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realizzate alberate monospecifiche, soprattutto in ambito urbano (sia per questioni estetiche che di

manutenzione).

Per un utilizzo razionale delle specie è anche fondamentale un’adeguata conoscenza del tipo di

suolo locale e delle sue condizioni idrologiche al termine dell’impianto. In particolare si deve dare

prioritaria importanza all’acidità, all’umidità (soprattutto se stagionale o permanente) e alla porosità.

Non va infine trascurata la componente rappresentata dalla micoflora simbionte e saprofitia che

migliora le condizioni dei suoli e la salute degli esemplari arborei ed è favorita dalla plurispecificità

dell’intervento.

In ambito mediterraneo è opportuno considerare anche alcuni fattori limitanti come la presenza di

un periodo estivo con stress idrico, e la presenza di un periodo di riposo vegetativo più breve rispetto a

quello delle regioni montane

(AA.VV

., 2010)

50

. Pertanto è necessario avere maggiori accorgimenti

nella scelta delle specie e nel loro reperimento realizzando idonee analisi floristiche e vegetazionali in

relazione ai gradienti esistenti (cfr 1.5).

Riveste una grande importanza nella riqualificazione delle aree urbane anche l’impianto di alberi

da frutta appartenenti a cultivar locali rare o in via di estinzione e ai cloni di patriarchi arborei (un

ottimo esempio è stato realizzato proprio a Roma nella Villa dei Quintili, sull’Appia Antica

51

). Oltre al

valore estetico questi interventi favoriscono anche processi di conservazione del germoplasma e delle

risorse genetiche.

Di seguito si riportano alcuni principi generali da considerare nella scelta delle specie affinché

l’intervento sia finalizzato a: il sequestro di carbonio, la mitigazione dell’inquinamento atmosferico e

acustico, l’incremento della biodiversità. Verranno inoltre fornite delle indicazioni relative alle specie

che possono causare problemi di allergia e il cui utilizzo deve essere quindi attentamente valutato.

1.4.1 Criteri per la scelta di specie idonee al sequestro di carbonio

La creazione di nuove aree forestali è una delle misure previste per contrastare i cambiamenti

climatici

52

.

Le foreste sono infatti dei grandi magazzini in cui si accumula naturalmente carbonio e

sempre più spesso aziende private mettono a dimora un certo numero di alberi, soprattutto in ambienti

urbani e periurbani, per compensare le emissioni derivanti da alcune delle loro attività

53

.

Un aspetto

fondamentale per la fissazione del carbonio in ambiente urbano è quindi la scelta di specie che siano

idonee ad espletare tale funzione oltre che adatte alle condizioni ambientali del sito in cui saranno

messe a dimora. Nello specifico per massimizzare la fissazione di carbonio vanno adottati i seguenti

criteri:

privilegiare specie a rapido accrescimento e longeve;

privilegiare specie che a maturità raggiungono grandi dimensioni;

privilegiare specie che siano resistenti alle malattie e, in ambito urbano, agli stress legati

all’inquinamento. In ogni caso è importante mantenere la copertura arborea sostituendo

prontamente gli individui morti;

privilegiare specie in grado di riprodursi e quindi di rinnovare in modo economico la

formazione costituita o di espandersi autonomamente in aree limitrofe all’impianto;

privilegiare specie pioniere a rapida crescita in ambiti di antrosuoli ricchi in detrito o

comunque di suoli sottili;

scegliere specie diverse, ma con uguali esigenze di gestione (irrigazione, potature,

fertilizzazioni, etc.). In particolare privilegiare quelle specie con ridotte esigenze di

manutenzione e che richiedono minimi interventi di potatura;

preservare il carbonio sequestrato nel suolo riducendo i disturbi a carico delle radici: la

quantità di carbonio stoccato nel suolo è infatti superiore a quella presente nella vegetazione

(3 volte superiore

54

) quindi alterazioni anche minime possono incidere significativamente

sulla capacità dell’area forestata di sequestrare carbonio;

realizzare gli interventi di forestazione su superficie per quanto possibile ampie, così da poter

mettere a dimora un maggior numero di piante.

50

AA.VV.

, 2010.

Analisi e progettazione botanica per gli interventi di mitigazione degli impatti delle infrastrutture lineari

. ISPRA Manuali

e linee guida 65.3/2010.

51

Si veda:

http://www.viaappiaantica.com/laboratorio-di-mondi-possibili/il-giardino-dei-patriarchi-dellunita-ditalia/

52

Il Protocollo di Kyoto prevede la possibilità per i paesi firmatari di utilizzare gli assorbimenti di carbonio dovuti all’implementazione di

attività legate all’uso ed alla variazione di uso delle terre per il raggiungimento degli obiettivi fissati dal Protocollo.

53

Si citano ad esempio il progetto Life GAIA (“

Green Areas Inner-city Agreement

”) a Bologna, che prevede la piantumazione di alberi in

aree esistenti e la realizzazione di nuovi spazi verdi e alberate attraverso il contributo di aziende private, che useranno tale contributo per

compensare le emissioni derivanti dalle loro attività; il già citato progetto Life “

Roma per Kyoto

” che ha previsto la riforestazione di un’area

verde pubblica di 12 ettari ricadente all’interno della Riserva Naturale della Valle dei Casali; il progetto LIFE + Carbomark (

Improvement of

policies toward local voluntary carbon markets for climate change mitigation

) in Veneto e Friuli Venezia Giulia, il cui obiettivo generale è

quello di promuovere un mercato locale dei crediti di carbonio, su base volontaria, per rafforzare le politiche dell'Unione europea riguardanti

la lotta al cambiamento climatico, anche attraverso la messa a dimora di piante in ambito urbano.

54

Paci M., 2011.

Ecologia forestale. Elementi di conoscenza dei sistemi forestali applicati alla selvicoltura

. Edagricole.