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L’analisi dei principali documenti collegati alla forestazione urbana

21

ha infatti evidenziato come, a

varie scale (internazionale, europea, nazionale), viene dato particolare risalto ai servizi ecosistemici

forniti dalle aree verdi urbane e periurbane (e quindi alla loro multifunzionalità) e anche

all’importanza di sensibilizzare i cittadini nei confronti di tali servizi (figura 1).

Fra i vari ai servizi ecosistemici, particolare rilevanza viene data ai vantaggi forniti dalle aree

forestali in termini di lotta ai cambiamenti climatici e tutela della biodiversità, in linea quindi con lo

scopo delle presenti Linee guida. In particolare a scala nazionale si cita la Legge n.10/2013 “Norme

per lo sviluppo degli spazi verdi urbani”

22

, che rappresenta un riferimento normativo fondamentale

nella realizzazione di interventi di forestazione urbana, la cui attuazione deve migliorare la fornitura di

servizi ecosistemici.

Un altro importante aspetto è la sensibilizzazione del pubblico nei confronti dei benefici

ambientali, economici e sociali che gli interventi di forestazione possono procurare. Anche questo

aspetto viene trattato a scala nazionale dalla Legge 10/2013 dove si sottolinea l’importanza di

promuovere la “

cultura del verde

” (Art. 6). Il coinvolgimento del pubblico già in fase di progettazione

di interventi di forestazione urbana consente una maggiore garanzia di successo dell’intervento stesso

in quanto i cittadini stessi si sentono partecipi e responsabili del risultato

23

.

Figura 1

-

Esempio di intervento di forestazione urbana multifunzionale presso il Pratone delle Valli (Roma)

1.1.1 Approfondimento sulla cattura della CO

2

La vegetazione necessita di CO

2

per poter svolgere la fotosintesi, pertanto le piante durante la

crescita immagazzinano nella biomassa grandi quantità di carbonio, funzionando da “pozzi di

carbonio” (

carbon sink

). L’assorbimento della CO

2

varia sia al variare delle condizioni ambientali

(temperatura, disponibilità di luce, etc.) che in funzione delle caratteristiche della specie (superficie

fogliare, tassi di crescita, etc.) e dell’individuo (età, stato di salute, etc.). Questa capacità di

immagazzinare la CO

2

atmosferica sotto forma di biomassa vegetale o di sostanza organica del suolo è

fondamentale nella lotta ai cambiamenti climatici. In particolare in ambiente urbano la vegetazione

contribuisce attraverso due meccanismi:

1.

l’assorbimento della CO

2

per via stomatica;

2.

la riduzione delle emissioni di CO

2

derivante dal risparmio energetico indotto dalla presenza

degli alberi. Infatti la presenza di alberi mitiga l’effetto isola di calore e ha un effetto

coibentante e frangivento con conseguente risparmio energetico derivante dal minor utilizzo

dei condizionatori (in estate) e dei riscaldamenti (in inverno).

Per quanto concerne il primo punto, nelle aree urbane è importante considerare anche la mortalità

degli alberi, i quali in città sono sottoposti a numerosi stress (inquinamento, calpestio, etc.). È quindi

importante scegliere specie resistenti e provvedere in tempi brevi alla sostituzione di individui morti.

21

Cfr “Rapporto tecnico sulla forestazione urbana”.

22

G.U. n. 27 dell'1 febbraio 2013

23

Si cita ad esempio il “Progetto 1000 alberi” al Pratone delle Valli, Roma. Questo intervento ha visto un’ampia fase partecipativa che ha

coinvolto i cittadini attraverso una serie di incontri in cui sono stati presentate le varie ipotesi di progetto. I cittadini sono stati inoltre

coinvolti attivamente nella messa a dimora di alcuni individui arborei.