Mirabile / Qualità dell’ambiente urbano – XI Rapporto (2015)
ISPRA Stato dell’Ambiente 63/15 pagg. 298-318
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Questo indicatore fornisce il
numero totale di habitat tutelati in base alla Direttiva
92/42/CEE “Habitat”
(elencati nell’Allegato I) presenti all’interno dei siti Natura 2000
localizzati
nei territori dei Comuni analizzati
. Nel dettaglio è stata esaminata la
situazione per le nuove città introdotte in questa edizione del Rapporto. Pertanto
verranno analizzati nello specifico gli habitat presenti nei siti Natura 2000 localizzati
nei territori dei seguenti Comuni: Imperia, Pavia, Pisa, Ascoli Piceno, Rieti, Teramo,
Trani, Crotone, Trapani. Non sono considerati Cuneo, Rovigo e Avellino che, come
detto, non hanno siti Natura 2000 all’interno dei propri confini comunali.
Il numero di habitat protetti è stato ricavato analizzando i più recenti formulari
standard (ottobre 2014), dove, oltre agli elenchi degli habitat presenti in ciascun sito,
vengono fornite alcune informazioni sito-specifiche quali l’estensione nel sito, la
rappresentatività e lo stato di conservazione, informazioni utili per effettuare alcune
considerazioni di carattere qualitativo. Si specifica che il numero di habitat per
ciascun Comune potrebbe rappresentare una sovrastima del numero effettivamente
presente nel territorio comunale: alcuni siti ricadono anche in altri Comuni e,
pertanto, non è detto che gli habitat presenti in un sito siano effettivamente localizzati
tutti anche nella porzione ricadente nel Comune esaminato. In questa sede si è però
preferito effettuare un’analisi più qualitativa che quantitativa. Nello specifico,
basandosi sui dati di copertura dei singoli habitat, si è esaminato per ogni Comune la
tipologia di habitat potenzialmente (per le considerazioni suddette) più diffusa.
Nell’Allegato I della Direttiva “Habitat”, gli habitat sono distinti in 9 macrocategorie:
1. habitat costieri e vegetazione alofitica (marini e terrestri); 2. dune marittime e
interne; 3. habitat d'acqua dolce; 4. lande e arbusteti temperati; 5. macchie e
boscaglie di sclerofille (matorral); 6. formazioni erbose naturali e seminaturali; 7.
torbiere alte, torbiere basse e paludi basse; 8. habitat rocciosi e grotte, 9. foreste.
Come evidenziato nella precedente edizione del Rapporto (a cui si rimanda per
ulteriori dettagli anche relativi alla metodologia; capitolo Natura urbana si veda
Mirabile, 2014), l’analisi degli habitat ha evidenziato che in nessuno dei 60 Comuni
analizzati nel X Rapporto prevalgono habitat afferenti alle macrocategorie 2 e 7.
Questo quadro generale è cambiato con l’introduzione delle 12 città. Infatti come si
evince dal
Grafico 3.3.2
(
Tabella 3.1.2
nella sezione Tabelle) nel Comune di Pisa
prevale un habitat afferente alla macrocategoria 2. Pertanto allo stato attuale in
nessuno degli 85 Comuni la macrocategoria 7 risulta essere prevalente.
In relazione al numero di habitat, le nuove città mostrano una situazione eterogenea:
Crotone, infatti, con 33 habitat è fra i Comuni nei quali si rinviene il maggior numero
di habitat al pari di Ravenna (33) e L’Aquila (33), che sono precedute solo dai Comuni
di Trento (46 habitat) e Genova (36) (per l’analisi completa si rimanda a Mirabile,
2014). Fanalini di coda delle 12 città sono Trani (1 solo habitat) e Imperia con 7
habitat, mentre gli altri Comuni in generale ospitano un numero di habitat superiore a
15 (con la sola eccezione di Pavia con 11 habitat;
Grafico 3.3.2
).
NUMERO DI HABITAT TUTELATI IN BASE ALLA DIRETTIVA
“HABITAT” PER COMUNE