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Figura 2
- Esempi di frammenti forestali nelle aree protette di RomaNatura: sughereta presso la Riserva
Naturale di Decima Malafede (a sx) e frammento di bosco igrofilo nella Riserva Naturale della Valle
dell'Aniene (a dx)
1.2 Scelta dell’area
Il passaggio successivo alla definizione del ruolo che l’area deve avere, consiste nell’individuare il
sito più idoneo ad ospitare la nuova area forestale. Un scelta basata su principi ecologici consente un
maggior successo dell’intervento di forestazione, con vantaggi anche di carattere economico. In
ambiente urbano, la disponibilità di aree libere e disponibili ad essere forestate è in generale limitata
(anche in relazione a quanto previsto dagli strumenti di pianificazione locale, PRG, Piani del verde,
Rete ecologica, etc.), ma nell’eventualità che siano disponibili più aree, per la scelta è necessario
valutare i seguenti aspetti:
l’uso del suolo originario. In ambito urbano e periurbano le aree potenzialmente disponibili
per interventi di forestazione sono prevalentemente:
o
aree naturali e seminaturali, quali aree naturali presso corsi d’acqua, incolti, aree a
vocazione agricola. In particolare a Roma sia nel tessuto urbano che periurbano sono
presenti vaste aree agricole
35
, le quali offrono il vantaggio di non necessitare di grossi
interventi preparatori. Sono inoltre presenti ancora notevoli esempi forestali
concentrati soprattutto nella parte occidentale della città e nel territorio costiero;
o
nel caso la scelta cada su terreni agricoli è opportuno evitare di effettuare interventi
che possano interferire negativamente con le unità produttive. Inoltre in tali aree sono
da considerare le formazioni a filari/fasce boscate oltre che eventuali impianti forestali
a pieno campo da limitare ad unità agricole a bassa produttività o con problemi
idrogeologici che ne consiglino il cambio d’uso. Fasce boscate, siepi e filari possono
assumere anche funzioni quali la difesa dal vento, la connettività ecologica,
l’abbellimento del paesaggio, etc. Altre aree potenzialmente utilizzabili sono aree
naturali interne ad aree protette
36
. In questi casi gli interventi, specialmente se le aree
sono di piccole dimensioni, devono essere essenzialmente conservativi e
protezionistici;
o
aree degradate (ad esempio aree industriali dismesse
37
, aree sottoposte a forti pressioni
ambientali) da recuperare
38
. In questo caso è necessario però valutare preventivamente
35
Roma, con i suoi 63.000 ettari totali di zone coltivate ripartiti in aree ed aziende agricole ed in parte in aree e riserve naturali, viene definito
il più grande comune agricolo d’Europa.
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Esistono già esempi di forestazione finalizzata al sequestro di carbonio all’interno di aree protette di Roma (Figura 3): ad esempio l’azione
pilota del progetto LIFE “
Roma per Kyoto
” che ha previsto un intervento di riforestazione all’interno della Riserva Naturale della Valle dei
Casali; altri interventi realizzati nella Riserva Naturale Valle dell’Aniene.
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Ad esempio il Parco Dora a Torino, realizzato in un’area industriale dismessa; il Parco di Rubano a Padova, realizzato attorno ad una
vecchia cava per l'estrazione di sabbia in un’area che è stata rinaturalizzata con interventi di rimboschimento e la creazione di una zona