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riduzione dei livelli di inquinamento acustico sono infatti funzione della specie (forma e dimensione

delle foglie, copertura del suolo, etc.). In estrema sintesi si è osservato:

che l’attenuazione dei livelli si verifica prevalentemente alle alte frequenze (Bullen, Fricke,

1982)

32

;

che in uno spazio urbano, delimitato da facciate di edifici completamente coperte da

vegetazione, si stima una riduzione media dei livelli di pressione sonora di circa 4-5 dB, a 125

Hz, e di circa 8-9 dB a 4000 Hz. (Smyrnova et al. 2011)

33

.

1.1.3 Approfondimento sulla conservazione della biodiversità

Gli spazi verdi urbani, soprattutto se alberati, possono rappresentare habitat idonei per varie specie

animali e vegetali, contribuendo quindi alla loro conservazione e tutela sia locale che a scala più

ampia. La stessa Convenzione sulla Diversità Biologica riconosce l’importanza della tutela della

biodiversità urbana per il raggiungimento dei propri obiettivi, con particolare riferimento alle aree

verdi e alle aree protette urbane.

A scala nazionale, la Strategia Nazionale per la Biodiversità nell’area di lavoro “Aree urbane”

riconosce come prioritario il mantenimento delle aree verdi e la riqualificazione del sistema delle aree

naturali per consentire la protezione della biodiversità e degli ecosistemi urbani.

Pertanto anche le città, in particolar modo gli spazi verdi urbani, assolvono un ruolo importante per

la conservazione della biodiversità, sia animale (soprattutto uccelli, ma anche invertebrati, comprese

varie specie d’interesse comunitario

34

) che vegetale.

Per quanto concerne la vegetazione, oltre alla presenza di alberi monumentali (sia singoli alberi che

filari e alberate), nelle città possono essere presenti spazi verdi di grande interesse naturalistico. Ad

esempio a Roma, i frammenti forestali nelle aree protette di RomaNatura (Figura 2): i boschi a cerro,

carpino, farnia e sempreverdi nella Riserva Naturale dell’Insugherata; le notevoli sugherete del Parco

Regionale Urbano del Pineto; i piccoli boschi di cerro con esemplari di sughera della Riserva Naturale

della Tenuta dei Massimi; i querceti e lungo il fiume specie più igrofile (olmo, salice bianco, frassino,

acero) nella Riserva Naturale della Valle dell'Aniene, etc.

E anche in altre città si possono trovare interessanti esempi, si citano tra gli altri: il Bosco in Città a

Milano, parco pubblico di oltre 100 ha che ospita residui di foresta planiziale padana e ospita un

Centro di Forestazione Urbana; Bosco di Carpenedo a Venezia, ultimo residuo dell'antico querco-

carpineto che in origine ricopriva l’entroterra veneziano, con presenza anche di nuovi impianti

boschivi; Bosco di Cerano e Boschi di Santa Teresa e dei Lucci a Brindisi, residui rispettivamente di

un bosco costiero con macchia mediterranea e formazioni di lecci e degli ultimi lembi di sughereta.

Infine, le aree verdi cittadine più naturali possono assolvere un ruolo cruciale nella creazione di

connessioni ecologiche fra aree naturali urbane e periurbane, rappresentando un’efficace risposta a

livello locale sia per salvaguardare la biodiversità che per proteggere e migliorare l’ambiente in

generale.

32

Bullen, R., Fricke F. 1982.

Sound propagation through vegetation

. Journal of Sound and Vibration Volume 80, Issue 1, 8 January.

33

Smyrnova Y., Kang J., Cheal C., Hong-Seok Yang 2011.

Numerical simulation of the effects of vegetation on sound fields in urban spaces

.

Forum Acusticum.

34

Ad esempio Roma ospita all’interno del Grande Raccordo Anulare 5.200 specie d’insetti, fra le quali anche specie d’interesse comunitario

prioritarie (come l’

Osmoderma eremita

, rinvenuta a Villa Borghese e Villa Pamphili, Roma) (Zapparoli, 2002.

La fauna urbana

. In: “La

fauna in Italia” (a cura di A. Minelli, C. Chemini, R. Argano, S. Ruffo), Touring Editore, Milano e Ministero dell’Ambiente e della Tutela

del Territorio, Roma).