Table of Contents Table of Contents
Previous Page  372 / 1029 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 372 / 1029 Next Page
Page Background

Mirabile / Qualità dell’ambiente urbano – XI Rapporto (2015)

ISPRA Stato dell’Ambiente 63/15 pagg. 298-318

306

Dal punto di vista qualitativo, si può osservare che nelle nuove città alcune

macrocategorie sono più rappresentate (nel Grafico 3.3.2 le barre hanno la

colorazione corrispondente alla macrocategoria prevalente): la macrocategoria 1.

habitat costieri e vegetazione alofitica (prevalente in 4 Comuni) e la macrocategoria

9. foreste (prevalente in 3 Comuni). Ciò non altera comunque la situazione

predominante nei 69 Comuni totali in cui sono presenti siti Natura 2000. Infatti, in

accordo con la situazione a scala nazionale (Genovesi et al., 2014), la macrocategoria

più rappresentata resta quella di tipo forestale (la più estesa in 32 Comuni). Cambia

invece la seconda macrocategoria più rappresentata che diventa gli habitat costieri e

vegetazione alofitica (in 15 Comuni), seguita dalle formazioni erbose naturali e

seminaturali (in 13 Comuni).

Per quanto concerne gli habitat forestali, sono presenti diversi tipi vegetazionali,

anche in relazione alla collocazione geografica. In due delle nuove città (Rieti e

Teramo) prevale l’habitat prioritario 9210* “Faggeti degli Appennini con

Taxus e Ilex

”,

presente anche a Potenza. Si tratta di un habitat che in generale a scala nazionale si

trova in uno stato di conservazione favorevole, con l’eccezione della regione

biogeografia continentale dove può presentare uno stato inadeguato (Genovesi et al.,

2014). Nel caso di Teramo l’habitat ricade nella regione continentale e quindi

potrebbe non avere uno stato soddisfacente. L’altro habitat forestale prevalente nelle

nuove città è il 91F0 “Foreste miste riparie di grandi fiumi a

Quercus robur

,

Ulmus

laevis

e

Ulmus minor

,

Fraxinus excelsior

o

Fraxinus angustifolia

(

Ulmenion minoris

)”

prevalente nella ZPS IT2080301 “Boschi del Ticino” nel Comune di Pavia. Si tratta di

boschi alluvionali e ripariali misti meso-igrofili che si sviluppano lungo le rive dei grandi

fiumi. Questo habitat non era prevalente in nessuno dei 60 Comuni analizzati nella

precedente edizione. Si tratta di un habitat in un cattivo stato di conservazione e in

peggioramento: infatti a scala nazionale presenta lo stato peggiore fra tutte le

tipologie forestali (Genovesi et al., 2014), soprattutto a causa del fatto che si tratta

in prevalenza di formazioni relitte con equilibri molto delicati, minacciate in particolare

dalle specie alloctone, anche erbacee. Altri habitat forestali diffusi nelle nuove città,

seppur non prevalenti, sono l’habitat 9540 “Pinete mediterranee di pini mesogeni

endemici” nel SIC “Capo Berta” a Imperia e il 91AA* “Boschi orientali di quercia

bianca” in alcuni siti nel Comune di Ascoli Piceno. Infine, considerando tutti e 69 i

Comuni, l’habitat forestale più diffuso resta comunque il 92A0 “Foreste a galleria di

Salix alba

e

Populus alba

” (in 7 Comuni), tipologia associata ai corsi d’acqua.

L’altra macrocategoria diffusa fra le nuove città è quella degli habitat costieri e con

vegetazione alofitica. Nello specifico la tipologia più diffusa è l’habitat prioritario

1120* “Praterie di posidonie (

Posidonion oceanicae

)” presente nei Comuni di Imperia,

Trani e Crotone nei quali sono localizzati siti totalmente marini. Tale habitat prevale

anche nei Comuni di Livorno, Barletta, Bari, Taranto, Lecce ed Olbia e si rinviene in

misura minore anche in altri siti localizzati a Brindisi, Siracusa e Sassari. Si tratta di

un habitat in uno stato di conservazione inadeguato la cui minaccia principale è la

pesca a strascico, che danneggia i posidonieti. L’altro habitat costiero prevalente

nelle nuove città è l’habitat prioritario 1150* “Lagune costiere” a Trapani, sia nel SIC

che nella ZPS. Questo habitat è presente anche a Ravenna, Latina e Cagliari. Si tratta

in tutte e quattro i casi di Comuni caratterizzati dalla presenza di complessi lagunari

e zone umide (saline, pialasse e stagni).