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Mirabile / Qualità dell’ambiente urbano – XI Rapporto (2015)

ISPRA Stato dell’Ambiente 63/15 pagg. 298-318

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In un Comune fra i nuovi esaminati prevale un habitat afferente alla macrocategoria

formazioni erbose naturali e seminaturali: si tratta di Ascoli Piceno dove il più diffuso

è l’habitat prioritario 6220* “Percorsi substeppici di graminacee e piante annue dei

Thero-Brachypodietea”, presente nei siti localizzati sul Monte dell’Ascensione.

Dall’analisi delle 60 città nella precedente edizione del Rapporto è emerso che tale

tipologia prevale nelle città siciliane e del Sud (in particolare Catania, Ragusa e

Siracusa). In questo caso però era segnalato in siti ricadenti nella regione

biogeografia mediterranea, dove gode di uno status in generale favorevole. Ascoli

Piceno ricade invece nella regione continentale dove tale habitat, di contro, si trova in

uno stato di conservazione inadeguato ed in peggioramento, soprattutto a causa della

sua scarsa estensione. Si tratta infatti di un habitat più tipico dei settori costieri e

sub costieri.

Infine a Pisa, l’ultima città fra le nuove analizzate, prevale un habitat di una

macrocategoria che non prevaleva in nessuno dei 60 Comuni esaminati nel X

Rapporto: l’habitat prioritario 2270* “Dune con foreste di

Pinus pinea

e/o

Pinus

pinaster

” della macrocategoria 2. dune marittime e interne. Questo habitat si rinviene

nel SIC/ZPS IT5170002 “Selva Pisana” e a livello nazionale non gode di uno stato di

conservazione ottimale, ma anzi, come molti altri habitat dunali, mostra un

trend

in

peggioramento. Fra le potenziali minacce, ad esempio, sono da segnalare gli incendi.

Oltre all’importanza naturalistica, le pinete dunali hanno anche un’importanza storica,

in quanto, tranne rare eccezioni (per lo più in Sardegna), le pinete costiere dunali

sono il prodotto dell’attività di rimboschimento eseguita in varie epoche. Questo

habitat è sicuramente uno dei più problematici per gli aspetti di tutela e pertanto la

conservazione andrebbe rivolta alle situazioni che si possono considerare autoctone e

a quelle artificiali il cui impianto è stato effettuato prevalentemente nell’area di

potenzialità per le formazioni forestali della classe

Quercetalia ilici

s 21 .

Le informazioni relative alle nuove città consentono di integrare quanto emerso nella

precedente edizione del Rapporto (Mirabile, 2014), ovvero:

la situazione descritta per i 69 Comuni è in accordo con quanto si osserva a

scala nazionale, ovvero nel campione analizzato emerge una prevalenza di

habitat di tipo forestale;

in 24 Comuni l’habitat più diffuso è un habitat prioritario. Nel dettaglio sono 9

gli habitat prioritari prevalenti, di cui 4 forestali (9210, 91AA, 91E0, 91HO),

2 appartenenti alle formazioni erbose (6220, 3220), 2 agli habitat costieri

(1120, 1150) e 1 alle dune marittime e interne (2270);

infine, in generale, in accordo con la situazione a scala nazionale, lo stato di

conservazione di numerosi habitat è tuttora inadeguato. Le principali minacce

variano in funzione della macrocategoria: per le foreste prevalgono le errate

pratiche silvocolturali e l’urbanizzazione in generale, per gli habitat costieri e

dunali le modifiche agli ecosistemi (sia per cause antropiche, che naturali) e

per le formazioni erbose le pratiche agricole e il disturbo antropico (per

maggiori dettagli si veda Genovesi et al., 2014).

21

Manuale nazionale di interpretazione degli habitat

http://vnr.unipg.it/habitat/cerca.do?formato=stampa&idSegnalazione=31