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di carbonio, attraverso misure come la creazione di nuove piantagioni forestali realizzate su terreni
non forestali
7
(
afforestation
) e misure di gestione forestale sostenibile. Tra queste, in particolare per
l’area mediterranea, si citano la prevenzione degli incendi attraverso una specifica gestione silvo-
colturale e una migliore gestione delle piantagioni a rapido accrescimento.
D’altra parte, l’aumento della temperatura conseguente all’incremento della concentrazione di CO
2
nell’atmosfera può determinare notevoli cambiamenti nella struttura e nelle funzioni degli ecosistemi
con conseguenze negative a carico della biodiversità e dei relativi servizi ecosistemici. Le misure di
forestazione da adottare devono quindi puntare ad aumentare la resilienza degli ecosistemi, ovvero la
loro capacità di assorbire e compensare le pressioni antropiche e naturali provenienti dall’esterno,
compresi gli effetti dei cambiamenti climatici. È quindi cruciale che le misure per aumentare il
sequestro di carbonio si basino sui principi di una gestione forestale sostenibile e tengano conto del
ruolo multifunzionale delle foreste (ruolo ecologico e ambientale, ma anche economico e socio-
culturale) secondo un approccio ecosistemico.
Il Piano d’Azione dell’Unione Europea per le foreste
8
(2006) punta proprio a rafforzare tale ruolo
attraverso una gestione sostenibile dei boschi e fra le azioni chiave prevede il rispetto degli impegni
presi a livello internazionale in tema di attenuazione dei cambiamenti climatici e di conservazione
della biodiversità. Inoltre, in ambito urbano promuove lo studio del potenziale dei boschi urbani e
periurbani per il miglioramento della qualità della vita. Da una valutazione
ex post
di tale Piano è
emersa la necessità di mettere a punto una nuova strategia che sviluppi e attui una visione comune
sulla gestione multifunzionale e sostenibile delle foreste in Europa. È stata pertanto elaborata Una
nuova strategia forestale dell’Unione Europea: per le foreste e il settore forestale (2013)
9
, nella quale
si sottolinea la dimensione multifunzionale delle foreste, che si presta a fini economici, sociali ed
ambientali. Questa strategia mira, fra le altre, a una gestione forestale sostenibile che ne garantisca il
potenziale di multifunzionalità; a proteggere le foreste e la biodiversità dagli effetti nefasti dei
cambiamenti climatici (tempeste e incendi, risorse idriche sempre più limitate, organismi nocivi); a
sviluppare un adeguato sistema di informazione. In dettaglio, in relazione ai cambiamenti climatici e
alla biodiversità la Strategia asserisce che “
è importante mantenere e rafforzare la resilienza delle
foreste e la loro capacità di adattamento
” e che “
le foreste offrono un’enorme ricchezza in termini di
biodiversità
”. È dunque necessario che venga elaborare una visione strategica olistica comune in
materia forestale per garantire che le politiche forestali nazionali tengano debitamente conto delle
politiche dell’UE correlate.
In Italia, il Programma Quadro per il Settore Forestale
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(2008) incentiva la tutela delle formazioni
forestali allo scopo di garantirne il ruolo per l’assorbimento del carbonio e la conservazione della
diversità biologica e paesaggistica. In particolare in ambito urbano auspica il mantenimento e la
valorizzazione dei boschi urbani e periurbani, per il loro ruolo nel migliorare la qualità della vita dei
cittadini e nel tutelare il territorio e l’ambiente (mitigazione e contenimento dell’inquinamento
urbano). Gli interventi di forestazione urbana vanno proprio in questa direzione, in quanto le nuove
aree forestate non solo contribuiscono al sequestro di CO
2
, ma, soprattutto in ambito urbano, svolgono
numerosi altri servizi ambientali, sociali ed economici. Inoltre, la Strategia Nazionale per la
Biodiversità (adottata dalla Conferenza Stato – Regioni il 7 ottobre 2010) prevede per l’area di lavoro
“Aree urbane” il recupero delle aree naturali interne alle città e alla riqualificazione del sistema delle
aree naturali per consentire la tutela dell’ecosistema urbano. Nel 2008 viene istituito presso il
MATTM il Registro Nazionale dei Serbatoi di Carbonio agro-forestali
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, con il compito di quantificare
nella contabilità del Protocollo di Kyoto il contributo del sistema forestale italiano all’assorbimento
delle emissioni di gas ad effetto serra, in conformità con le decisioni adottate nell’ambito della
United
Nations Convention on Climate Change
(UNFCCC) ed in accordo con le metodologie sviluppate
dall’IPCC (2003) per la stima degli assorbimenti e delle emissioni di gas-serra nei settori della
gestione e della trasformazione d’uso del territorio, dell’agricoltura e della selvicoltura (GPG-
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Tra i programmi di imboschimento (
afforestation
) è citato il Progetto AFFOREST promosso da Spagna, Polonia, Irlanda e Regno Unito,
che fornisce informazioni dettagliate sulla riduzione dei gas climalteranti derivante dall’aumento della superficie forestale attraverso nuove
piantagioni in aree agricole e abbandonate.
8
COM(2006) 302. Comunicazione della Commissione al Consiglio e al Parlamento Europeo.
Un Piano d’azione dell’UE per le foreste.
9
COM(2013) 659 def. Comunicazione della Commissione al Parlamento Europeo, al Consiglio, al Comitato Economico e Sociale e Europeo
al Comitato delle Regioni.
Una nuova strategia forestale dell’Unione europea: per le foreste e il settore forestale
.
10
La Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano ha sancito l’accordo sul
Programma Quadro per il Settore Forestale (PQSF) nella seduta del 18 dicembre 2008 (Repertorio Atti n.: 265/CSR del 18/12/2008). Il
PQSF ha una validità decennale a decorrere dal 1 gennaio 2009, e potrà essere aggiornato, a seguito di verifiche periodiche, su richieste
istituzionali specifiche o in applicazione a nuovi impegni internazionali.
11
Decreto del 1 Aprile 2008 del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. Istituzione del Registro nazionale dei
serbatoi di carbonio agroforestali (GU n. 104 del 5-5-2008). Il Registro è parte integrante del Sistema Nazionale dell’Inventario dei gas serra,
ovvero del sistema di controllo e contabilità delle emissioni previsto dal Protocollo di Kyoto.