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Martarelli et al. /

Qualità dell’ambiente urbano – XI Rapporto (2015)

ISPRA Stato dell’Ambiente 63/15 pagg. 220 – 247

242

Tuttavia, a questi fattori predisponenti, si aggiungono gli effetti di scelte sconsiderate

nell’espansione del tessuto urbano. I quartieri più colpiti dalla disastrosa alluvione del

14 ottobre 1996, che provocò sei vittime e ingenti danni all’economia locale, alle

strutture urbane ed alla rete infrastrutturale, sono infatti il risultato di un

incontrollato abusivismo edilizio che, a partire dagli anni ’80, ha portato alla

progressiva invasione delle zone di espansione del Fiume Esaro.

Figura 2.6.15

– Aree vulnerate ed elementi a rischio nella zona di Crotone individuate

nel PAI Regione Calabria

Fonte: Regione Calabria, 2001. PAI

(http://www.regione.calabria.it

)

La città di Crotone non è nuova a fenomeni di inondazione. Le cronache riportano

notizie sulla presenza di pantani malarici già in età normanna

(http://www.archiviostoricocrotone.it

) a causa del cattivo drenaggio del F. Esaro.

Infatti durante la stagione estiva il corso d’acqua, ridotto ad un rigagnolo per la sua

esigua portata, non riusciva a raggiungere il mare e la sua foce veniva di frequente

sbarrata da dune sabbiose. Le piogge autunnali erano quindi causa già in passato di

ricorrenti inondazioni che più volte hanno provocato la distruzione di manufatti quali

ponti o addirittura, agli inizi del ‘900, delle opere appena concluse per la bonifica del

territorio paludoso.

Nella classificazione sismica del territorio nazionale, il territorio di Crotone ricade in

zona sismica 2 (zona con pericolosità sismica media, dove possono verificarsi

terremoti abbastanza forti). A seguito di studi di

microzonazione sismica, il centro

storico

,

è stato suddiviso in 6 fasce a pericolosità sismica differente

(

http://www.comune.crotone.it)

.

Dalla storia sismica di Crotone (Monachesi e Stucchi,

2000;

Stucchi

et al.

, 2007;

Galli e Lucantoni, in

www.comune.crotone.it)

, si rileva che i

massimi effetti risentiti

storicamente si ebbero il 9 giugno 1638 e l’ 8 marzo 1832, quando la città fu colpita

da terremoti di Is=VIII MCS. Inoltre, analisi archeosismologiche hanno dato come

probabile nel III sec. d.C. un evento sismico di intensità X MCS che, avendo distrutto