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opportuno che le Rosaceae vengano utilizzate in associazione ad altre specie, non suscettibili a

tale infezione, al fine di evitare il rischio di fallimento dell’intervento di forestazione;

oleastro (

Olea europeae

), forma spontanea dell’olivo, specie longeva e rustica, adatta a

condizioni termofile ed eliofile;

i pioppi (a Roma sono indigeni

Popus alba

,

P. nigra

e

P. canescens

) ospitano una ricca

entomofauna (Häne & Kaennel Dobbertin, 2006)

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;

le Fabaceae arbustive (

Spartium junceum

, Cytisus spp.) e le labiate legnose (

Teucrium

fruticans

) sono favorevoli all’approvvigionamento alimentare da parte degli Apoidei e di altri

artropodi.

Infine, recentemente, accanto all’utilizzo di specie frutticole si sta diffondendo anche quello di

specie aromatiche (lavanda, timo, peperoncino, etc., Figura 4), soprattutto per costituire siepi

ornamentali o di delimitazione (ad esempio di aree verdi urbane, di aree cani, etc.). Queste specie, per

quanto non arboree, arricchiscono ulteriormente l’ambiente e possono quindi contribuire

all’incremento della biodiversità locale.

Figura 4

-

Esempio di utilizzo di specie aromatiche (Lavanda spp.) per siepi di delimitazione

Ai fini di favorire la biodiversità è naturalmente opportuno che a livello di programmazione si

tenda per quanto possibile alla realizzazione di vere e proprie reti ecologiche urbane utilizzando, ad

esempio, la riqualificazione delle sponde dei corsi d’acque e la mitigazione della rete infrastrutturale.

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Häne, K., Kaennel Dobbertin M., 2006.

Le peuplier noir : un géant aux pieds d'argile

. La Forêt, 7/8.