultimo ciclo
stagionale, come documentato da vari quotidiani e siti
web
locali, creando problemi
alla viabilità e danneggiamenti. Estesi fenomeni franosi sono presenti anche in località
Viola, a Nord.
Figura 2.6.9 –
Stralcio del Catalogo frane (frane poligonali) estratto dal Geoportale
nazionale
Fonte: Geoportale nazionale (
http://www.pcn.minambiente.it/GN/)L’analisi della cartografia della pericolosità idrogeologica (
Figura 2.6.10
) evidenzia nel
territorio di Teramo la presenza di aree a pericolosità da frana prevalentemente
elevata (aree interessate da dissesti con alta possibilità di riattivazione) e di una
fascia a pericolosità idraulica molto elevata lungo il fondovalle del fiume Tordino.
L’area è interessata inoltre da aree di pericolosità da scarpata per possibili dissesti
in corrispondenza delle scarpate di erosione fluviale che bordano il terrazzo su cui
sorge il centro abitato.